The Faberry Chronicles

di lifeawakening
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NoteTraduttrice: Salve a tutti :) Questa fanfic sarà composta da 11 canzoni, quindi 11 capitoli, e conto di aggiornare un giorno si e uno no se tutto va bene. E' una traduzione quindi tutti i meriti vanno all'autrice lifeawakening (di cui ho già tradotto Deus Ex Machina e, se non la conoscete, correte a leggerla perchè è stupenda!). Consiglio di leggere i testi e ascoltare le songs durante la lettura! Spero vi piaccia! :)

Disclaimer: Ovviamente, purtroppo, nè io nè lei possediamo Glee o le canzoni di Bruno Mars. 

 


 

 Grenade (song)


 

Vieni e te ne vai
Questo è come vivi, oh
Prendi, prendi, prendi tutto,
Ma non dai mai niente
Avrei dovuto sapere che eri un problema sin dal primo bacio,
Avevi gli occhi spalancati
Perché erano aperti?

Ti ho dato tutto quello che avevo
E l’hai gettato nel cestino
L’hai buttato nel cestino, l’hai fatto
Darmi tutto il tuo amore, questo è tutto quello che ti ho sempre chiesto,
perché quello che non capisci è che

Prenderei una granata per te (yeah, yeah, yeah)
Metterei la mia mano su una lama per te (yeah, yeah, yeah)
Salterei davanti ad un treno per te (yeah, yeah, yeah)
Tu sai che io farei qualsiasi cosa per te (yeah, yeah, yeah) Oh, oh
Attraverserei tutto questo dolore, prenderei un proiettile dritto nel mio cervello,
Sì, morirei per te baby, ma tu non faresti la stessa cosa
No, no, no, no


Nero, nero, nero e blu picchiami finché non sarò insensibile.
Dì al diavolo che gli ho detto “Hey” quando torni da dove sei venuta
Pazza, cattiva,
Questo è proprio quello che sei, sì,
Mi sorridi mentre stai sabotando i freni della mia macchina

Rit.

Se il mio corpo fosse in fiamme, ooh tu mi guarderesti bruciare.
Hai detto che mi amavi ma sei una bugiarda
Perché non l’hai mai, mai, mai fatto baby…
Rit.




Rachel lentamente alzò la testa fino a catturare il suo stesso sguardo nello specchio del bagno. Rabbrividì e lasciò nuovamente cadere lo sguardo sulle ultime gocce che stavano scendendo sul lavandino dalla canotta bianca – ora rossa – strizzata.
 
La porta del bagno si aprì violentemente e si udì un sonoro colpo quando colpì con forza il muro. Rachel non si mosse. Ignorò il brusco rumore di passi che si fermò proprio dietro di lei. Dopo aver sufficientemente strizzato la camicetta, alzò gli occhi per vedere Quinn attraverso lo specchio.
 
"Perché l'hai fatto?" chiese Quinn, indicando il volto di Rachel coperto di granita.
 
"Ti riferisci al fatto che abbia deciso di prendere la granita al posto tuo o al fatto che ti abbia rivolto la parola stamattina?"
 
Quinn prese un respiro profondo mentre interiormente decideva la sua prossima mossa. Sospirando a denti stretti, Quinn raggiunse il lavabo e afferrò una manciata di fazzolettini di carta. Sentì una piccola mano avvolgersi intorno al suo polso quando si avvicinò al viso di Rachel per aiutarla a ripulirsi e udì un flebile "No".
 
Quinn alzò un sopracciglio. "Perché no?" chiese, "è il minimo che possa fare."
 
Rachel afferrò il mazzo di fazzoletti dalla mano di Quinn e li gettò nel cestino. "Tu", Rachel la accusò, puntando il dito contro Quinn, "sai bene quanto me che non vorresti essere qui in questo momento. Non fingere di essere preoccupata per me per essermi presa la granita al tuo posto".

Quinn tenne lo sguardo fisso su Rachel mentre lei bruna si voltò verso il lavandino e cominciò a lavare via il ghiaccio del suo viso. "Perché continui a fare così?" chiese Quinn senza alcuna malizia.

Rachel pulì dal suo sopracciglio un po’ di residuo appiccicoso prima di incontrare lo sguardo di Quinn di nuovo. "Perché, Quinn, io ti amo."

"Pensavo fossimo d'accordo che..."

"Noi?" Rachel la schernì, lasciando cadere una manciata di fazzoletti di carta nel lavandino, "Non siamo d'accordo su nulla, Quinn. Mi hai detto che mi amavi, e poi hai deciso che non valeva la pena rischiare di perdere la tua ritrovata popolarità. Tu, Quinn Fabray," Rachel praticamente gridò mentre affrontava la bionda, "sei una bugiarda! Non mi hai mai amata."

Quinn si morse l'interno della guancia mentre lottò per trattenere se stessa dal dire qualcosa, lasciando finire Rachel. "Non hai mai lottato per me, ancora non lo fai. Io, invece, ti amo ancora. Pertanto, non posso semplicemente stare a guardare mentre vieni oppressa dai bulli senza intervenire. Se questo significa prendermi una granita per te, così sia. Presto te ne renderai conto…"

Quinn osservò Rachel spegnersi come la bruna si voltò verso il lavandino per afferrare il suo cardigan rovinato. "Mi renderò presto conto di cosa, Rachel?"

Rachel appallottolò il cardigan tra le sue mani prima di gettarlo nel cestino con rabbia sopra i fazzoletti bagnati. "Ti renderai presto conto che sei un idiota, Quinn, e allora tornerai da me. Ti renderai conto che io valgo la pena." Rachel aggirò Quinn cercando di starle il più lontano possibile mentre lasciò il bagno.

Quinn sospirò raggiungendo il cestino ed estraendone il cardigan di Rachel e fece scorrere le dita sopra la stella macchiata di rosso.







 

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