I colori della passione

di crudelia_demon
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Un timido raggio di luce entrò attraverso le tendine leggere e le illuminò il viso. Così la giovane Emily si svegliò e lentamente si alzò per avvicinarsi alla piccola finestra della sua stanza.
Ah quanto le piaceva guardare l’alba, secondo lei era un momento denso di magia e, quando era possibile, amava sedersi in veranda per poter percepire meglio l’energia che ogni volta le trasmetteva.
Ormai sarebbe stato impossibile riuscire a riaddormentarsi, l’emozione l’aveva resa euforica e piena di grinta, perciò decise che cambiarsi sarebbe stata la cosa migliore da fare.
Aprì l’armadio dove prese un semplice paio di jeans e una vecchia camicia, già talmente imbrattata di colore che risultava quasi artistica. Piuttosto che sistemarsi accuratamente i lunghi capelli davanti allo specchio li ordinò con una modesta crocchia, da cui uscivano qua e là i soliti ciuffi ribelli.
Lentamente salì le due rampe di scale che portavano in mansarda dove, nel suo studio, l’aspettava il lavoro più piacevole che potesse desiderare.
La piccola camera era modestamente arredata con una semplice scrivania in legno, su di essa era poggiato  un piccolo cavalletto da tavolo, che spiccava tra la miriade di fogli imbrattati da semplici schizzi frettolosi; l’ultimo componente di arredamento era il cavalletto da terra, leggermente più grande, che torreggiava a fianco dell’unica finestra, ciò permetteva di avere una luce naturale, migliore di quella prodotta da una lampadina da tavolo.
Con calma Emily si mise a preparare l’occorrente per dipingere: mise i colori necessari sulla tavolozza, prese un bicchiere di acqua per poter sciacquare i pennelli, posizionò la tela sul cavalletto e infine prese gli strumenti necessari per iniziare il lavoro. Si accese una sigaretta presa dalla scrivania e tranquillamente si mise in contemplazione della tela bianca. Sapeva perfettamente ciò che doveva dipingere, in quanto già da diversi giorni aveva questa idea che le frullava in testa.
Al massimo della concentrazione iniziò con la veloce stesura dello sfondo blu oceano e delineò la base del fiore di loto, esso doveva attirare su si se l’attenzione dell’osservatore. I colori si mischiarono perfettamente, il risultato superò di gran lunga le sue aspettative, in quanto il fiore sembrava veramente risplendere di luce propria.
Dopo aver sistemato la tale in modo che si potesse asciugare tranquillamente, Emily andò nel piccolo bagno per lavare gli strumenti utilizzati, così la prossima volta li avrebbe trovati perfettamente pronti all’uso. Distrattamente incrociò il proprio sguardo allo specchio situato sopra il lavandino e rimase a studiarsi a lungo.
La camicetta aveva acquistato nuove tonalità di colore, e le mani macchiate di blu e arancio, portavano il segno del lavoro appena svolto. Improvvisamente per la prima volta in quattro anni si rese conto di ciò che era diventata: era un’artista, e ne andava incredibilmente fiera.
Solo guardandosi allo specchio come non faceva da anni si accorse di non essere più quella ragazzina che amava disegnare, ma non esprimeva a pieno il suo talento per paura delle critiche, era diventata una donna che viveva la sua vita come più le piaceva.
Ma soprattutto ora poteva fare ciò che davvero la rendeva felice e serena: poteva finalmente dipingere.
 




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