Eccomi!! Allora...oggi non avevo niente da fare, e molto
probabilmente lo capirete da questa ff senza senso,
però mi sono divertita a scriverla! Spero vi possa piacere!^^
Bacioni,
Erin.
“ Possibile che tu debba sempre passare ore ed ore davanti a
quello specchio?! Sei peggio di una donna...” fece una voce infuriata dalla stanza da letto.
“ Ma se sono entrato cinque minuti
fa in bagno! E poi sto cercando di mettere questo gal
o gel, come diavolo si chiama! Dannazione...questi prodotti babbani
fanno letteralmente schifo!” rispose gridando una voce
proveniente dal bagno accanto, infastidita.
“ Insomma, sbrigati! Cosa te ne
frega di mettere il gel? Siamo in ritardo!” esclamò la
ragazza, uscendo dalla camera di tutto punto, avvolta nel suo bellissimo bustino
nero di seta, i capelli alti in una crocchia elegante, lasciando libero qualche
boccolo sottile e degli orecchini di perla.
Entrò prepotentemente nel bagno, aprendo la porta scorrevole
e trovando il suo ragazzo in piedi, davanti l’immenso specchio, a cercare di
sistemarsi i capelli.
Sbuffò. Poi si avvicinò al ragazzo, mettendo le mani sui
fianchi.
“ Di questo passo arriveremo a fine serata!
Su, dai qua...” disse, aprendo la mano affinché le
venisse porto il tubetto di gel.
Il ragazzo la guardò contrariato e con uno sbuffo si voltò
di nuovo verso lo specchio, passandosi le dita affusolate tra i serici capelli,
come se lei non avesse parlato.
La ragazza rimase con il palmo levato a mezz’aria, alzando
un sopracciglio, accigliata.
“ Tanto non sei capace, ammetti la sconfitta” mormorò,
saccente.
“ Ne sono capace, invece” disse lui scostante e freddo.
Passò qualche minuto, ma i capelli non riuscivano a
sistemarsi e il ragazzo sbuffava spazientito, ma non dava segni di cedimento.
“ Io sono sempre qui per chi ne avesse
bisogno...” buttò li, guardandosi intorno come se
stesse parlando in una stanza vuota.
Il ragazzo non si scompose, ma lei giurò di aver sentito un
flebile “Mai...” lasciare le
sue labbra.
La ragazza prese il beauty dei trucchi ed iniziò a truccarsi
lievemente, la matita nera, il mascara, del leggero ombretto cristallino sopra
gli occhi ed un rossetto appena rosso, quasi sembrava il colore naturale delle
labbra.
Il ragazzo di tanto in tanto la guardava crucciato di
sbieco, senza farsene accorgere. Com’era bella... di
profilo il suo nasino all’insù le donava quell’aria
dolce e tenera. La sua ragazza. Mai un giorno avrebbe pensato di poterlo dire,
anzi, sperava con tutto se stesso che mai fossero
diventati nemmeno conoscenti. Ma ora eccola, con quel rossetto
tra le dita, la bocca morbida leggermente dischiusa, intenta a truccarsi.
L’amava, l’amava davvero, anche se era restio ad esprimere
i suoi sentimenti, come adesso, d’altronde. Si sarebbe volentieri fatto
aiutare, ma il suo orgoglio glielo impediva. Questo
mai, doveva riuscirci da solo. Infondo, cosa ci voleva a mettere un po’ di gal
o gel, come diavolo si chiamava?! Niente,
assolutamente niente. E lui ci sarebbe riuscito,
sicuro.
“ Allora...?” spezzò lei il
silenzio, guardandolo attraverso lo specchio.
“ Io sono pronta e tu?” chiese poi, mettendosi le mani sui
fianchi.
“ Perché non ti avvii? La strada la
conosco, ti raggiungo dopo” fece lui, ancora con al
mano destra tra i capelli e l’altra a reggere la boccettina di gel.
“ Draco Lucius
Malfoy! Smetti di fare l’orgoglioso e dammi quella
boccetta!” gli intimò lei, imperiosa più che mai.
“ Granger, lascia
perdere. Ti ho detto di avviarti, io verrò
dopo” disse lui, senza scomporsi.
“ Ma insomma, non è possibile!”
fece lei esasperata, alzando gli occhi al cielo.
Senza farsene accorgere strisciò più vicina a lui e quando
vide la presa di Draco sulla boccetta farsi più
debole, l’afferrò, strappandogliela di mano.
“ Ehi!” esclamò Draco infastidito,
mentre Hermione correva nel salone ridendo.
“ Ora se non ti fai aiutare da me, puoi scordarti questa
boccetta, chiaro?” fece tra il divertito e il serio, fissandolo sul ciglio
della porta del bagno, con le braccia incrociate e le maniche di camicia
leggermente sollevate.
“ Cosa ti fa credere che in due
minuti non riesca a riprendermelo?” disse lui malizioso, alzando un
sopracciglio.
Hermione fece spallucce, si tolse
le decoltè ed iniziò a scappare.
“ Ti do anche il vantaggio, guarda” le gridò Draco, che dopo un minuto prese a cercarla.
Girò nel salone, ma niente.
Andò anche in soggiorno, ma nulla
neanche li.
Passò per l’altro bagno, ma non c’era.
In cucina, neanche l’ombra della sua ragazza.
Il corridoio deserto. Restava solo la camera da letto.
Entrò nella penombra della stanza, scorgendo una figura
accanto alla portafinestra. Accese la luce, e la stanza si illuminò,
rivelando un Hermione sorridente.
“ Visto, ti ho trovato” sorrise lui, avanzando verso di lei.
Ma Hermione repentinamente
aprì la portafinestra e uscì in balcone, ancora con la boccetta stretta tra le
mani.
“ Si, ma non a prendermi!” gli urlò, correndo per il balcone
che collegava la camera al salone.
Ma Draco
anche senza vantaggio era molto più veloce, tanto che in pochi secondi Hermione si trovò sollevata a mezz’aria, stretta da due
braccia da dietro.
“ Ehi! Mollami!” protestò,
dimenandosi.
“ La mia piccola mezzosangue...” le
sussurrò all’orecchio, lasciandole una scia di baci sul collo, facendola
calmare.
Hermione mise i piedi a terra e si
voltò, rimanendo sempre stretta tra le braccia di Draco,
sfiorando con il suo naso quello di lui.
“ Il mio piccolo principe...” gli
sussurrò a fior di labbra “ Fin troppo
orgoglioso e viziato”.
“ Non sono viziato!” ci tenne a precisare lui, mettendo un
broncio dolcissimo.
“ Oh, si che lo sei...” rise lei, baciandolo sulle labbra. Intrecciò le dita dietro
il suo collo, tenendo ancora stretta la boccetta, mentre lui le cingeva la
vita, rendendo il bacio passionale e profondo.
Lentamente le mani di Draco
risalirono accarezzando le braccia di Hermione, fino
ad arrivare alle sue mani. La ragazza, presa da quel bacio così intenso, non si
accorse nemmeno di quello che stava cercando di fare il suo ragazzo, così si fece prendere la boccetta dalle mani, ignara.
Aprì gli occhi, giusto il tempo per vederlo sgusciare via.
“ Stupido!” gli gridò, vedendolo scomparire soddisfatto,
inseguendolo nel salone.
Lo vide correre aggirando il divano alla sua destra, così
prese un cuscino e glielo lanciò dritto sulla faccia.
Un gemito lasciò la bocca di Draco,
che repentinamente ne scagliò uno a sua volta sul viso della sua
ragazza.
“ Davvero, osi metterti contro di me?!
Allora non mi conosci abbastanza!” fece lei risoluta,
prese un cuscino e arrivatagli vicino, iniziò a prenderlo a cuscinate
di seguito.
“ Ahi, ahi, mi fai male!” si
lamentò lui, ridendo.
“ Male? Davvero?” disse fingendosi ingenua, intensificando
la potenza delle cuscinate.
Draco si buttò sul divano,
raggomitolandosi, per tentare di proteggersi da quegli attacchi.
Rideva come se lei non gli stesse
facendo niente.
“ Ti arrendi?!” esclamò lei,
continuando.
“ Mai!” urlò lui.
Poi cercando di evitare le cuscinate,
l’afferrò per il braccio con la mano libera dalla boccetta, trascinandola sul
divano con sé.
Le bloccò i polsi mettendosi sopra di lei, ridendo
compiaciuto.
“ Ti arrendi?!” chiese divertito,
ripetendo le parole che prima aveva detto Hermione.
“ Mai!” fece lei di rimando, abbozzando un sorriso.
Draco fissò i suoi occhi ambrati,
il suo viso leggermente arrossato, le ciocche di
capelli che ora ricadevano prepotenti dalla pettinatura, il respiro affannoso
che le faceva alzare e abbassare il seno ritmicamente, via via
sempre con più lentezza.
“ Come sei bella, Hermione”
mormorò, prima di chinarsi e rapirla in un bacio passionale, sconvolgendola.
Il cuore di Hermione prese a
battere furiosamente, ma non riusciva a spiegarsi il perché. Ogni volta che lui
la baciava, sembrava sempre essere la prima volta. E aveva dato tantissimi primi baci, con lui.
Lentamente si alzarono a sedere ed Hermione
prese a scompigliargli i capelli mentre si baciavano.
Draco sbuffò, divertito.
“ Insomma, già sono quello che
sono, poi tu ti diverti a rovinarli ulteriormente?” sospirò poi, curvando le
labbra in un delizioso sorriso.
Hermione gli
sorrise e lo baciò di nuovo, sentendo le mani di lui sulla sua schiena,
che ancora stringevano la boccetta, fece scivolare le sue abilmente fino a
raggiungerle e a privarle dell’oggetto che tanto bramosamente custodivano.
Ridendo, scivolò via dalle braccia di Draco
scostandosi fino al bordo del divano, per una distanza di sicurezza.
“ Ehi ma...” protestò lui,
vedendola lontana, anche se di poco.
Hermione soddisfatta, ammirò la
boccetta e per caso, si ritrovò a leggere la scritta.
“ Coooosa??!! Ma
questa è schiuma da barba...” disse sbalordita,
alzando gli occhi verso Draco e trovandolo bianco in
volto.
“ Schiu-schiuma da ba-barba?” le fece lui eco, avvicinandosi a gattoni sul divano.
Hermione gli mostrò la boccetta.
“ Col cavolo che sarebbe riuscita a
mantenerti i capelli! Stupido!”
“ Io...io...” provò lui, ma più
contemplava la boccetta, più non poteva credere ai suoi occhi.
Alzò gli occhi solo quando sentì un
risata cristallina rompere il silenzio in cui era piombato il salone.
“ Che hai da ridere?” fece, offeso.
“ Io? Niente!” disse, trattenendosi, ma poi scoppiò a ridere
ancora.
Draco si alzò dal divano e si
diresse verso il bagno, dove posò la schiuma da barba. Si voltò e vide Hermione avvolta in quello che ormai non sembrava più un
bustino di seta, i capelli che le ricadevano sulle gote senza alcuna logica,
scalza e con il rossetto leggermente sbavato.
“ Perché mi guardi così?” chiese
lei. Poi lui scoppiò a ridere a sua volta e Hermione
si costrinse a guardarsi allo specchio.
“ Aaaaaaaaa!!”
urlò, mettendosi le mani sul volto.
“ Oddio...come mi sono combinata!” ammise, togliendosi il
fermaglio dai capelli e facendo ricadere i boccoli sulle spalle. Si passò un
po’ di ovatta con dello struccante sulla labbra,
togliendosi completamente il rossetto.
Sentì Draco ridere sommessamente
al suo fianco, così si voltò.
“ Guarda che non sei da meno! La tua camicia bianca è piena
del mio trucco e i tuoi capelli sanno di menta! Precisamente hanno
l’odore del mentolo della schiuma da barba” gli rinfacciò la ragazza,
suscitando ancora di più risa in lui.
“ Non ridevo per quello, ma per il fatto che non riesco a
capacitarmi di come tu possa essere bella...anche in questo stato pietoso”
aggiunse infine, sorridendo.
Hermione si voltò, le labbra
arrossate, leggermente aperte, per lo stupore dopo la frase di Draco.
Stavano insieme da molto, ma queste
frasi così dolci, anche se stupide all’apparenza, non erano proprio
giornaliere.
Abbozzò un sorriso, facendolo avanzare verso di lei. Draco la imprigionò tra le sue braccia.
“ Doccia insieme?” propose malizioso a fior di labbra,
trascinandola verso la doccia.
“ Draco!” lo ammonì lei, puntando
i piedi per terra. “ Non mi sono ancora svestita” aggiunse poi, facendo
sorridere Draco. Iniziò a spogliarsi, seguito a ruota
da lei, mentre erano ancora stretti l’uno con l’altra, mentre Draco la baciava con passione, dirigendola verso la doccia.
Fine