Quello
giusto
Quella sbadata non stava più
camminando e se ne accorse quando per poco, non andò a
sbatterci contro.
Alzò gli occhi dalla strada solo
per concentrarli contro la schiena nuda di Nami. Era immobile e con
un aria trasognata negli occhi. Qualcosa non andava…
Spostò lo sguardo alla sua
sinistra e notò la vetrina di un negozio.
“Saldi” c’era scritto
in caratteri cubitali all’ingresso e la miriade di gente
all’interno ne era la prova concreta. Una sola cosa non
quadrava: riconosceva quello sguardo della ragazza, determinato e
sognante nel volere a tutti i costi l’oggetto dei propri
pensieri.
Volere un abito o un paio di scarpe non
era un peccato, anzi e Nami ne era un esperta ormai di moda.
L’unica cosa che a Zoro non
quadrava di tutto quel quadro quindi, non era la gioia femminile che
sprizzava in modo silenzioso la sua compagna di ciurma, ma il negozio
in questione.
E quel cartello.
La scritta Saldi…
Saldi, in un negozio di abiti da sposa.
Inarcò un sopracciglio e fissò
con l’unico occhio sano, nuovamente la rossa. Si portò
le mani ai fianchi e rimase in silenzio a osservare le sue mosse.
Non spiccicava parola però, non
osava fare commenti e in pochi secondi, il suo sguardo da stupito, si
spense. Una linea amara si dipinse sulle sue labbra e scuotendo il
capo, riprese a camminare.
Chiuse gli occhi Zoro e inspirò
forte.
Se conosceva bene la sua amica, sapeva
fin troppo bene i suoi desideri.
-Perché non entri?-Le consigliò
facendola fermare. I lunghi capelli color del tramonto, seguirono il
suo spostarsi.
-Perché dovrei?-Domanda
legittima ma anche scontata. Si strinse nelle spalle lo spadaccino e
con un movimento della testa, la indirizzò nuovamente al
negozio.
Nuovamente, scosse il capo.
-Abbiamo molte cose da fare-Tirò
fuori dai pantaloni una lista dell’occorrente che si erano
prefissati di comprare prima di partire.
-Vero-Ammise-Però, mi era
sembrato che tu volessi entrarci…- La osservò
increspare un sorriso.
-E comprarmi un abito da sposa?-Gli
voltò le spalle.-Con il pericolo che Sanji mi veda indossarlo
e pensi al peggio?- Sbuffò Zoro per l’ostinatezza di
quella ragazzina.
-Però ci sono i saldi-Si
avvicinò alla vetrina e osservò l’elegante abito
color avorio che aveva una splendida linea a sirena.-Quando ti
ricapiterà un occasione del genere?- Rimase basita e con la
bocca leggermente aperta. Si avvicinò nuovamente alla vetrina
e sorrise, vedendo il bellissimo vestito.
-Ho sentito che alcune ragazze, sentono
quale sia l’abito giusto a pelle-Posò una mano sulla
vetrina.-Sono veramente bellissimi-Notò l’alta
definizione dei dettagli del corpetto a forma di cuore.
-Vai a provarne uno allora-Le rispose
con naturalezza posandole una mano sulla spalla.
-Faremo tardi-
-Non importa-Le sorrise-Non ho
fretta-Rimase a fissarlo per qualche secondo, prima di sorridergli e
entrare dentro il negozio.
Una varietà di abiti pendeva da
ogni scaffalatura, dai colori classici, fino a quelli più
accesi e stravaganti. Dozzine di fanciulle, provavano e sfilavano con
i loro abiti da sogno, piangendo e scoppiando dalla felicità.
Non sapeva dove guardarsi intorno Nami.
Era tutto così…bello.
-Serve una mano?-Una donna sulla
cinquantina si mostrò a loro. Quasi si vergognò a
parlarle.
-Salve-Si presentò-Io…mi
chiamo Nami-
-Molto piacere Nami-Gli strinse la mano
con dolcezza-Il mio nome e Christine-Piegò da un lato la
testa.-Sei qui per scegliere un abito?-Con imbarazzo scosse il capo.
-Volevo…provarne qualcuno…non
so-Ammise fissando il pavimento.
-Ma certo-Le sorrise gentile
indirizzando il suo sguardo verso il suo accompagnatore.-Lei è…?-
-Un amico-Si affrettò a
rispondere Zoro prima che potesse equivocare qualsiasi situazione tra
loro.
-Molto bene-Ridacchiò-Perché
se era il futuro marito, non sarebbe potuto stare a guardarla-Fece
segno di seguirla in un piccolo guardaroba.
-Come mai?-Si accigliò Zoro
seguendo le due donne.
-Perché porta sfortuna-Gli diede
una gomitata Nami.
Li fece accomodare su delle morbide
poltrone e portò una serie di abiti da sposa da provare.
-Da quale vuoi cominciare?-Le domandò.
Oh, erano uno più bello dell’ altro!
Osservò con attenzione i vari
colori e iniziò con uno color avorio.
Era semplice in stile impero. Salì
sul piedistallo e si guardò allo specchio. Non la convinceva…
-Che ne pensi?-Si voltò verso
Zoro e lo vide perplesso. Non se ne intendeva molto di moda, ma il
fisico di Nami, poneva sicuramente una grande ampiezza di scelta tra
quei vestiti.
Quel vestito non le dava la giusta
impressione.
-Non mi convince-Ammise stravaccandosi
sulla poltrona.
-Nemmeno a me-Si voltò e tornò
nel camerino. Ne provò altri tre e tutti, non li sentiva suoi.
-Perché non provi questo?-Le
consigliò. Sospirò quasi nervosa e stanca ma decise di
fare un tentativo.
La commessa l’aiutò ad
infilarlo e senza alcun problema, le chiuse la cerniera del corpino.
Con la mano, passò i
polpastrelli sulla delicata fantasia di pizzo che c’era sul
corpetto che si estendeva fino a collo. Osservò le flessuose
onde morbide del raso del vestito e le fini decorazioni con i fiori
al lato sinistro dell’abito, quasi le reggessero un lembo
dell’abito. Il colore era un bianco tenente leggermente al
rosato. Le piaceva.
Si avvicinò allo specchio e
spalancò la bocca. Si sentiva così…bella.
-Ti sta un incanto-La rassicurò
la commessa tenendole lo strascico e alzandoglielo.-Davvero
magnifico!- Si volse verso Zoro.-Lei che ne pensa?-
Cosa pensava? Si costrinse a chiudere
la mascella e si alzò in piedi per avvicinarsi a Nami.
Bella, era splendida, meravigliosa non
aveva mai visto niente di più favoloso e una strana sensazione
gli attraversò la schiena. Decise di non darci troppo peso e
sorrise all’ amica.
-Mi piace-Annuì-ti sta
benissimo-
-Grazie-Si voltò verso lo
specchio, ammirandosi-Non ho mai indossato niente di più
bello-
Il pomeriggio stava tingendo di rosso
il mare e la sunny, aspettava il rientro dei due compagni.
-Nami-sannn!-Urlò Sanji
all’orizzonte sbracciandosi quando finalmente la vide. Si
trattenne dal farsi uscire per l’ennesima volta quel giorno, il
sangue dal naso e attese in un turbinio di cuori la compagna sul
ponte. Era piena di buste, comprese Zoro e con una mossa, gli accollò
tutta la spesa fatta quel giorno.
-Spadaccino della malora-Lo maledì
ringhiandogli-Mi hai preso per un attaccapanni?-
-Quasi-Gli rispose e lo ignorò.
-Nami-san-Si concentrò sulla
ragazza-Ti sei divertita? Quel barbaro ti ha fatto perdere le
staffe?-Si stupì ma quel pomeriggio era stato
tranquillo…sorrise e con i suoi pacchi, si diresse verso la
sua cabina.
-Scema-Si sentì offendere da
dietro le spalle. Non le occorreva girarsi, sapeva chi era.
-Pensala come vuoi…-Chiuse gli
occhi e si lasciò cullare dal vento di quella sera. La cena
era stata deliziosa ed era felice di poter riassaggiare i manicaretti
che Sanji le preparava.
-Bene, perché penso che tu sia
una scema-Si avvicinò al parapetto e si appoggiò coi
gomiti.Osservò il mare calmo e sbuffò.-Era l’abito
giusto-
-Pazienza-Sorrise rilassata chiudendo
gli occhi-Mettiamola così-Cercò di trovare un lato
positivo-Adesso so come voglio il mio abito-Gli sorrise facendogli
fermare il cuore.
Arrossì Zoro e tossendo, la
salutò biascicando che doveva andare al bagno.
Passò qualche minuto da sola,
fino a che, decise di andare a dormire. Aprì la porta della
cabina e trovò Robin già nel mondo dei sogni. In punta
di piedi si avvicinò al suo letto e tolse da sopra, tutte le
compere di quel pomeriggio. Si accigliò quando notò un
enorme scatola bianca. Si guardò attorno e con delicatezza,
decise di scogliere il fiocco. Quando sollevò il coperchio,
per poco non smise di respirare. Eccolo lì.
L’abito che a malincuore aveva
abbandonato in quel negozio. All’interno della scatola, c’era
un semplice biglietto. Strizzò gli occhi leggendolo e sorrise
facendosi scappare una lacrima.
“è quello
giusto Nami, non fartelo scappare!
Zoro”.
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