1
Elements!
Diamond
Night
Ora, immagina
la tua vita come un treno di cui i tuoi superiori - pensa ai tuoi genitori come
ai tuoi datori di lavoro- ti hanno messo a capo: su un treno salgono e scendono
diverse persone, no? Ci sono quelli che guardano il treno da lontano e quelli di
cui non ricorderai nemmeno il volto, quelle persone che prenderanno questo treno
per periodi alterni e per svariate ragioni: di alcune di esse riconoscerai solo
il volto, un'immagine sfuggevole alla tua mente.
E ci saranno quelle
persone che prenderanno il tuo treno quando meno te lo aspetti, forse in una
giornata di pioggia o forse mentre sei fermo alla stazione e leggi un
libro.
E
saranno quelle persone a non andarsene mai, nemmeno quando sarai di cattivo
umore e il mondo intero sembrerà avercela con te. E quelle persone, sì magari
anche la ragazza che ora non sopporti o quel professore che è così noioso, sì,
quelle persone, saranno coloro che conoscerai con la vista e con il
cuore.
Tigre! Tigre! Divampante fulgore
Nelle
foreste della notte,
Quale fu l'immortale mano o l'occhio
Ch'ebbe la forza
di formare la tua agghiacciante simmetria?
In quali abissi o in quali
cieli
Accese il fuoco dei tuoi occhi?
Sopra quali ali osa slanciarsi?
E
quale mano afferra il fuoco?
Quali spalle, quale arte
Poté torcerti i
tendini del cuore?
E quando il tuo cuore ebbe il primo palpito,
Quale
tremenda mano? Quale tremendo piede?
[William Blake- The
Tyger]
21 Dicembre,
reggia di Vahalon anno 2026
La piccola Cloe
scivola fuori dalle coperte, posando i piedini per terra: rabbrividice per il
contrasto tra il freddo del pavimento di marmo e la sua pelle calda e si
affretta a cercare le sue pantofoline.
Che strano, eppure ricorda di averle
poggiate proprio lì e.. T'oh, eccole sotto il letto.
Non si è mai davvero
abituata alle visite fatte in quella reggia quasi totalmente sconosciuta: è
vero, ormai potrebbe considerarla una seconda casa, ma quando sono lì suo
fratello viene letteralmente rapito dal suo migliore amico e l'unico che abbia
voglia di giocare con lei, a parte Alice e Jamie, è Joseph anche perchè i
gemelli si fanno trascinare via da Laurence e Clare.
Sono un pò una grande
famiglia allargata, piena di adulti un pò matti e un pò ancora bambini che si
divertono a scappare da una folla di damigelle e ministri non appena se ne
presenta l'occasione: troppi impegni, dicono infatti, non fanno mai troppo bene
alla salute.
Solo sua madre è sempre un pò contraria a scappare. Beh, le zie
le hanno sempre detto che già da giovane era una molto fissata con le regole e
decisamente dedita allo studio e che c'era voluta tutta la loro buona volontà
per scioglierla un pò.
Ma c'era voluto anche suo padre per addolcirla, Cloe
lo sapeva bene. Sua madre è sempre un' altra con suo padre accanto: poi, sotto
l'effetto combinato dei suoi amici e di suo marito la donna riesce a sciogliersi
del tutto.
Non che con lei e suo fratello sia chissà quale mostro, anzi. Li
riempie di coccole, li vizia clamorosamente e l'unica cosa su cui rompa sul
serio sono gli orari e i compiti ma per il resto è una madre assolutamente
comprensiva.
O almeno, Mithya - suo fratello maggiore- le ripete sempre che
con lui lo è. Anche se Cloe non capisce bene cosa avrebbe dovuto
comprendere.
Comunque la bambina lancia un'occhiata imbronciata al letto
vuoto di suo fratello, immaginandolo già in giro con Dean. Quei due non perdono
occasione per stare insieme, che cavolo!
E dire che sono i più grandi di
tutti lì dentro.. Dovrebbero dare l'esempio?
Ma per favore!
Si infila la
vestaglia e ciabbattò fuori dalla stanza stringendosi al petto l'orso Buddy, il
peluche che la madre di Laurence le ha cucito per il suo quinto compleanno e che
si porta sempre dietro.
Il silenzio regna assoluto in tutto il palazzo: Cloe
gira ogni tanto la testa per controllare che nessuna dama rompi-scatole e
nessuna guardia sia in giro e continua tranquillamente a ciabbattare verso la
stanza dell'unica persona che non si arrabbia mai con lei.
James ha sedici
anni, e contro i suoi sei dieci anni di differenza sono tanti, ma Cloe gli vuole
bene e lui gioca sempre con lei e le racconta storie meravigliose: sua mamma
dice sempre che è una dote che Jamie ha preso dalla propria madre, quella di
raccontare bellissime storie, trasportare con le parole le persone in dimensioni
sconosciute.
In un certo senso, quando Jamie racconta, è come se il mondo
intero cambiasse e tutto assumesse la forma che il ragazzo descrive: un vaso di
cristallo si trasforma in una spada dall'ensa tempestata di pietre preziose, un
cuscino diventa un libro da cui attingere le avventure di un eroe morto da
tempo.
Ma nelle sue storie, Cloe lo capisce bene, c'è sempre un messaggio
nascosto: James racconta per insegnare qualcosa, non solo per il puro piacere di
farlo.
E se fosse un pò più grande Cloe lo sposerebbe volentieri.
Non
solo per la sua incredibile capacità di raccontare, ma anche perchè Jamie è il
ragazzo più gentile e dolce che conosca: un tipino tranquillo e sorridente che
spesso è costretto a fermare Mithya e Dean dal compiere qualche pazzia o aiuta
Laurence e Clare nel fare i compiti. Quello che protegge Bill dai bulli o che
rimprovera Tom quando esagera con l'alcool.
La mente del gruppo, insomma.
Quello responsabile del gruppo.
I genitori di Jamie dicono sempre,
scherzosamente, che magari c'è stato uno scambio e che in realtà è Mithya il
fratello di Dean mentre Jamie è il fratello maggiore di Cloe: ogni volta che la
bambina sente questo discorso ribatte che no, non è possibile perchè Jamie è
destinato a essere suo marito e non potrebbe davvero avere un fratello-marito. E
non capisce mai perchè il ragazzo arrossisca furiosamente e i grandi scoppino a
ridere: la mamma di Joseph è arrivata a canticchiare la canzoncina del
matrimonio, ridacchiando, ogni volta che la vede in braccio a James.
Comunque
la piccola Cloe apre la porta e si guarda intorno, scoprendo Jamie addormentato
con un libro in mano, gli occhiali storti sul naso e la luce soffusa sul
comodino: la bambina si arrampica sul letto e lo osserva, indecisa se togliergli
gli occhiali e accoccolarsi al suo fianco o svegliarlo e chiedergli il permesso
di rimanere. E tuttavia non ha il tempo di prendere una decisione perchè la
porta si apre e Alice, graziosa come sempre, e Joseph, con i suoi
scompigliatissimi capelli biondi e l'aria assonnata, fanno il loro ingresso
nella stanza.
« Che succede?» chiede Cloe, curiosa. « Nemmeno voi riuscivate
a dormire?»
Alice s'imbroncia.
« Joseph ha avuto un incubo.» spiega,
accoccolandosi nel tappeto accanto al letto con il biondino che si sdraia
accanto a lei a mò di gattino. « E pensavo che sentire una storia da Jamie lo
avrebbe fatto calmare..»
Alice è bella, di una bellezza quasi eterea: a volte
Cloe la paragona a una rosa rossa che si distingue in mezzo alla neve. Non la
invidia, e come potrebbe? Sono amiche da sempre!, ma l'ammira
profondamente.
Ne ammira gli occhi vivaci, i capelli lunghi e castani e la
parlantina sciolta nonchè le dita sottili e la sua capacità di mettere tutti a
posto con un solo sguardo.
E capisce perfettamente perchè Joseph - come le ha
confidato la settimana scorsa- si sia preso una cotta per lei.
Si limita ad
annuire.
« Capisco.» dice semplicemente.
E davvero vorrebbe aggiungere
qualcosa, ma l'entrata in scena di Laurence e Clare la distoglie dai suoi
pensieri: i due gemelli spiegano di non essere riusciti a dormire bene - colpa
di rumori molesti provenienti dalla camera dei loro genitori a quanto pare- e a
quel punto James si sveglia.
Strizza un pò le palpebre, osservandoli
assonnato e sbadiglia sonoramente: Cloe pensa che sia bello anche così, mentre
si mette seduto e le dà un bacio sulla guancia paffutella - eredità di sua
madre, a quel che sembra- attirandola contro il suo petto in un caldo
abbraccio.
Poi Jamie batte una mano sul letto, invitando anche gli altri a
saltarci su cosa che i restanti quattro eseguono volentieri, prima di riuscire a
- pazientemente- togliersi gli occhiali da lettura e guardarli perplesso.
«
Che ci fate qui? Non riuscivate a dormire?»
I cinque scuotono
contemporaneamente la testa e James sospira: ecco, appunto. La sfiga è
onnipresente, vero?
Comunque non ha cuore di cacciarli.
« Bene, vuol dire
che..» non riesce a completare la frase perchè due trafelatissimi Bill e Tom
fanno il loro ingresso nella stanza, il primo con la sua maschera di bellezza e
i bigodini sulla testa - è un tipo davvero narcisista- e il secondo con i
pantaloni del pigiama al contrario.
« Ecco dov'eri!» dice il primo e fa per
gettarsi su Alice che lo ferma con un'occhiataccia: dei tre Ali è la minore,
quella che i gemelli si sono fatti monito di proteggere ma che in realtà se la
cava meglio di loro due messi insieme.
« Bill, Tom.. » li saluta educatamente
James.
Bill si volta verso di lui e gli sorride per poi sedersi sul letto di
Dean, vuoto, costringendo Tom a fare lo stesso.
« Stai per raccontare una
storia Jamie?» chiede il primo, eccitatissimo. L'altro sorride divertito nel
vedere Tom reclinare pericolosamente la testa come un sufflè troppo cotto e sta
per rispondere quando l'ingresso di Dean e Mithya lo blocca.
I due hanno
infatti in mano una brocca di cioccolata calda, dei dolcetti - alcuni senza
zucchero per Bill che è particolarmente fissato con la sua linea- e due torte:
una al cioccolato e l'altra alle mele. E allo sguardo interrogativo di James
Dean sorride e gli passa una tazza di cioccolata.
« Beh, ogni ventun dicembre
finisce sempre nella stessa maniera.. Quindi Mithya ha proposto di portare
qualcosa di dolce da sgranocchiare mentre racconti, fratellino.» Dean sorride,
di un sorriso sghembo che fa impazzire le ragazze e che è contagioso per
chiunque abbia l'onore di essergli amici, come Mithya che sorride passando una
tazza a Bill e a Tom il quale - oh magico potere del cioccolato!- si risveglia e
accetta gioioso la tazza.
«Quindi ora racconti, mi dispiace.» aggiunge
Dean, soddisfatto come un bimbo. E dire che ha già, come Mithya, diciannove
anni!
« Che c'è, non ti addormenti senza la fiaba della buonanotte?» lo
prende in giro James beccandosi, per tutta risposta, uno scappellotto sulla
nuca.
Joseph pensa tra sè che sono strani.. Okay, tutti lì dentro sono ben
strani e il bambino ne è consapevole: accetta la tazza da parte di Mithya che
gli scompiglia i capelli prima di sedersi sul tappeto accanto a Dean il quale,
torta alle mele in una mano e cioccolata nell'altra sta aspettando che suo
fratello inizi a raccontare.
James lascia che il sorso di cioccolata che ha
ingoiato gli inondi le papille gustative, addolcendogli la bocca e le labbra in
un tenue, bellissimo sorriso. E Alice pensa che sia lui che Dean siano veramente
bellissimi quando sorridono, un sorriso che sembra essere capace di illuminare
il sole.
Poi getta uno sguardo a Jospeh e accenna un sorriso.
Anche lui è
bello, un piccolo angioletto dispettoso che ora si sta strusciando contro la
manica del suo pigiama alla ricerca di una posizione comoda: Ali si mette seduta
e spinge Joseph sulle sue gambe, sdraiato.
Lui le sorride di rimando e si
sdraia, grato.
« Piccioncini, non adesso!» li prende in giro Mithya
scatenando una risata collettiva a cui presto si uniscono anche loro
due.
James si accomoda meglio tra i cuscini e tutto tace.
E il ragazzo
inizia a raccontare, parole che scivolano suadenti nel silenzio della stanza e
s'insinuano in chi ascolta, evocando immagini che si fissano nella
memoria.
Ed è quello, il poter di Jamie. Saper farsi ascoltare.
Un potere
che pochi posseggono sul serio e che ancor meno persone imparano a coltivare nel
tempo: un potere dato per scontato forse, ma che non perde mai il suo prezioso
valore.
E James sa bene come entrare nel cuore della gente e ammaliarlo con
le parole che provocano immagini, immagini che scorrono vive e pulsanti come
quelle di un film.
Parole che uniscono gli animi, trasportandoli via verso
terre e luoghi lontani.
La sera ci mostra i suoi
gioielli lassù
e i sospiri degli innamorati si odono ancor
le mogli
aspettano i mariti
e i bambini non urlano più
tra le vie della
città.
Ascoltate, o madame e messeri
questo mio canto che s'alza
malinconico
e che arriva fino al ciel
dove risuonano forti le campane
della cattedrale.
Ascoltate questo mio racconto
e coglietene, se potete,
una morale.
Questa è la storia di sei eroi e un mostro,
ma chi sia
l'antagonista è tutto da veder.
Questa è la storia di un'amicizia che va
e
solca anche le acque dello Stinge.
Questa è una storia che affonda
nella
notte dei tempi..
Angolo autrice:
Si
gente, questa è la versione definitiva di Elements, una storia che ho scritto,
riscritto fino allo sfinimento.
Ho cancellato tutte le precedenti versioni
xD
Non aggiungo molto altro se non..
Siete
liberi di lanciarmi pomodori XD
See
you!:D
|