In una notte come
questa
6 novembre 1997
Il vento che urla.
La pioggia che batte furiosa
contro la tela della tenda, come se volesse entrare. Il bosco
è tutto un
fruscio. I rami che si spezzano per la tramontana d’autunno,
gli uccelli
lontani che emettono cupi stridii.
Ted si rigira
stanco, incapace di prendere sonno
sebbene esausto.
Ha gli occhi
spalancati, che fissano la stoffa
giallo canarino. Nessun tetto sotto al quale dormire, nessuna casa se
non quel
trabiccolo di tessuto.
Nessun pasto caldo,
se non qualche zuppa
intiepidita con la bacchetta.
Dean, al suo
fianco, è sveglio. Vigile come un
gatto, gli occhi a fessura e le orecchie tese. Sembra voler carpire
qualche
rumore insolito in quella notte tanto colma di suoni.
Il ragazzo si volta
nella direzione dell’uomo. È
strano, come in quei giorni fra loro sia nato un tacito accordo dal
sentore di
una muta amicizia che sa di notti come quella, di giornate passate a
spostarsi
da un luogo all’altro e di continue preoccupazioni.
“Sei
ancora sveglio, Ted?”, chiede Dean pur
conoscendo la risposta.
“Sì.
Dovremmo dormire, ma con questo frastuono è
impossibile.”, risponde quello.
Dean esita un
po’. Stropiccia fra le mani
imbarazzate un lembo di coperta, come per aspettare il momento propizio.
“Posso
chiederti una cosa?”, domanda poi, con un
pesante sospiro.
Il mago
più anziano si passa una mano fra i capelli
biondi. Annuisce, e poi accende la bacchetta.
“Lei...
Ti manca?”, lo dice in un sussurro, Dean.
Il silenzio cade
nella tenda. È solo rotto dallo
scroscio monotono della pioggia e dai rumori del sottobosco.
Non pensa, Ted, a
cosa raccontare a quel ragazzo
che nei suoi occhi ingenui di giovane adulto cerca risposte alla
più banale e
dolorosa delle domande.
Pensa solo alla sua
Andromeda.
“Io... Io
credevo che non potessi soffrire più di
quando l’ho lasciata lì, incorniciata sulla soglia
di casa. Sorrideva, in quel
pomeriggio di fine agosto.”, inizia il suo racconto lui. Gli
occhi gli brillano
della luce dolceamara dell’implicita sofferenza scavata nel
suo viso.
Dean resta
lì, nell’attesa che l’uomo torni a
parlare. Non lo forza, però.
“Ho
incontrato Andromeda ad Hogwarts. Era così...
Così lontana da me eppure distante dalle sue sorelle. Con
quella sua aria
impeccabile, gli occhi pensosi ed un libro sottobraccio. Dean.... Tu
hai mai amato?”,
quella domanda coglie il ragazzo di sorpresa.
Il giovane pensa a
Ginny. Al fiato che gli mancava,
ai sorrisi rubati.
“Non lo
so, davvero. Non ho mai costruito qualcosa
attorno al mio amore per una ragazza, sempre che amore si possa
chiamare. Forse
una relazione, ma non... Mancava di alchimia, quella
storia.”, risponde piano.
“L’amore
non è solo quello. Non è solo il respiro
che ti manca, gli occhi che ti brillano, lo stomaco che si annoda.
L’amore è
insultarsi fino a non poterne più,
vederla piangere, non parlarsi per giorni.
L’amore è costruire qualcosa
insieme, l’amore è anche....”, e si
ferma. Le parole mancano, in quel momento.
“L’amore
è l’averla lasciata sapendo di non poterla
mai più rivedere. Non sono pentito, Dean.”, e la
pioggia ticchetta sulla tela
della tenda, rendendo superflua ogni parola in più.
Chiudono entrambi
gli occhi, pur rimanendo svegli.
Ted pensa alla
prima volta che l’aveva vista, sotto
all’imitazione di cielo della Sala Grande, con i boccoli
illuminati dalle
candele e le labbra che tremavano.
Il loro incontro.
Sì, era incominciato tutto da lì.
Un amore durato
decenni, che era resistito alla
ferocia di una guerra e alle
insidie
dell’età che avanzava.
Ed
ora la
pioggia si portava via la paura di Ted ed anche
la nostalgia. Non
gli sarebbe più mancata, Andromeda.
Sarebbe sempre
restata con lui, come una tiepida
fiamma rassicurante.
**
Note:
Primissimo
esperimento nel fandom di HP. Qualche volta
scriverò anche lì, pur preferendo lavorare su
personaggi “miei”.
Che dire?
Ho adorato
scriverla, inventandomi questo momento di
sana pianta. Eppure credo ad una scena del genere, ed ho fatto di tutto
per renderla
viva.
Se vi andasse di
farmi sapere che ne pensate, e di andare
a leggere la mia long romantica (spazio
pubblicità<3), “Country dreamer”,
vi
sarei davvero grata!
Baci
Cami
Ps:
non riesco ad inserire più personaggi, perciò
ho inserito Ted/Andromeda. Sorry!
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