La donna in grigio

di Sherlock Holmes
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Arrivati a Baker Street, chiusi le imposte ed iniziai a preparare i bagagli.
- Perché abbiamo dovuto travestirci e cambiare carrozza in continuazione?-
- Watson, il professor Moriarty mi vuole morto.-
- Chi?-
- L’uomo con cui ci siamo scontrati stanotte, Watson, è il Napoleone del crimine! Le racconterò tutto strada facendo. Non dobbiamo perdere tempo. Ogni attimo è prezioso.-
- Dobbiamo?-
- Naturalmente. Poco prima che lei tornasse, questo pomeriggio, mi sono accordato con le forze di polizia… Lunedì, scatterà la trappola che ho preparato per catturare Moriarty e la sua associazione ma, in questo lasso di tempo, dobbiamo sparire. Il professore ha capito che lei… è… ecco…-
Watson mi fissò per un istante.
- E’molto importante per me.- conclusi, d’un fiato - Quindi, è in pericolo almeno quanto lo sono io. Ho già scritto un messaggio cifrato ad Irene, che spedirò solo giunti a Basilea. Così, anche lei sarà avvertita.-
Watson si mise a preparare le valigie.
- Temo dovrò rinviare il fidanzamento con Mary.-
Annuii. – Ecco perché non volevo che si intromettesse. Lei merita una vita tranquilla…-
- Oh, la tranquillità mi annoia, Holmes…-
Sorrisi, sapendo che, in parte, era una menzogna.
- Grazie Watson. Per… tutto.- dissi, non riuscendo a trattenermi.
Lui sorrise.
- Una nuova avventura ha inizio…- mormorò Watson - Dove andremo?- chiese.
- Sul continente. In Svizzera, via Lussemburgo. Dicono che in questa stagione le cascate del Reichenbach siano stupende…-




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