Silence and innocence.

di teatime
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«Steph, abbiamo bisogno di parlare.»

Si comincia.

«Dimmi mamma.»

«Io e tuo padre crediamo, o meglio siamo quasi certi, che tu abbia qualche problema ultimamente.»

Ultimamente? Scherzi vero? Ultimamente! Ma tu dove eri nelle mie notti insonni? Dove eri quando urlavo? Dov'eri quando tua figlia stringeva la testata del suo letto tanto forte da lasciarci impressi i segni delle sue unghie?

Dove sei stata per tutto questo tempo mamma?

Lo so io dov'eri, tu non c'eri. Fingevi di non accorgerti che gli altri bambini mi isolavano, fingevi di non ascoltare le maestre.

Ma mamma, tu in fondo l'hai sempre saputo.

Io non sono come gli altri.

Io ho un problema.

Io sento le voci mamma.

Tu non le senti?

No.

Ecco.

«Secondo noi dovresti prenderti una vacanza.»

Alzai improvvisamente gli occhi e mi accorsi che mi puntavano con lo sguardo e allungavano lentamente le mani verso di me.

Scattai in piedi.

«Andrai a stare dai nonni, per un mese…o due.»

«Ma…»

«Steph, ne hai bisogno.»

Annuii.

No, non ne ho bisogno. Le voci sono qui, nella mia testa, non se ne vanno mai mamma. A cosa serve tentare di scappare?

E' tutto inutile.

Mi trascinai verso la mia stanza, chiusi la porta e mi lasciai scivolare lentamente sul pavimento coperto di moquette, calda moquette. Passai le dita sulle macchie di sangue con movimenti circolari, il sangue che avevo perso da piccola sbattendo la testa contro la maniglia della porta.

Le macchie non vanno via, sono lì, ferme, scure, con prepotenza mi ricordano perché stavo scappando.

Mi ricordano che è inutile scappare.

Vado a stare dai nonni.

 

«Stephanie dove vai? Stephanie!»

Il nonno mi insegue, sto per scendere le scale che portano al seminterrato, lui mi prende per i capelli e mi scaraventa sul tappeto del salotto.

«No Stephanie, non devi mai scendere le scale! Mai!» mi abbaia contro.

Sento le lacrime risalirmi negli occhi, non è il dolore, o forse anche quello, ma la paura. 

La paura delle voci.

Mi isolo da quello che accade, non lo sento neanche più il nonno che urla. Sento solo preghiere, mi chiedono di scendere, dicono che devo aiutarle.

Devo scendere.


 

Apfelstrße's corner.
¡Hola!
Okay capitolo orribile vero? Non so come mandarla avanti.
Avevo delle idee.
Mi sono scappate.
Oh beh, cercherò di migliorare per il prossimo.
Grazie a Jo e alla Claire (non mi ricordo il tuo nick) per le recensioni.
¡Besos!
Apfel.





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