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Midgard, Italia.
Era una serata tranquilla.
Già, di tutte le sue recenti serate, era di sicuro la più
placida.
Si era fatta un lungo bagno caldo, sperando che l’ira e le
tensioni della giornata si sciogliessero a contatto
con l’acqua e il tanto sapone che ci aveva versato dentro,
proprio come facevano la polvere e la terra.
Era ancora in accappatoio, con una tovaglia poggiata sui corti
capelli color delle castagne.
Il silenzio di quella sera nel quale era immersa casa sua era irreale,
le sembrava fatato: nessun grillo, nessuna civetta, nessun cane che
abbaiava, non un suono, neanche il vento che pettinava le fronde
degli alberi.
Gettò uno sguardo stanco fuori dalla finestra, scrutando
la campagna silenziosa e stranamente statica.
Sarà che ho affittato una casa
in campagna per stare in silenzio…ma così è
troppo. Ho come un pessimo presentimento… pensò
tra sé e sé, sorseggiando il tè al limone
gelido che aveva nel bicchiere, senza smettere di fissare la campagna.
Poi scacciò via quei pensieri, tirò giù
tutte le tapparelle e andò a dormire.
Asgard
La grande sala del trono era piena, gli Dei c’erano tutti.
Odino, sul suo grande trono e la sua fedele lancia di fianco, scrutava
imperturbabile la grande porta d’ingresso.
- Padre, diamogli una possibilità.- gli sussurrò Thor
d’improvviso, avvicinandosi a lui.
- Thor, non posso revocare la sentenza e sciogliere l’assemblea,
di nuovo!- borbottò in risposta il vecchio Odino
- Esilialo.-
- E dove?-
- Su Midgard.-
- Midgard? Vuoi che i midgardiani ci dichiarino guerra direttamente? La
gentilezza dei midgardiani ha un limite, Thor, così come
la loro pazienza. Per due volte, il loro pianeta è stato
il nostro campo di battaglia, e ne hanno riportato gravi
perdite e gravi danni. Rispedire loro tuo fratello, che aveva
cercato di piegarli al suo volere con la forza, vuol dire
stuzzicare il cane che dorme.-
- Privatelo di ogni potere, speditelo lontano dai luoghi che
cercò di conquistare…-
- C’era un luogo che non voleva conquistare, su Midgard?- Odino
rivolse a suo figlio un’occhiata dal retrogusto amaramente
ironico.
- Padre, il continente che Loki ha danneggiato con le sue azioni,
è chiamato America, esiliatelo lontano dall’America.-
- Non era stato anche in quella che chiamano Germania?-
- Padre, non potete uccidere mio fratello. Come me, merita una seconda
possibilità.-
Il re degli Dei era lì lì per rispondere, ma fu
interrotto dalle guardie che scortavano il suo sciagurato figlio minore.
Odino lo guardò negli occhi, sbattendo contro un muro di freddo
cinismo e irrisoria indifferenza.
Gettò una veloce occhiata a Thor, poi al consiglio, poi
tornò ancora a fissare Loki.
Si alzò in piedi, sospirando pesantemente, sotto lo sguardo
curioso e attento dei presenti.
- La sentenza, se i qui presenti saranno d’accordo, è
l’esilio.- tagliò corto Odino.
La sala rimase immersa nel silenzio, un silenzio trafitto e rotto da
tanti occhi che chiedevano una sola cosa: esiliarlo, ma dove?
- Su Midgard.- tuonò ancora Wotan, intuendo il dubbio dei
presenti.
A quel punto, un boato di voci, ognuna sbraitante qualcosa di diverso,
sommerse la sala.
- Silenzio!- sbottò Odino, e silenzio fu.- Un padre non
può fare differenze tra i suoi figli, quindi se al primo- ed
indicò con un gesto della mano Thor- è stata concessa
possibilità di redenzione tramite l’esilio, al secondo- e
guardò Loki- non sarà negata o preclusa questa via. Mi
rendo conto che Midgard ed i midgardiani potrebbero non gradire
un'altra volta la presenza di uno di noi tra loro, ma intendo chiarire:
Loki sarà innocuo, lo priveremo dei suoi poteri, come fu per
Thor, e a turno lo sorveglieremo. Sarò io a decidere quando
richiamarlo ad Asgard.-
Tutto e tutti tacquero, nessuno sapeva cosa fosse meglio, ognuno
lacerato da diversi sentimenti e ipotesi.
- Chi è d’accordo?- chiese Odino, scrutandoli.
Thor fece un passo avanti e alzò la mano, e a poco a poco la
maggior parte fece lo stesso.
- Bene, date inizio ai preparativi.- concluse il re, poi uscì
seguito da tutti gli altri.
Thor, prima di andare, incrociò lo sguardo di Loki e gli
sorrise mesto, il fratello gelò quel sorriso con
un’occhiata distaccata e insofferente.
Fantabosco (?)
dell'autrice:
Salve, vi ringrazio per aver letto il primo capitolo della mia
primissima storia sull'universo Marvel.
Di norma, non leggo fumetti americani, ma i personaggi di The Avengers
mi sono piaciuti, e ho deciso di rovinarli scrivendoci sopra.
çAç
Per cui chiedo perdono se non è la storia più
originale/intrigante/simpatica/eccetera che voi abbiate letto, anche se
è solo il...prologo? Va be', non vi trattengo oltre. Grazie
ancora a quanti hanno avuto lo stomaco di leggere tutto e spero che non
l'abbiate trovata troppo...disgustosa.
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