Hate & Revenge

di BigghLuv
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Hate & Revenge



 

Le braccia del suo hyung circondarono i suoi fianchi e lo costrinsero a sopportare il suo caldo e voglioso respiro sulla spalla e aderire sempre più alla sua visibile erezione.
- Se non la smetti di importunarmi…lo dirò agli altri… -
Jonghyun ghignò direttamente sulla pelle del piccolo maknae che non osò allungare la sua affermazione, ma si divincolò dalla presa e lo respinse con una gomitata in pieno stomaco.
- Levami le mani di dosso. -
Jonghyun mostrò i palmi levati in alto e continuò a sorridere ammiccante.
- Non è come credi, non voglio toccarti in quel senso. -
- Che vuoi da me allora? -
Taemin si addossò alla parete della sala di registrazione, dove erano rimasti soli, senza telecamere né altri esseri viventi.
Jonghyun gli si avvicinava a piccoli passi, pregustandosi il  volto del ragazzino contratto dalla paura di non poter capire le sue intenzioni.
- Tu hai una cosa che io non ho. Tu hai un corpo eccitante e balli divinamente. Ma io sono il migliore, io canto ogni cazzo di brano! Io ho diritto a pretendere la tua dote… -
Continuò ad avanzare verso di lui.
Taemin portò le mani a pugno davanti a sé, non voleva essere sfiorato da lui.
- Non avrei modo di trasferirtela….potrei insegnarti, se ci tieni così tanto… -
Preferì cedere al ricatto ed offrire il suo aiuto, anche se sapeva che non sarebbe bastato.
- No, no. E’ innata, perché tutti noi sappiamo ballare e seguire le coreografie, ma tu….non lo so, sembri nato per questo. Devi giurarmi che non sovrasterai più me, che non starai sempre al centro a rompermi i coglioni e che suggerirai me come tuo sostituto… -
Era malato.
E Taemin lo sospettava da tempo, dal modo in cui lo guardava, cercava, bramava mentre danzava.
Annuì e si vergognò di sé vedendo la soddisfazione negli occhi dell’altro.

- Chi cazzo è stato? Dimmelo, brutto figlio di puttana! -
Kibum strattonava l’agente, mentre Minho tentava di calmarlo.
- Non lo sappiamo! Abbiamo solo trovato il corpo…dissanguato…nessuna impronta. Indagheremo. -
Key lasciò la presa e riprese a piangere abbracciato al corpo di Minho con Jinki al loro fianco, sconvolti.
Taemin osservava dallo stipite della porta.
Un sorrisetto maligno dipinto sul volto.
Se lo hyung era sempre stata una persona invidiosa, il piccolo maknae era abile nell’essere iracondo.
Molto, molto iracondo.
E, danzare con tutta la sua grazia e beltà dinanzi al suo corpo ormai esangue e vedere la luce abbandonare i suoi occhi, denso di invidia, l’aveva portato ad un’estasi mai raggiunta prima.

 
 




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