Buona notte

di Setsu
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Tante cose erano successe:  il salvataggio di Hilda, la battaglia contro Behemoth , nonché la guarigione della spregevole e gelida balia demoniaca.
 
Era ormai sera inoltrata e Oga, in camera sua, era in procinto di andarsene a letto.
 
- giornate intense eh baby Beel? - disse rivolgendosi al piccolo già nel mondo dei sogni.
 
Spenta la luce si coricò a letto, chiuse gli occhi e attese che Morfeo potesse compiere la sua opera.
 
Dopo pochi istanti, la porta di camera sua si aprì lentamente emettendo un piccolo cigolio. Qualcuno entrò e si diresse verso il letto, lasciando la porta socchiusa.
 
Ancora completamente sveglio, Oga cercò di identificare la persona che era appena entrata e, se la situazione avrebbe preso una brutta piega, coglierlo alla sprovvista riempiendolo di botte! 
Così, fingendo di dormire, rese più sensibili gli altri sensi a sua disposizione.
 
L'individuo era ormai ai piedi del letto.
 
- Buona notte Beel..
 
'Hilda!' pensò il genitore adottivo.
 
La balia demoniaca rimboccò le coperte al suo giovane padroncino augurandogli nuovamente la buona notte con un bacio sulla sua soffice guancia di bambino.
 
Convinto che Hilda fosse tornata nella sua camera, Oga rilassò i suoi nervi diventati tesi come le corde di un violino.
 
Troppo presto.
 
Percepì una leggera pressione lungo il fianco del letto, poi un'altra a livello del cuscino. Prima ancora che Oga potesse reagire, qualcosa sfiorò le sue labbra. Qualcosa di delicato, morbido e inspiegabilmente dolce.
 
Hilda si era sporta sul letto, appoggiando ginocchia e mani sopra di esso per mantenere la stabilità.
E, calatasi sopra Oga, gli diede un bacio che solo una giovane innamorata poteva dargli.
 
- Buona notte Tatsumi
 
Uscì dalla camera senza il minimo rumore, lasciando che fosse la porta, chiusasi alle sue spalle, a segnalare la sua uscita.
 
Accadde tutto in pochi attimi, pochi ed interminabili attimi.
 
Rimasto sdraiato sul letto, Oga si portò le mani agli occhi come per nascondersi da quello che era successo. Ringraziò di essere al buio e il solo sveglio in quella stanza.
Solo la notte poteva dire quanto Oga fosse diventato rosso in volto per l'imbarazzo.
 
E, con il dorso della mano, si sfiorò le labbra.
 
- Dannazione!




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