Il
Boia Francese
Qualcuno ha richiesto il mio servizio, il mio mortale, sanguinoso,
rapido servizio. Ma
che qualcuno! Non
potevo crederci.
Enrico VIII, re d'Inghilterra, aveva bisogno di me e della
mia spada francese per separare la testa dal corpo della sua regina. Lei,
Anna Bolena, o come la chiamiamo qui in Francia, Nan Boullain,
è stata accusata di adulterio -ed ergo tradimento,
perché quando sei una regina e commetti adulterio, allora
commenti anche tradimento nei confronti del Re - stregoneria - seriamente?
Potrebbero
chiamare ambizione la sua scalata al successo, se proprio non
amore - e - accidenti! -
incesto con il giovane e vivace fratello George.
Ho accettato. Devo
ammettere, inizialmente quando ho letto la lettera in cui mi si
chiedeva di uccidere quella donna ero riluttante,
perché pensavo che uccidere una regina fosse una vergogna e
soprattutto un qualcosa contro la volontà del Signore. Ma poi
ho capito che non potevo semplicemente dire 'No' al Re d'Inghilterra,
quindi invece ho detto 'Sì'.
E così è cominciato il mio viaggio verso la fiera
e piovosa isola inglese. Avrei dovuto arrivare lì la sera
del 17 maggio, ma una grande tempesta si è scatenata,
bloccandomi nella città portuale di Calais. Nella
stanza piccola e buia della locanda in cui ho pernottato, ho
profondamente pensato a quello che stavo per fare. Poco
prima di partire, mi è stato detto che il re non aveva
davvero ucciso sua moglie, perché il matrimonio era stato
invalido e quindi annullato, rendendo il re libero di sposarsi di
nuovo, e soprattutto legalmente.
Perché,
mi chiedo! Sposarsi di nuovo! Questo re non è che
uno sciocco, dico io! E
chi ha voluto sposare? La
modesta e umilissima Jane Seymour, diceva la gente. Il vero e proprio
opposto di Anne. La
bella, spiritosa, vitale, vanitosa Anne. Che sciocco, questo loro re. Ha due figlie,
e le ha dichiarate entrambe bastarde. Non si fermerà
finchè non avrà un benedetto figlio maschio. Quindi,
via con Anne, e via con la triste Jane! Beh, se va bene così
per voi, Maestà ..
Quando finalmente è passata la tempesta, sono stato in grado
di ripartire, arrivando a Londra il 19 maggio, nelle prime ore del
mattino, verso le 8. Avrei
ucciso la giovane Lady- mi
dispiace, signora, avrei davvero voluto chiamarvi Vostra
Maestà - Anne solo alcuni minuti
più tardi: l'ora dell'esecuzione era stata stabilita per le
9. E
così mi trovavo lì, ad aspettarla sul patibolo,
con gli occhi coperti da una maschera nera come tutti i miei vestiti.
Oh! Eccola che arriva, la bella
Signora. Avanzava
con atteggiamento calmo, donando monete a chi accanto a lei le
richiedeva, e sorridendo. Indossava un abito bellissimo di velluto
cremisi, che le donava molto. Camminava
come come se nessun altro fosse lì a testimoniare il suo
omicidio, tranne lei. Mi
è stato detto da alcune delle guardie che pensava di avere
'un collo sottile'. Povera bambina! Ha davvero un collo molto sottile. Meglio
per lei. Adesso
era sul palco accanto a me, e nel suo discorso finale
accennava a come Sua Maestà il Re fosse
stato un principe molto giusto ,
richiedendo poi ai presenti di pregare per la sua anima pietosa e
immortale. In
seguito si è inginocchiata con l'aiuto delle sue dame
tremanti e tristi.
"Ti prego, dammi il tuo perdono, Mia Signora " le
ho chiesto. Mi ha
sorriso come se fossi il suo salvatore invece che il suo
assassino. "Certo che ti perdono,
Spadaccino". Poi con fretta improvvisa ha
sussurrato: "Tu
e la tua spada francese sono il regalo che il mio Signore ha offerto a
me. Lo farai molto rapidamente, vero? Ti prego! " Ho
udito la sua voce tremare. Ancora una volta, povera bambina. Lei non
meritava questa vergogna. In
quel momento, ho creduto che fosse completamente innocente. Ma ho
dovuto ucciderla. Ero davvero in un bisogno di perdono. Così,
anche io, a modo mio, le avrei fatto un regalo. Non doveva sapere
che la sua morte stava arrivando così all'improvviso. Non volevo che
tremasse di nuovo .
"Ragazzo!Passami la
spada! " , ho detto a nessuno, in modo tale da farla
voltare verso il lato dove pensava fosse il ragazzo e così
facendo ho preso velocemente io stesso la spada e le ho staccato la
testa, mentre la sua bocca ancora sussurrava: "Dio, abbi pietà di
me."
Au Revoir,
Anne. Perdonami. Ci rivedremo presto,
perché non posso più sopportare il dolore di
averti ucciso.
Note
dell'autrice:
Salve :) Ho scritto questa mini
storia per un concorso -che non ho vinto, ovviamente- in lingua. Ho
voluto abbozzare un boia gentile, e non il solito burbero assassino. Il
mio boia è un uomo pietoso, che ammazza per
necessità, e attende egli stesso la sua morte dopo aver
reciso la testa di Anne.
Oggi, 19 Maggio 2012, nel 476° anniversario dalla morte di Anne
Boleyn, vi pubblico la oneshot, sperando vi piaccia. In inglese faceva
più effetto, ma fa niente. Le parti in corsivo sono,
ovviamente, i dialoghi e i pensieri personali del boia.
Enjoy.
|