Egoista

di Salmonlebon
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Egoista

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Amava le sue labbra. 

No, non in modo "poetico", perché c'era qualcosa di subdolo nella piega che prendeva la sua bocca quando sorrideva. Un unica fossetta si formava sulla guancia piena, e gli zigomi alti richiudevano appena gli occhi scuri; lo faceva in modo dolce, quasi da bambina, ma lui aveva sempre saputo che la gioia che mostrava lo scintillio dei suoi denti non arrivava mai al suo sguardo.

Era frustrante. Però non faceva niente per cambiare qualcosa, semplicemente continuava a bearsi della fittizia felicità che lei gli trasmetteva. Semplicemente continuava a ricambiare docilmente, senza ribattere o chiederle il perchè. 

A Hugo bastava, davvero. Insomma, lei di tanto in tanto lo abbracciava, delle volte si lasciava andare ad un bacio tenero all'angolo delle labbra, e gli piaceva. Qualche volta, quando proprio da sola non ci voleva stare, andava a dormire a casa sua, e si rannicchiava tra le sue braccia. 

A Hugo andava bene, davvero, lei gli dedicava tutte le attenzioni di cui aveva bisogno. Aveva lasciato quel Malfoy, che aveva sempre odiato nel profondo, e non aveva più visto un uomo... e a lui, silenziosamente, stava più che bene. Eppure... eppure era triste.

Prima, quando lei tornava da un appuntamento con lui, sorrideva sempre. E negli occhi c'era una luce incomparabile, che infondo faceva felice Hugo. Era così, no? Se tu sei felice, io sono felice. E lei era felice, quindi quel sorriso si fletteva sul suo viso.

Ma ora? Sì, lei si faceva accarezzare più tempo i capelli rossi, e lo guardava più a lungo con i suoi occhi bruni, ma non c'era gioia nelle sue gesta. Non c'era divertimento nella sua risata spenta. Quindi... che senso aveva? La preferiva quando gli dedicava meno tempo, ma quando si preparava spendeva sempre parole su parole, risate su risate. Solo per lui. 

Era più bello, perché lei era felice. Aveva sempre pensato di essere egoista, Hugo: perché se lei avrebbe sofferto per Malfoy, lui era sicuro che non avrebbe mosso un dito per farli mettere di nuovo insieme, e che l'avrebbe consolata con molto piacere; offrendogli una spalla su cui piangere e consolarla fino allo sfinimento.

Ma si accorse che non voleva le sue lacrime, vederle era uno strazio, figurarsi sentirle scorrere e bagnare il suo collo. Sapeva anche che era sbagliata quella cosa, che lo stesso non poteva, che aveva sperato la cosa sbagliata. Così era andato lui stesso da Malfoy, anche se la amava, per farsì che lei tornasse a sorridere.

A Hugo andava bene anche così: se Lily era felice con lui, allora lui era felice per lei. Gli faceva male, certo, immaginarla con un altro... ma quella parte veniva oscurata quando tutti i giorni la sentiva ridere e scherzare, abbracciarlo e baciarlo sulla guancia con tutto l'affetto possibile.

Infondo era sbagliato... lei non lo avrebbe mai visto come qualcos'altro. Lui sarebbe stato sempre il cugino di sempre, Hugo il "pasticcione". Anche se lui l'amava, si sarebbe messo da parte... per vedere quel sorriso meno subdolo e più felice.





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