E' notte fonda.Ci sto ancora pensando.Chissà se accettare
quell'incarico...daltronde verrò pagata piuttosto bene,ed io
ho bisogno di un bel pò di soldi per vivere
decentemente.Okay.Rileggo ciò che dovrei fare:
"Reportage d'eccezione al villaggio di Hanuda,Patria della paura che ha
scoinvolto la vita di una miriade di innocenti.Ciò che noi
ancora non sappiamo,il mistero che cosi gelosamente viene recondito tra
le nebbie di quello sperduto villaggio..tutto verrà
svelato..un compito arduo ti appresterai ad affrontare,Hiromine
Manami,che ti offrirà la possibilità di
atteggiarti deliziosamente attraverso il tuo curriculum,che si
infoltirà di nuove esperienze..."
Che trovata quella della lettera d'effetto,il villaggio della
paura...è ridicolo.
Non sono più una bambina.A certe insinuazioni mistiche non
mi soffermo.Tutte queste speculazioni tetragginose,frutto dell'ingegno
giornalistico e di persuasione a scopo nazionale,non mi
allettano...però c'è qualcosa che mi preme
dentro.Qualcosa di indefinito,pulsa vigoroso...e mi infonde un velo di
brivido...una sensazione repentina che scuote il mio corpo.Comunque
è soltanto una sensazione.Un impulso illusorio del proprio
inconscio.
Si accetto.Queste dicerie non mi possono fermare.Non possono segrerare
la mia voglia di scoprire il fulcro delle più sfocate
verità...sono una giornalista,affronto ciò che la
vita pone alle mie spalle.
Firmo.
Bel contratto.Un documento leggero nel concreto,pesante
nell'astratto...devo soltanto imprimere un segno sulla carta..soltanto
una macchia d'inchiostro che abbozzerà il mio futuro
profitto,delimiterà i contorni del mio destino in ambito
lavorativo.
Basta indugiare.
"Hiromine Manami"
Perfetto.
Mi vesto rapidamente,infilandomi nel mio maglione color
lavanda,abbinato perfettamente alla mia gonna viola.Adoro l'odore di
questo maglione così semplice,comodo...odora
d'antico.Difficile a spiegarsi.
Afferro la mia ventiquattrore ed esco di casa,sbattendo violentemente
la porta.
Che freddo l'inverno giapponese.Le molecole tremanti della neve
brulicano tutt'attorno,creando un'atmosfera candida,compatta.Un bianco
che copre l'intero volto della strada ghiacciata.
Mattina.Nessuno in giro.Anime vuote vagano tra i vicoli dimenticati di
Tokyo.I pensieri delle persone aleggiano perpetuamente sopra i
lineamenti delle abitazioni spente.Spente per via della carezza rigida
dell'Inverno.
I passi della Primavera ancora non li sento...nemmeno la fragranza dei
fiori variopinti.
Corro...corro...non posso fare tardi..otterrò
l'incarico...dimostrerò al signor Yamada di essere in grado
di svolgere l'impiego in maniera esemplare.Eccelsa.
Affannosamente raggiungo la Yamada&Co.L'insegna risplende
nell'aria lattescente e macabra.
-Signor Yamada!!-
-Hiromine.La attendevo speranzoso...e soprattutto attendevo quel
documento,magari con una bella firma...-
Sorrido,consegnando al mio capo il foglio.Mi osserva
compiaciuto,disegnando sul suo volto un ampio sorriso sincero.
-Vedo che esiste qualcuno senza timori qui a Tokyo-esclama,scrutando il
mio volto infreddolito.
-Leggende metropolitane...la realtà è una sola.La
magia è frutto della fantasia dei romanzieri-aggiungo.
Yamada annuisce-Credo anche io,comunque abbiamo la documentazione sulla
strage di Hanuda....-
Strage??
-Naoko Mihama ha perso la vita-prolifera,pensieroso.
-Naoko??Proprio lei...cosi mi spaventa signor Yamada!-
-Sarà stato per via di un incidente...non vorrai rifiutarti
di lavorare dopo aver contrassegnato un documento ufficiale?-
Scuoto il capo-No,ho bisogno di denaro....-
-Giusto,voi donne amate lo shopping sfrenato...pregherò per
il tuo successo al tempio shintoista.-
-Sicuro...-accenno,offesa per quell'atteggiamento maschilista.
-Ok...tieni le riferenze ed il biglietto ferroviario...andata e
ritorno(...)per Hanuda-mi pone una serie di documenti color
canarino-Puoi andare-
Mi acciglio confusa-Altri dettagli?-
-Penso sia sufficente..sei sagace...i documenti ti forniranno il
necessario..va' va'.Non perder tempo.Il tempo è
denaro,più ne perdi meno ci ricavi...-
Così che le fulminee spiegazioni di Yamada si concludono.
Non si tratta così una donna.No.La mia
sensibilità ne è stata scalfita negativamente.Gli
uomini certi concetti non li comprendono proprio...forse non ci
vogliono neppure provare a rifletterci.
Mah si...mi dirigo alla stazione.
Aspetta.I bagagli.Una donna senza la sua borsa non è una
vera donna.
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