Level X

di Kumiko_Walker
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Level X
Prologo


Una ragazza dai capelli rossi come il fuoco, lunghissimi e liscissimi camminava per la Cross Academy. Aveva una maglietta e dei pantaloni nerissimi, piuttosto bassa, magra e senza forme, con la pelle rosea e le guance un po’ rosse. Sembrava normale se non fosse stato per gli occhi: uno, quello destro, azzurro come il cielo, l’altro, quello sinistro, rosso come il sangue.
Erano quasi le sei, e lei sentì un baccano tremendo provenire da un edificio bianco. Da quello che la madre le aveva detto quella scuola era divisa nella Day Class e la Night Class. Sua madre… la donna che l’aveva cresciuta per quindici anni da sola, senza che il padre la aiutasse mai. Il padre che lei aveva visto solo dieci volte nella sua vita e poi era scomparso. Puf, come cenere, lui non c’era più.
- Ma che cavol… - non riuscì neanche a finire la frase che delle ragazze la spintonarono fino a farla cadere per terra. Fantastico, che figura di merda aveva appena fatto, perché una mano con le dita lunghe ed affusolate come quelle da pianista le era apparsa davanti.
Un ragazzo dai capelli castano scuro e gli occhi penetranti si era inginocchiato e le aveva dato il suo aiuto. Aveva la divisa bianca, con qualche striscia nera ed era bellissimo. Non sembrava un essere umano.
Dopo qualche secondo si riprese dallo shock, ed accettò la mano, senza imbarazzarsi troppo, siccome faceva molto spesso figure come quelle.
Si alzò e lasciò la mano del ragazzo bellissimo.
- Stai bene? - chiese lui, però non ero realmente preoccupato e la ragazza notò che tutti la guardavano con occhi assassini.
- Sì, grazie - rispose lei, sorridendogli.
- Bene - detto questo, il ragazzo si voltò e ricominciò a camminare, seguito dagli altri con la sua stessa divisa bianca. Erano tutti bellissimi, sembravano degli angeli scesi dal cielo.
La rossa sentì una mano che le sfiorava la spalla e si voltò, trovandosi davanti una ragazza esile, dai capelli corti castani e gli occhi marroni.
- Tu devi essere Kumiko Katou, io sono Yuki Cross, mentre quello lì - Yuki le indicò un ragazzo dai capelli argentei - è Zero Kiryu, vieni, ti accompagno dal Direttore - poi, senza dire altro, le prese la mano e la portò in un edificio poco lontano, ma Kumiko non mancò di notare l’occhiataccia che Zero le rivolse. Che strano…
Entrate nell’ufficio del Direttore, che puntualmente era pieno zeppo di carte e foglie vari, Yuki venne abbracciata da un uomo sulla trentina e dai lunghi capelli ramati, con degli occhiali buffi ed il viso coperto da lacrime di gioia.
- Yuki, mia adorata figliola! - urlò, cominciando a coccolarla.
- Direttore, levatevi! - disse Yuki, cercando di staccarsi da quel abbraccio soffocante.
Una enorme nuvola nera apparve sopra la testa dell’uomo, che si mise a fare cerchietti immaginari a terra, dicendo cose come “la mia bambina non mi ama”.
Appena notò Kumiko, si riprese subito e cominciò ad agitare le braccia con fare comico.
- Benvenuta alla Cross Academy! Io sono Kaien Cross, il Direttore, e da adesso in poi sarai nella Day Class… contenta? Questa è la tua divisa e questo è il tuo orario - disse infine, dandole in mano un pezzo di carta ed una divisa nera - i tuoi effetti personali sono già nella tua stanza e la mia adorata Yuki ti accompagnerà nella tua nuova stanza, buona permanenza! - disse finendo con degli occhi a forma di cuore verso la mora, e questa beatamente lo ignorò, prendendo di nuovo Kumiko per mano.
- Chiamami pure Yuki - disse lei, andando verso la porta - posso chiamarti Kumiko? - chiese.
- Ah sì - la rossa era stata presa alla sprovvista, non era abituata ad un ambiente così caotico. Aveva un carattere silenzioso e non era mai stata molto legata a qualcuno. Non aveva mai avuto amici, nessun ragazzo e nessun amore, era sempre stata da sola, mascherando tutto con un sorriso falso.
Prima che Yuki aprisse la porta, questa si spalancò da sola, e solo i riflessi di Kumiko permisero alla mora di non beccarsi il giorno dopo un bernoccolo in fronte.
- Oh, Signor Yagari! - disse la mora, non curandosi che si stava per farsi male.
Quello era un uomo alto, con un grande cappello, i capelli di un blu scuro, senza l’occhio destro, mentre l’altro era di un azzurro molto intenso. Era molto alto e grosso, come un armadio, ed aveva anche un lungo cappotto color seppia.
Kumiko e Yagari si scambiarono uno sguardo che durò pochissimi minuti, e lei gli lesse negli occhi disprezzo misto a stupore.
Subito Yuki la accompagnò fuori dalla porta e cominciò a spiegarle dove si trovava l’aula. Ma Kumiko la ascoltava poco, perché aveva ancora addosso quel occhio azzurro. Si guardò la mano libera, e notò che stava tremando. Quel sentimento era… paura?



Note dell'autrice: devo ammettere che l'introduzione spiega meglio del prologo, ma dirò tutto meglio nel prossimo capitolo. Spero vi piaccia la mia Fan Fiction e la continuate a seguirle!




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