●
Precious
|Precious
- Lyrics|
Così
camminò nel sangue degli Jotun, finchè il vento
non parlò.
Convinto
solo dell’esistenza del sibilo del ghiaccio, il Padre
interruppe effettivamente
il suo percorso.
L’occhio
orfano si chiuse in un silente ascolto.
I
venti di Jotunheim gemevano. Dove v’era stato un silenzio
glaciale, così
aderente al popolo dei giganti ora morenti, arrancante si faceva strada
un
guaito.
Guairono
seconde a lui le suole degli stivali possenti, e il Dio della
più alta delle
vette cosmiche mosse passi cauti, portando attenzione, lasciandosi
sussurrare
nei sensi.
Seguì
il vento.
Di
tutte le correnti che su Jotunheim l’avevano aggredito,
molecolari e sferzanti
cristalli di ghiaccio che schiaffeggiavano il volto, Odino
seguì quella dal
canto divino e minuto.
Ma
divinità non fu quella che lo accolse nel tempio –
rampicanti di ghiaccio e
venature di congelato cristallo sulle colonne. A rendersi testimoni
dell’ultimo
guerriero, l’ultimo –il più piccolo che
della neve dei picchi di Jotunheim si
nutriva—, v’erano le rovine. Stalagmiti materne,
escoriate, spezzate nel più
profondo del loro nucleo, contorte e piegate vegliavano e cullavano le
note di
infantile confusione.
Odino
s’arrestò, e s’accorse di come i suoi
passi avessero cessato d’essere umidi e
insozzati.
Era
giunto per conquistare, ma nel tempo di un battito egli stesso
s’era reso
schiavo.
Pietà,
e un pizzico di speranza –troppo avidamente
partorita— inciamparono nella sua
anima, quando la piccola creatura blu entrò nel suo campo
visivo. Una piccola
briciola di vita, disperata e contorta dalla disperazione propria dei
bambini
abbandonati al fato.
Odino
s’inginocchiò.
E
toccò.
Oh,
s’avesse saputo.
Toccò
coi polpastrelli le tatuate antichità tipiche della pelle
dei giganti, sfiorò
le piccole gote tremanti e umide e cullò la testolina con un
solo palmo.
Così
il vento tacque.
Oh,
s’avesse saputo.
S’avesse
saputo riconoscere il primo dei Suoi inganni, quelle lacrime che
smisero di
inseguirsi sul visino della creatura, gli occhi ancora sì
perduti, ma nella
curiosità ora, e lo stupore infinito di un cosmo
così piccolo, che per la prima
volta nella sua breve vita incontra il calore di una stella.
Le
mani di un Padre.
Odino
lo prese con sé.
Camminando
sul Ponte dell’Arcobaleno, lungo la via del ritorno, Odino
strinse a sé la
creatura della terra dei mostri, cullando, mormorando, e incoraggiando
la
piccola anima a dimenticare le proprie origini, ora inondate di luce,
ora
riflesse sulla sua pelle rosea, il figlio d’un Dio.
Loki
di Asgard.
~
E
lui divenne una piccola e preziosa cosa.
Ed
era prezioso davvero perchè, cavalcando fianco contro fianco
nell’animo del
padre degli dei, si inseguivano le speranze di una pace a lungo
sognata, e il germogliare
di un amore genuino.
Odino
guardava Loki e dimenticava il tempio di ghiaccio degli Jotun. Padre
osservava
il bimbo i cui capelli oltrepassavano di gran lunga ogni
oscurità delle notti
di Asgard, e il cuore un po’ gli si placava.
Le
questioni importanti divenivano echi distanti nelle
cavernosità dell’inconscio
alla vista della creatura che aveva proclamata sua, mentre quello
inseguiva
giocosamente quel raggio di sole di suo figlio.
Quello
vero. Thor. Se vero, infondo,
avesse
ormai qualche particolare connotato per lui.
Così
Odino rimandò. Giorno dopo giorno, pezzetto dopo pezzetto,
dissezionava la
verità da lui solo conosciuta, regalando ad ogni frammento
di realtà una
giustificazione plausibile.
Oh,
se solo quella creaturina avesse saputo da chi così
profondamente avrebbe
appresso le fondamentali basi della sua futura cospiratrice natura.
Ma
la mente di un bimbo è cosa preziosa e fragile.
Specialmente
quella di Loki, le cui grandi e grezze potenzialità si
libravano con ali leggere
nel viscoso mondo della menzogna.
Padre
degli Dei, cos’avevi fatto…
E
se Padre aveva un piano –e in nome degli dei, con un piano
tutto era
cominciato—, Odino certamente guardava ad esso tramite gli
occhi della
creatura.
Narrò
ai suoi figli delle sue imprese. Disse loro del Coraggio, e
raccontò loro della
Paura.
Nella
maniera a loro più consona, i suoi figli, visini vispi e
accesi, scelsero di rendere
propri quei due elementi.
Thor
parlò come un sovrano ubriaco, scintille bambinesche negli
occhi: “Quando sarò
Re, Padre, sconfiggerò tutti i giganti di
ghiaccio!” Rise, poi guardò suo
fratello, che vestiva un sorriso timido e silenzioso. Anche lui aveva
scelto la
sua parte.
Odino
prese distanza da loro, appena qualche passò, rivolgendosi
poi al suo eccitato
figlioletto, uno sguardo sapiente e un tono da maestro nella voce
gentile,
“Thor, un re saggio non insegue mai la guerra, ma... deve
essere pronto ad
affrontarla.”
E
ancora li prese per mano, alla pari, i suoi doni più
preziosi e dinamici. Non
li illuse con favole ma neanche li privò della
realtà dei fatti, “Solo uno di
voi diverrà Re, ma entrambi avete tutto ciò che
occorre per esserlo.”
E
loro gli credettero.
Loki
gli credette.
Always tried
to share the tenderest of care.
Now look what we have put you through.
Signore e
signore, chiedo un secondo della vostra attenzione.
Comincio
offrendo un caloroso saluto al fandom :)
Non
è molto popolato come tanti altri obiettivamente, ho notato,
ma mi è sembrato
anche di scorgere un aumento di entrate negli ultimi giorni,
sicuramente anche
grazie a The Avengers.
E’
giusto che io sottolinei il fatto che non ho mai letto un fumetto della
Marvel.
Mai. Ho solo visto Thor, e Iron Man, e Capitan America e chi
più ne ha più ne
metta. E The Avengers, si capisce.
E,
be’, cosa dire.
Attualmente
sono innamorata di Loki. Come tantissime altre, ho notato, e anche
comprensibilmente infondo. Per amore di onestà, trovo anche
non sia poi così
perfetto nei film (commento che a nulla a che vedere con la magnifica interpretazione di Hiddleston),
in quanto mi è parso di scorgere fra una battuta di copione
e l’altra qualche
banalità tipica della nuova cinematografia americana di
massa.
Whatever
però, come direbbero loro.
Loki
è un bel personaggio, al di là dei
clichè dei film, e l’intensità emotiva
celata dietro al suo personaggio è, in ultima analisi, struggente. (Sogno per lui un lieto fine.)
Così,
con la mia impreparazione nei riguardi dei fumetti (anche se i film
sono un’AU
bella e buona), ho deciso di cimentarmi in una rivisitazione del film.
Intendo,
nei capitoli a venire, riscrivere il copione emotivo celato nelle scene
del
film. Quel che ho percepito, che ho immaginato e che, per motivi di
convenienza, non è stato ovviamente mostrato.
In
sostanza la storia non è mia, solo l’impatto
emotivo descritto lo è.
Si
tratta di una Loki-centric. Con ovvi spazi per gli altri personaggi,
specialmente Thor, anche se probabilmente non mi concentrerò
sugli avvenimenti
del film che riguardano Midgard.
Inoltre,
purtroppo, per questo primo capitolo, non ho potuto rintracciare le
esatte
battute del copione, cosa cui spero di rimediare nei prossimi
(cercherò di
scaricare il film per assaggiare ogni scena e riprendere le esatte
parole.
Spero in tempi umani.)
Posso
definire questa storia una Song-fic. Sceglierò una canzone
per ogni capitolo
(metterò sia il link youtube per l’ascolto, sia
quello per il testo e la
traduzione, sperando di trovarla in ogni caso), come con questa
introduzione, e
seminerò parole del testo nel capitolo. Spero
sarà possibile scorgerle. La musica
non può che essere il migliore degli abbinamenti, a mio
parere.
Che
altro dire?
Chiaramente
apprezzerò delle recensioni. Sono pane per chi scrive, anche
se ho scelto di
essere pretenziosa data la mia ignoranza nei confronti della Marvel,
perciò
sarò molto felice nel caso deciderete di dirmi cosa ne
pensate.
Chiudo
qui, sperando di esprimermi presto in un nuovo capitolo. Non sono
esattamente
stabile in quello che scrivo, ho mollato mille storie per demotivazione
ma, non
si sa mai, ogni nuovo tentativo può essere quello giusto.
Vi
ringrazio per l’attenzione, e spero davvero di potervi
intrattenere. Scrivo sì
per soddisfarmi, ma l’idea di toccare l’animo di
qualcuno mi fa vibrare di
contentezza.
A
presto. :)
PS: Ahem…
io sono
una slasher nata. O, come amo definirmi, una pacata fan girl. Nel caso
qualcuno
fosse interessato ad un accenno di cotale dettaglio nella storia,
può
tranquillamente farmelo sapere (si tratterebbe di un blando Thor/Loki).
In quel
caso farei il possibile per renderlo il più realistico,
coerente e
giustificabile possibile, nei limiti
delle mie capacità.
|