Lullaby

di LeviRivaille
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Londra, 26 Maggio 2012

Cara Natasha...

ti scrivo questa lettera per dirti che... Sono felice.

Felice di averti conosciuta, felice di far parte della tua vita e tu

della mia.

Come stai? A me tutto bene.

Che mi racconti di bello? Sono finalmente riuscita a trovare la mia is=

pirazione per poter scrivere le mie storie.

Non credi che sia fantastico? Così, finalmente, avrai di nuovo l ' oppor=

tunità per leggere le mie storie.

Sono davvero felice per questo... Finalmente!

Poi sono accadute altre cose suplefue e non degne di nota.

Ah, ora che mi ricordo... Ti andava a cercare Armonia...

Non sei contenta che, dopo tanto tempo, tu torna a sentirla?

Beh... io, non so...

Lascia stare va... infondo sono scervellamenti di una povera mente malata.

Vabbè, io vado o non smetto di scrivere.

Ci sentiamo questa sera... come tutte le sere del resto.

Baci e abbracci a te, cara...

Saphira


La ragazza piegò con molta cura il foglio e lo mise in una busta.

Sorrise tra se e se, guardando il suo raffinato set per scrivere lettere e sorrise.

Ringraziò mentalmente la madre per il regalo.

Prima avrebbe detto che le sarebbe stato inutile... solo roba accumulata con altra roba in giro e... a chi serviva, ormai, dei fogli, buste e tant'altro per scrivere lettere, quando c'erano l'email?

Sospirò e si lasciò cadere all'indietro sulla sedia, iniziando a dondolarsi.

Natasha non era solo un'amica per lei... era molto di più.

Non era nemmeno una migliore amica... era ancora di più.

Si piacevano, si amavano... così, un giorno, Saphira se ne uscì proponendole di provarci e vedere come andava...

E si erano trovate a stare subito insieme, nemmeno a provarci.

Una donna, avendo ormai diciannove anni, alle prese con una ragazzina di ormai quattordici anni.

Molto strana la vita, le ha portate a conoscersi, parlarsi e, nonostante la differenza d'età, stare insieme.

Infondo, non si è sempre detto “l'amore non ha età, luogo e tempo”?

Ecco... Nonostante Saphira abiti a Londra e Natasha a Berlino.

Saffy si guardò intorno alla ricerca di un qualcosa...

Sospirò non trovando nulla.

Si alzò e, prendendo la lettera, uscì dalla cameretta precipitandosi fuori casa.

Era arrivata l'ora di imbucare quell'insieme di carta, destinato verso il suo cuore.

Sapeva che un giorno si sarebbero incontrare e, con quel pensiero, si diresse verso la “quiete” delle strade Londinesi.





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