Shawn
raramente perde tempo.
Ogni minuto della
sua giornata è denso e assolutamente caotico.
C’è sempre qualcosa di strano e complicato da
fare, qualche sotterfugio da
adoperare, qualcuno a cui nascondere la verità;
c’è sempre una stupida
discussione da intavolare, oppure uno snack da rubare dalla scorta
super-segreta degli snack segreti di Gus.
Anche quando
egli
crede di non star facendo nulla, si convince
di non star facendo nulla, sta in realtà riempiendosi la
bocca di parole vuote
e la testa di pensieri, mille pensieri che corrono
così veloci da far male, e tutto
diventa
confuso.
A quel punto è come
quando lo schermo del computer diventa blu e poi il computer si spegne,
e al
senso di colpa si aggiunge quella sorta di imbarazzo al pensiero di
dover
chiamare il tecnico e spiegargli il problema nonostante quello di
aggiustare e
non far domande è il suo stramaledetto lavoro.
Ecco, sì, poi è come se il sistema andasse in crash,
solo, va be’, senza l’imbarazzo:
Shawn sorride in maniera un po’ stupida perché
sono passati giorni dall’ultima volta
che ha potuto veramente ascoltare il suono del silenzio nella propria
testa, si
gode il sapore dei conservanti (che sono davvero
tanti, con quelle
merendine potrebbe passare dieci anni in un rifugio antiatomico),
magari scrive
un messaggino-slash-molestia a Lassiter
semplicemente per il gusto di farlo innervosire.
A Shawn raramente è permesso di perdere tempo, da tutta una
serie di cose, e
forse è proprio per questo che gli piace da morire.
-Always
thinking
‘bout yourself…
-I
am not practical.
(Modern
girls
and old fashion men, The Strokes)
NA:
è la prima volta
che scrivo e pubblico su Psych, nonostante lo segua da anni –
forse avrei
dovuto continuare sulla via dell’osservazione silente, dati i
risultati D:
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