Silence and innocence.

di teatime
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Silenzio.

Tutto ciò che voleva era silenzio.

Basta voci, basta urla.

Silenzio.

Ma Stephanie non lo sentiva mai il silenzio, appena si ritrovava da sola con i suoi pensieri le voci tornavano.

Le voci tornavano sempre.

Sempre.

Non c'era giorno in cui Stephanie non pregasse perché smettessero.

Non c'era ora senza urla soffocate.

Non c'era minuto senza disperazione.

Non c'era secondo completamente privo di rumori.

Mai.

Eppure Stephanie provava a zittirle, ci provava davvero. «Shh, shh, shh, basta vi prego!», ma non serviva a niente: le voci continuavano a parlare.

“Stephanie la pazza,

sente voci e si incazza,

shh, shh, shh

arriverà il giorno che si ammazza!”


Cantavano i suoi coetanei e lei non aveva nessuno a cui aggrapparsi per farsi consolare, era sola con le sue voci. I suoi genitori la guardavano e sconsolati bisbigliavano tra loro. Perché mai Stephanie poteva sentire voci che nessun altro udiva, ma quelle dei suoi genitori non raggiungevano mai le sue orecchie?

Stephanie era sola.

Lei e le voci.





Apfelstr.'s corner.
Hallo! Okay, è strano come prologo...
sinceramente non so se riuscirò a continuarla perchè è 
nata da un sogno che ho fatto questa notte.
(appunto per me stessa: niente pizza ai funghi prima di andare a letto)
In ogni caso spero che vi piaccia,
recensite se vi va, critiche ben accette, anzi!
Viel Spaß!
Apfelstr.





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