So Lucky!
So
lucky!
Flashes,
ray ban glasses,
I
move with ease in my convertible breeze
Gilbert si muove sulla pista da ballo perfettamente a suo agio,
scatenato, i capelli argentei disordinati, il corpo sudato sotto la
maglietta colorata e i pantaloni aderenti. Non balla bene, non
l’ha mai fatto – quello lo lascia volentieri a quel
damerino di Roderich – ma non se ne preoccupa, e danza come
se da questo dipendesse la sua intera vita.
So
lucky!
Martini,
whiskey on the rocks
Life
on the top
My
party never stops!
Mentre balla, lancia sguardi maliziosi a quasi ogni ragazza che vede.
La brunetta carina che gli si sta strusciando addosso, la biondina
dall’aria timida circondata da un gruppo di amiche e cantanti
improvvisate, la rossa troppo truccata in fondo alla discoteca.
Negli anni, Gilbert è stato un guerriero, un soldato, un
comandante, un conquistatore. Negli anni, Gilbert è stato
– e, senza falsa modestia, lo è ancora –
un seduttore.
So
lucky!
Winner,
a dusk to dawn, sinner
Love
traded in for lust
It’s
emotions I don’t trust
Suo fratello può non crederci, può ritenerla solo
una delle tante balle con cui si pavoneggia continuamente davanti a
tutti. Spagna può scherzarci sopra, Francia può
giurare e giurare che le sue avventure non sono niente in confronto
alle proprie. E Austria può rivolgergli quello sguardo
gelido e scettico, anche se Prussia preferisce credere che si tratti
solo di invidia – e forse, perché no?, gelosia.
Invece Ungheria non può dire niente, perché
è stata la prima e per un certo periodo anche
l’unica, eppure lo fa comunque.
Ma Gilbert ricorda ancora il sapore di birra scura e ghiacciata delle
labbra rosse e carnose di Belgio, la consistenza dei seni soffici e
tondi di Ucraina, il calore della pelle scura di Seychelles, perfino la
morbidezza dei capelli biondi di Liechtenstein, in un’unica e
memorabile occasione che gli è quasi costata un proiettile
svizzero nella schiena mentre scappava.
A volte è ubriaco, a volte sobrio, ma sia lui sia le sue
improbabili compagne sanno che non è niente di serio: lui
è fatto così, in fondo, ama divertirsi. Loro gli
danno corda, e non possono certo dire che sia spiacevole –
anche perché, se succedesse, Gilbert vorrebbe tutte le
seconde occasioni necessarie per dimostrare che si sbagliano e, alla
fine, non riuscirebbero mai più a liberarsi di lui.
L’unica che abbia mai significato davvero qualcosa
è Ungheria, ma lei ha scelto Roderich –
sceglierà sempre Roderich, e per lui non ci sarà
mai posto tra di loro.
Gilbert non capisce, o forse capisce troppo bene.
Ma ha deciso di andare avanti, sempre avanti, senza fermarsi
mai.
So
lucky!
On
top, the cream of the crop
You
know I love to rock
The
fun will never stop
A Gilbert va bene così, davvero. Il suo divertimento non ha
limiti né condizioni, non finisce mai. Il suo divertimento
sa di birra e cubetti di ghiaccio, di luci soffuse, di musica che in
realtà nemmeno ascolta.
Ha dimenticato i giorni passati a rimpiangere la seta scura dei capelli
di Elizaveta, la nostalgia per i suoi occhi verdi e brillanti come
smeraldi, l’adrenalina che lo riempie ad ogni litigio, ad
ogni colpo. Adesso è un uomo nuovo, o forse è
semplicemente ciò che era un tempo, prima di incontrarla.
So
lucky!
You
see, it’s all about me
The
servants and the king
I’m
the ruler of the world
Sì, è proprio così. Adesso Prussia
è di nuovo se stesso, di nuovo l’uomo indipendente
e magnifico capace di fondare imperi e sconfiggere regni. Di nuovo il
Re indiscusso del suo piccolo mondo, anche se Elizaveta non
sarà mai la sua Regina.
E allora
perché penso ancora a lei?, non riesce comunque
ad evitare di chiedersi. Per un attimo, gli sembra di sentire una fitta
al petto. In quel posto fa un freddo terribile, perché non
l’ha notato prima?
Gilbert scuote la testa, infastidito. Non ha più voglia di
flirtare con quelle ragazze.
Gott, ha bisogno di un’altra birra. Subito.
So
lucky!
A
tug, she pulls me like a drug
I
want her on the rug
But
she’s not that kind of girl
È mentre cerca di ricordare dove diavolo abbia preso
l’ultimo bicchiere che la nota. È sola,
decisamente carina e visibilmente annoiata, e le gambe di Prussia
sembrano dirigersi verso di lei prima ancora che lui decida che le
vuole parlare.
- Ehi, Natalia! – ride. In realtà, non sa nemmeno
perché sta ridendo. Forse è perché
Bielorussia in una discoteca è una visione insolita e
incredibilmente comica, forse è solo l’alcol. La
ragazza lo fissa con un misto di indifferenza e malcelata irritazione
nello sguardo, e lui nota solo in quel momento quanto chiaro sia
l’azzurro dei suoi occhi ... azzurri e rossi, che strano.
Gilbert non si scoraggia facilmente, non l’ha mai fatto.
– Allora. Come mai qui? – chiede. Bielorussia lo
fissa, gelida, come se cercasse di valutare se vale la pena di parlare
con lui. Alla fine sospira, rilassandosi appena, rassegnata: - Ucraina
-. E in quell’unico nome c’è tutto
ciò che Gilbert ha bisogno di sapere.
Portarla lì per tirarla su di morale: tipico.
Già, Ucraina ha sempre voluto bene a quegli psicopatici dei
suoi fratelli, Prussia non è mai riuscito a capire
perché.
Eppure, sembra giusto un po’ più facile quando
nota che, dietro il corto vestito nero e pieno di pizzi e fiocchi e
l’espressione seccata, Natalia ha i capelli spettinati e il
trucco che le cola leggermente dagli occhi. All’improvviso
gli sembra fragile, senza i suoi onnipresenti coltelli e
quell’aria fiera e orgogliosa: fragile e più bella
di quanto sia mai stata.
- Tua sorella se la prende, se ti rubo per un po’? -.
Potrebbe essere l’alcol a parlare, ma Gilbert non ne
è poi tanto sicuro.
- Sei ubriaco, eh? Al momento, comunque, non credo le importi
più di tanto – e Natalia sorride, finalmente, ma
è un sorriso amaro, spento: - Sembra piuttosto presa da
America e dalla nuova canzone -.
Prussia sospetta che in realtà si tratti di Canada e che
quindi l’astio con cui la bielorussa pronuncia quello che non
è nemmeno il suo vero nome sia del tutto immeritato. Ma
è contento, perché per una volta almeno uno di
loro due è con la donna che gli interessa davvero.
So
lucky!
I
see you where the lights glow
You
pull me in your private side show
And
now I see your moves in slow mo
I
try to kiss you, but you slip away
Yet
you never walk away from me
Are
you a shadow of what might be?
Why
should one woman stand above the rest?
There
is a mystery to you, deep beneath the flesh!
Alla fine, è Bielorussia a trovare la strada per il bar, ma
è comunque Prussia a pagare per entrambi. Non sa
perché comincino a parlare, non ne ha davvero idea, ma
all’improvviso è come se ciò che
entrambi si tengono dentro da troppo tempo fugga dalle loro bocche,
rapido e irruento, senza alcun filtro.
All’inizio è lui a parlare – di
Ungheria, di Austria, di tutto -, mentre lei ascolta soltanto,
l’espressione improvvisamente interessata, quasi comprensiva
– ma potrebbe essere solo un’impressione di
Gilbert. Poi, Natalia sospira e prende un lungo sorso di birra.
– Si tratta di Ivan – dice, la voce stranamente
stanca, sconfitta. Gilbert però non gliel’ha
chiesto, perché sapeva già la risposta.
Si è domandato perché Russia continui a
rifiutarla, in passato. Certo, è una ragazza inquietante,
quasi certamente pazza, ma perfino in quello stato è
stupenda. Più di una volta ha pensato ad una notte insieme a
lei, tra quelle cosce magre e pallide, con il viso sprofondato tra i
suoi seni bianchi come la neve. Anche adesso, ritrovandosela
così insolitamente vicina, non può fare a meno di
notare i suoi lunghi capelli biondi, così chiari da sembrare
bianchi, la scollatura del suo vestito e l’affascinante
contrasto tra il nero della stoffa e il pallore spettrale della sua
pelle, le sue mani dalle dita lunghe e aggraziate che tremano
stringendo il bicchiere come se volessero strangolarlo.
- Mi ha detto che lo spavento ... mi ha detto che mi odia –
riprende Natalia, il tremito delle mani più intenso, gli
occhi socchiusi in un vano tentativo di frenare le lacrime. Gilbert non
associa subito quella voce flebile ed incerta alla ragazza: non ci
riesce, semplicemente. Bielorussia è forte, Bielorussia
è insensibile, Bielorussia non si arrende mai. Lei non
è come lui e non si lascia mai il passato alle spalle.
Eppure, per un attimo è come se Prussia si stesse guardando
allo specchio, mentre osserva il suo viso distorto in una smorfia di
dolore.
Forse è per questo che la bacia. Le labbra di Natalia sanno
di alcol e Gilbert è certo che abbiano lo stesso sapore
delle sue.
Ma Bielorussia non è ubriaca quanto lui, a quanto pare, ed
esita solo per un istante prima di tirarsi indietro. Guardando
l’espressione confusa ed irritata sul suo volto arrossato,
Gilbert pensa che ora se ne andrà. Non ha voglia di cercare
un’altra compagna per la serata, si rende conto
all’improvviso.
Eppure, anche se volta il viso e fissa insistentemente un punto
indefinito in fondo alla sala, Natalia non sembra avere intenzione di
lasciarlo solo.
Prussia sorride: in fondo, non è forse a lui a vantarsi del
fatto che nessuna donna riesce a resistergli? Ma Bielorussia non
è nessuna
donna, e questa consapevolezza per qualche motivo lo
innervosisce.
Anche Ungheria non
è “nessuna donna”, pensa
prima di riuscire a fermarsi.
So
lucky!
So
lucky!
Those
eyes pulling me in
A
body made to sin but I cannot win
È strano paragonarla proprio ad Elizaveta. Lei non ha quella
luce malinconica negli occhi, quel sorriso spento, quel comportamento
teso e riservato. Lei non sa cosa significhi amare senza essere amati.
Elizaveta non è nemmeno bella quanto lei, si rende conto. Ha
finalmente trovato una donna più bella di Elizaveta e non
può nemmeno baciarla. Deve essere una maledizione di
Inghilterra, decide.
- Non ho bisogno della tua pietà -. Quella frase suona
casuale pronunciata con quel tono secco e distaccato, come se Natalia
non stesse parlando di se stessa. Non si volta nemmeno mentre lo dice,
lasciandogli il dubbio che non si rivolga davvero a lui, e forse
è questo a far infuriare Prussia: non gli piace venire
ignorato.
- Beh, di certo hai bisogno della pietà di qualcuno -.
Il pugno arriva inaspettato e violento – troppo, per
provenire da una mano così piccola e delicata, come quella
di una bambola di porcellana – e, dopo qualche istante di
dolore e sorpresa, Gilbert boccheggia e si porta entrambe le mani al
viso, in preda alla rabbia e al panico.
La sua faccia! La sua bellissima, affascinantissima, meravigliosa, magnifica faccia ...
So
lucky!
Wait,
I’m ready at the gate
Don’t
tell me it’s too late
Her
fire starts to melt my heart
Ma è proprio in quel momento che Gilbert capisce. Capisce
perché l’ha invitata a bere con lui, capisce
perché la trova tanto bella, capisce perché
quella semplice frase l’ha fatto arrabbiare così
tanto.
Bielorussia non ha bisogno della sua pietà, né di
quella di nessun altro. Ma se lei lo dice per orgoglio o
perché si vergogna delle sue debolezze, lui lo pensa
perché, semplicemente, è vero.
So
lucky!
She’s
clean, not part of any scene
She’s
more like a dream
I
don't want to wake up from
Natalia è una donna forte, decisa, pronta a morire pur di
non abbandonare la causa per cui lotta, anche quando è
sbagliata o disperata o inutile o addirittura assurda. Lei non si
nasconde dai suoi problemi tra le braccia di un amante, non affoga i
ricordi in un bicchiere di birra.
Lei non va avanti perché non vuole, non perché
non può. Non capisce che non avrà mai Ivan
perché pensa di non poter avere nessun altro. A questo
pensiero, Gilbert ride: non uno dei finti sorrisi di Bielorussia, ma
una vera risata, rumorosa e sguaiata.
Che spreco,
pensa mentre lo sguardo sconcertato della ragazza si posa su di lui, che spreco! Ma non
è così che fa anche lui, a pensarci meglio?
Non ha voluto fare colazione con Belgio, benché lei si fosse
offerta di preparare pancake e cioccolata calda – aveva
l’atteggiamento di un’amica affettuosa, non di
un’amante tenera e premurosa. Non ha aspettato che Ucraina si
svegliasse, prima di andarsene, anche se lei lo abbracciava nel sonno e
a lui piaceva. L’unica cosa che ha detto a Seychelles dopo
è stato qualcosa sulle righe di “Dannazione, la
sabbia delle tue spiagge si infila ovunque!”. La fuga dalla
casa di Liechtenstein e suo fratello è stata la sua uscita
di scena più disastrosa di sempre, comunque.
Forse fuggirebbe anche dal letto di Natalia, se mai avesse
l’occasione di entrarvi.
La attira a sé in un impulso incontenibile, nonostante lei
si dimeni e tenti di liberarsi dalla sua presa sulle sue spalle, e la
bacia. – Non sono il tipo che prova pietà
– sibila a pochi centimetri dalle sue labbra morbide, e anche
questo è vero.
Forse fuggirà, ma lui è sempre stato curioso e
non vuole perdersi il finale di questa bizzarra avventura, qualunque
essa sia.
So
lucky!
I
see, she’s somehow changing me
She’s
where I want to be
Can’t
stand a moment without her
So
lucky!
Anymore!
La luce del sole filtra dalla finestra ed invade prepotente la stanza e
Gilbert si ritrova controvoglia ad aprire gli occhi. Troppa luce,
è il primo pensiero coerente che la sua mente stanca riesce
a formulare, prima che richiuda gli occhi con un mugolio infastidito.
Una risata soffocata proveniente da qualche parte alla sua sinistra gli
ricorda che non è solo, che con tutto quel maledetto sole
non riuscirà più a prendere sonno e che ha un
tremendo mal di testa.
Quando si decide a riaprire gli occhi – lentamente, molto
lentamente – e si volta a guardare Bielorussia, scopre che si
sta già rivestendo. Quando i loro sguardi si incrociano,
Natalia non ride più e sfoggia quell’espressione
algida e severa che le riesce tanto bene. Ora lei se ne
andrà, Gilbert lo capisce quando la ragazza si volta di
nuovo, lui rimarrà solo ed entrambi torneranno alle loro
vite di sempre.
- Rimani – dice Gilbert, quasi in un sussurro. La bielorussa
non l’ascolta e lotta con la zip del suo vestito, che in
teoria dovrebbe coprirla ma in realtà sembra decisa a
lasciare che il prussiano si bei della vista di quella schiena bianca
il più a lungo possibile.
- Vedi? Quell’aggeggio bloccato è un segno del
destino: l’Universo vuole che tu passi questa giornata con me
e senza vestiti. Rimani – ripete Prussia, la sicurezza che
trasuda da ogni parola e si tramuta nella sua solita
arroganza.
Natalia si volta rapidamente verso di lui, l’espressione
scettica. Gilbert sorride: è terribilmente testardo, glielo
dicono in molti, da Germania a Ungheria. Per qualche istante si sfidano
in una silenziosa battaglia di sguardi.
Poi, Natalia sospira e alza gli occhi al cielo, mentre il sorriso di
Gilbert si allarga sempre di più. Lo sapeva che non poteva
semplicemente finire così, lo sapeva.
I
see you where the lights glow
You
pull me in your private side show
And
now I see your moves in slow mo
I
try to kiss you, but you slip away
Yet
you never walk away from me
Are
you a shadow of what might be?
Why
should one woman stand above the rest?
There
is a mystery to you, deep beneath the flesh!
Questa volta, quando Gilbert la bacia, Natalia non si tira indietro.
Anzi, lo ricambia con una passione che Gilbert potrebbe trovare
inusuale, se non avesse passato l’intera nottata insieme a
lei.
Gilbert ha la vaga sensazione, forse perfino la speranza, che tutti e
due rimarranno per molto – molto –
tempo, stavolta.
So
lucky!
Chissà, forse riusciranno addirittura ad andare avanti
entrambi.
So
Lucky
Zdob
si Zdub
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