Il numero perfetto

di Libra Prongs
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Partecipo all'iniziativa 3x100 Auror, organizzata dal gruppo Cercando chi dà la roba alla Rowling (Team Harry/Hermione)





12) "Perchè entrambi sono figli unici"


 

C’è un bambino piccolo, piccolo, con degli occhi grandi, grandi.
Sono di quel colore ancora indefinito, cangiante, sfumato tipico dei bambini, ma James è sicuro che diventeranno verdi.
Verdi, Harry avrà gli occhi verdi come quelli di Lily.

 
C’è una bimba piccola, paffuta, con degli occhi grandi, espressivi.
«Hermione, tesoro!» la chiama la mamma e lei ride, s’illumina.
Non ha ancora compiuto due anni, ma si incanta ad ascoltare la voce del papà che legge di castelli, draghi sputafuoco e foreste fatate.

 
C’è un bambino piccolo, con gli occhiali tondi tenuti insieme con dello scotch e l’aria triste.
Ha davvero gli occhi verde chiaro, ma non sa da chi li ha ereditati, nessuno lì sembra voler parlare della sua mamma e del suo papà.

 
C’è una bambina piccola, ha dei riccioli castani raccolti in una treccina e l’aria soddisfatta mentre legge da sola il suo primo libro di fiabe.
E’ un regalo di mamma e papà e Hermione non potrebbe essere più felice.
 

C’è un bambino piccolo, intelligente. I suoi unici giocattoli sono due vecchi soldatini, di cui uno senza una gamba. Harry finge che l’abbia persa in battaglia.
Sarebbe anche disposto a essere lui il soldatino zoppo, se solo avesse qualcuno che lo tenesse per mano per sostenerlo.
Magari un altro soldatino, magari un fratello.
 

C’è una bambina piccola, loquace. La sua cameretta è piena di giochi di ogni specie: orsetti, trenini, bambole e birilli, ma Hermione preferisce leggere libri.
Sarebbe anche disposta a giocare più spesso con quel buffo trenino rosso, se solo avesse qualcuno con cui condividerlo.
Magari un compagno di viaggio, magari un fratello.


 
C’è un ragazzo alto, con gli occhi verdi e capelli scuri e scarmigliati. Dorme appoggiato a un tavolo, gli occhiali storti sul naso e la bocca semiaperta.
C’è una ragazza dal viso dolce, seppure segnato da leggere occhiaie. Scrive fitte righe su un lungo rotolo di pergamena e, di tanto in tanto, sbircia in direzione del ragazzo.
«Her-mio-eh… mi sono addormentato? Che ore… yawn… che ore sono?» chiede lui all’improvviso, con voce roca e impastata dal sonno.
«Quasi le due, Harry».
«Le due? Perché non mi hai svegliato?»
«Mi dispiaceva disturbarti, dovevi essere stanco…»
«Hai finito il tema?»
«Oh. Oh, sì, da un pezzo, così ho dato un’occhiata anche al tuo, mancava la conclusione e l’ho finito per te. Spero non ti dispiaccia». Sorride.
«Sei… oh, grazie Hermione. Davvero, senza di te…»
Non conclude la frase, ma si avvicina a lei, impacciato.
Hermione lo abbraccia, sbadigliando, e restano in un silenzio interrotto solo dallo scoppiettio del fuoco del camino.
Ci sono un bambino e una bambina, un ragazzo e una ragazza. Hanno trovato quello di cui avevano bisogno: qualcuno di cui prendersi cura, qualcuno su cui contare. Magari un fratello, magari una sorella.
Magari.
 

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Primo motivo scelto: entrambi sono figli unici. E non solo. Anch'io lo sono, forse per questo ho sentito l'esigenza di scegliere questo. 
Alla prossima!
Libra :)  

 
 




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