Aroma di muschio e zenzero;
“Lo zenzero è delicato e pungente, e spinge a guardarsi negli occhi.” [Un tocco di zenzero]
L'odore di mare impregnava i muri della casa. Il rumore delle onde era forte, ma pacifico.
Il profumo di un piccolo arrosto alle spezie sommergeva tutta la cucina.
L'orologio scoccava i minuti, a breve il nido sarebbe stato pieno. Era arrivato il ventesimo compleanno della primogenita e tutta la famiglia voleva festeggiare insieme.
Non tutti però sapevano, che un ospite inatteso avrebbe fatto la sua comparsa.
La giovane Victoire entrò seguita da Teddy Lupin, che in questa grande occasione portava i capelli color paglia, assomigliava molto al colore del Boccino d'oro.
Aveva il viso rilassato e portava con sé un grande e dolce sorriso.
All'arrivo della prima portata tutti furono sorpresi. Fleur non era una donna casalinga e non amava cucinare, a dispetto della suocera, per di più l'arrosto che aveva preparato non bastava nemmeno per uno.
«Engorgio!»
Mosse la bacchetta con eleganza, come sapeva fare soltanto lei, mentre il pasto aumentò di volume quanto bastava. Un grande applauso circondò il tavolo, mentre l'amato Bill baciava la moglie con fierezza.
Cenarono in tranquillità e la serata passò velocemente, tra risate e complimenti. Arrivò in fretta il momento dell'apertura dei regali.
I capelli di Victoire si mossero, come se danzassero da soli, mentre con le sue piccole mani aggraziate, iniziava a scartare ad uno per uno i doni ricevuti.
Alla fine, dopo aver ispezionato per bene tutte le sorprese, vide il suo ragazzo alzarsi e inginocchiarsi subito dopo davanti a lei.
«Ora tocca al mio regalo... Victoire Weasley, mi faresti l'onore di diventare mia moglie?»
La risposta fu immediata ed ovviamente non poteva esser altro che un “si” urlato tra la gioia della figlia e della madre.
L'anello che c'era nella scatolina scintillava sotto la luce delle candele. Era semplice, elegante e di estrema bellezza, come la giovane.
Bill non si mosse, studiò con cura il volto di Teddy. Era un tuffo nel passato.
Quel giovane davanti ai suoi occhi era il ritratto di sua madre. Uguale nella sua spavalderia, goffo e divertente durante ai momenti imbarazzanti.
Tonks era di uno splendore raro. Una donna di estrema intelligenza e di forte coraggio. Aveva sempre considerato la tenace Ninfadora come una sorella.
Ricordava la sua vita, ma soprattutto la sua morte, con tristezza.
Il suo corpo adagiato vicino a quello del compagno tanto amato. Un silenzio tombale e le sue dolci risate soltanto miraggi nella mente. Era tutto finito troppo presto, la vita era stata ingiusta per loro e per Teddy, ancora infante e subito orfano.
Con alcune immagini nel cuore e la voce soave di Tonks, Bill si portò una mano agli occhi, premendo così da non far sgorgare lacrime amare.
«A volte a nostra insaputa ci troviamo diretti verso un precipizio, sia che ciò avvenga per caso o intenzionalmente, non possiamo fare niente per evitarlo».
Con quelle parole lasciò i ricordi al passato, cercando di lasciare un piccolo spiraglio di felicità, mentre accoglieva un nuovo membro della famiglia che univa due mondi, quello del passato e quello del futuro.
“ Il muschio grigio che ricopre la lava quando il sole si volge verso l'invisibile” [Il muschio grigio arde di Thor Vilhjálmsson]