Percorse la via di Kabuki-cho a
passo lento, salì le
scale esterne dell’edificio soffermandosi un istante al primo
pianerottolo. Sospirò
stanco osservando
l’ingresso in cima all’ultima rampa di scale, poi
informò le mani nelle tasche
dello yukata scuro -Non ci credo che sto per farlo sul
serio…- arrivò davanti
alla porta e con grande fatica suonò.
Gintoki aprì la porta
scorrevole e rimase un attimo in
silenzio a fissare l’altro con la solita espressione da pesce
lesso -…
Hijikata?-
Deglutì -Ho
bisogno…
ho bisogno del vostro aiuto…- riuscì
a dire a fatica, senza guardare in
faccia l’altro.
-A-aspetta, non ho capito
bene…- il tuttofare incredulo
si stropicciò un occhio, come se volesse svegliarsi da un
sogno.
-Stento a credere alle mie stesse
parole Sakata, ma da
solo non posso farcela. È una faccenda seria.-
Hijikata si sedette su uno dei
divani dell’agenzia
tuttofare. Shinpachi spense la televisione che stava guardando con
Kagura,
domandandosi cosa portasse lì il vicecomandante della
Shinsengumi.
-Allora, cosa
c’è Hijikata?- fu Gin a rompere il
silenzio, sedendosi tra i due assistenti -Non trovi più
l’entrata per il regno
della maionese?-
-Ho detto che è
una
faccenda seria!!!!-
-Perché non indossi tua
solita divisa? Così tu sembri
barbone.- esclamò Kagura senza troppi riguardi.
-Kagura!!!- Shinpachi la riprese
-Ovviamente è il so
giorno libero!-
-A dire il vero non posso
indossare l’uniforme della
Shinsengumi, né tanto meno posso portare la mia spada.-
-Ti hanno licenziato?!-
esclamò Gin.
-Volete fare i seri voi due?!
È impossibile che sia stato
licenziato!!-
-Sono sospeso dal servizio a tempo
indeterminato.-
rispose Hijikata.
I tre tuttofare rimasero a bocca
aperta -Cheeee??!!-
Toshiro si accese una sigaretta
-Sarà meglio che vi
racconti tutto dall’inizio. È cominciato tutto
ieri…-
Il vicecomandante
rientrò alla base con Sogo Okita dal
giro di perlustrazione della città.
Non aspettava altro che una pausa
per rilassarsi e
riporre da parte i problemi della giornata, ma non riusciva proprio a
rilassarsi con quello strano presentimento che non lo abbandonava.
-Visto Hijikata? Siamo in perfetto
orario!-
-… sì.-
-Questa volta non
perderemo nemmeno un minuto della soap, ma… mi
stai ascoltando,
Hijikata?-
-Non so dove sia la mia spada.-
-Al tuo fianco,
idiota…- commentò cinico Sogo.
-Questa l’ho presa
stamattina al deposito armi, idiota!!-
gli rinfacciò -Tu non ne sai nulla, Sogo??-
Lui alzò le mani per
discolparsi -No, no!! come puoi
accusarmi di un crimine come questo? Piuttosto che rubarti la spada la
uso per
ucciderti.-
-… la cosa dovrebbe
rincuorarmi?-
Yamazaki gli corse incontro
ansante -Hijikata!!
Hijikata!!-
-Cosa c’è,
Yamazaki?-
-È
importante… ma, quella non è la mia spada?- disse
perplesso indicando il fianco sinistro del vice -Aah, comunque il
comandante
Kondo e Matsudaira vogliono vederti.-
Okita si stupì
-C’è anche il babbo? Che vogliono da te?-
-Be’, magari
è una promozione.- Hijikata lasciò la katana
al proprietario e si avviò.
-Promozione?! No, non lo
accetto!!!- gli gridò dietro.
-… non credo sia una
promozione.- disse con tono greve
Sagaru, restando ad osservare la sua spada -Kondo e il babbo erano
tremendamente seri.-
Sogo si volse a guardarlo -Che sia
nei guai?-
Il vicecomandante percorse a passo
sicuro il corridoio di
tatami -Chissà perché si
è scomodato
Matsudaira. Spero non voglia chiederci di pedinare di nuovo il ragazzo
della
figlia. Uff… ma che fine ha fatto la mia spada?!?-
Aprì la porta
scorrevole della stanza del comandante ed
andò a sedersi in ginocchia sul cuscino di fronte a Kondo e
al babbo.
-Ciao Toshi.- salutò
Kondo.
-Fai seppuku.- disse Matsudaira
senza giri di parole,
beccandosi una gomitata dal comandante.
-Sentite, se dove dirmi qualcosa
bene, altrimenti non
fatemi perdere tempo. Non trovo più la mia spada e vorrei
proprio…-
-L’abbiamo trovata,
Toshi.-
-Sul serio? Grazie Kondo!!
Dov’era?-
-Ehm… vedi,
Toshi…-
-Allora, glielo dici o no?-
incalzò Matsudaira.
-Sto
cominciando a
perdere la pazienza, però…-
Kondo guardò
l’altro con fare supplichevole -De-devo
proprio?-
-Certo, razza di rammollito!!!-
-… e va bene. Vedi
Toshi, ieri notte il generale amanto
Yoritomo è stato ucciso nella sua stanza.-
L’attenzione di Hijikata
si accese come una lampadina
-Yoritomo, hai detto? Era venuto in visita dal pianeta Ame, dico bene?-
Kondo annuì.
-Scusate, ma cosa
c’entra con…- capì. Capì
finalmente
dove il suo comandante Kondo e il vecchio volessero arrivare
-… non penserete
mica che…-
-Figliolo, la tua katana
è stata rinvenuta poco distante
sulla scena del crimine.- disse Matsudaira.
-Tsk, è pazzesco!!
Kondo, non puoi crederci!!-
-I-infatti non ci credo, Toshi,
davvero!! ho cercato di
dirlo al babbo, però…-
-Però sei un
sospettato.- riprese -E finchè non
chiariremo questa vicenda è meglio che ti prendi una
vacanza.-
Hijikata restò in
silenzio -D’accordo… ho capito.- si
alzò -Vado a togliermi la divisa.- a testa alta
uscì dalla stanza,
richiudendosi la porta alle spalle.
-E questo è quanto!-
disse Gin incrociando le braccia al
petto.
-Dovrei essere io a
dirlo, ti pare??!!-
-In breve, sei stato accusato di
omicidio.-
Toshi si volse a Shinpachi,
annuendo -Sono stato
incastrato.-
-Così vuoi il nostro
aiuto per provare la tua, ehm… la
tua innocenza?-
-Cos’era quel tono
incerto alla parola innocenza?!-
-Be’, non è
da escludere la tua colpevolezza, Toshi. Sei
il demoniaco vicecomandante della Shinsengumi, forse ti è
scattato l’istinto
omicida e l’hai fatto fuori. Adesso stai inscenando tutto
questo per confondere
noi e i lettori!!-
-Senti un po’, Lucarelli
dei poveri!! Datti una calmata!-
lo riprese Shinpachi.
-Io non l’ho fatto
fuori! Sono stato incastrato, punto!!
E non chiamarmi Toshi!!-
-Non preoccuparti Hijikata,
crediamo nella tua
innocenza.- lo rassicurò Shinpachi.
-Quindi tu bisogno nostro aiuto?-
-Credetemi, se avessi altra scelta
non mi rivolgerei mai
a voi.-
-Però sei qui, seduto
davanti a noi, nell’agenzia
tuttofare di Gin-chan!-
-… sì.-
-Sei qui perché hai un
disperato bisogno del nostro
aiuto, necessiti dei nostri servigi e non puoi farne a meno!-
Hijikata lo guardò male
-Ti stai divertendo, vero?!-
-Non immagini quanto!!- rispose
Gintoki con un enorme
sorrisone.
-Fate i seri, per favore!!-
-D’accordo,
d’accordo.- Gin si sistemò il colletto della
maglia alzandosi -Andiamo.-
-Dove?- Kagura lo seguì
con Shinpachi.
-Ovvio, sulla scena del crimine!-
Si mise in piedi anche Toshi
-Sapete almeno come si
analizza una scena del crimine?-
-Non preoccuparti, lo abbiamo
già fatto in passato!-
sorrise Kagura.
-Ragazzi, l’agenzia
investigativa di Gin ha ufficialmente
aperto i battenti!!-
-Sììì!!!!-
Hijikata si coprì il
volto con una mano -Comincio a
pentirmene…-
I tuttofare e il vicecomandante
arrivarono all’hotel dove
alloggiava il generale amanto assassinato.
L’O-Edo hotel si trovava nella zona
più moderna e ricca della città;
l’ampia hall illuminata e decorata accoglieva gli ospiti e i
dipendenti mentre
i facchini trasportavano da una parte all’altra i bagagli.
-E quello viveva qui??-
-Sì.- Toshi spense la
sigaretta, notando i numerosi
cartelli del vietato fumare.
-Questo posto ha talmente tante
stelle che non si possono
nemmeno contare.- commentò Gin.
-Bella la vita dei generali
amanto, eh?-
-Mi sento fuori posto…-
disse Shin.
Hijikata si rivolse a Gin -Kondo
non mi ha detto in che
stanza fosse, come pensate di trovarla?-
-Aaah Hijikata, sei inutile!
Certo, il tuo distintivo
sarebbe stato comodo, ma abbiamo anche noi i nostri trucchi!-
Incrociò le braccia al
petto -Sono proprio curioso.-
Gintoki bisbigliò
qualcosa a Kagura, poi la ragazzina
andò di corsa al bancone della reception.
-Scusi signorina!-
-Dimmi!- rispose la ragazza oltre
al bancone, sfoggiando
un sorriso gentile.
-Io perso chiave di stanza di miei
genitori e non ricordo
numero… però
sicura di essere ad ultimo
piano!-
Hijikata osservava con attenzione -Non le dirà mai la stanza del generale.-
-All’ultimo piano, dici?
Impossibile, quello è tutto
occupato da un ospite speciale.-
-Oh, allora era piano
sotto… forse camera a centro.-
disse pensierosa.
-Ah, no…-
controllò sul monitor del computer -Anche
quella è vuota. Quella acanto?-
-Sì, sì!!-
-Sul lato destro o sul sinistro?-
non fece in tempo a
terminare la domanda che Kagura si era già allontanata
-Ma…-
-Ultimo piano, stanza centrale!!-
-Ben fatto Kagura! Questo ci ha
risparmiato un sacco di
tempo!-
-Ehi, ehi, come fate ad essere
così sicuri?!-
-È un classico, Toshi.
Il solito boss prende sempre un
intero piano per sé e le sue guardie e per non essere
disturbato da rumori
molesti lascia sempre libera la stanza sotto la sua!- spiegò
Gin con aria
saccente.
Ci rimase davvero male
-…… ah… e non chiamarmi
Toshi, te l’ho già detto!!-
-Adesso cosa facciamo, Gin?-
domandò Shinpachi.
Gintoki gli mise una mano sulla
spalla -Indagine
furtiva!!-
Arrivarono davanti alla stanza
bloccata dal nastro giallo
della polizia.
-Per te questa è
un’indagine furtiva!!??- sbraitò
Hijikata che indossava l’uniforme dei
fattorini, come Gin.
-Non dobbiamo dare sospetti,
dovresti saperlo! Che razza
di poliziotto sei?!-
Di tutta risposta Hijikata lo
guardò male.
-Allora spiegami
perché io sono vestito da cameriera!!!!-
sbraitò Shinpachi che indossava
la stesso completo nero a gonna larga con tanto di grembiulino come
Kagura.
-Così siamo due
facchini e due cameriere! Due facchini e
una sola cameriera poteva insospettire qualcuno!!-
-Un gruppo come
questo non insospettisce, vero?! E perché proprio io poi,
falla tu!!-
-Ma ti pare?!-
-Finitela di fare baccano o ci
scoprono per davvero!!- li
ammonì Hijikata -E adesso entriamo…- con cautela
scostò il nastro e aprì la
porta.
La suite versava nel disordine
più totale. Mobili
ribaltati, specchi e suppellettili
distrutti, tappeti strappati, il letto a due piazze e mezza disfatto
con le
lenzuola che pendevano a terra. Sul pavimento troneggiava una chiazza
di sangue
che faceva risaltare il contorno bianco di una figura anonima.
-Che sfacelo… sicuri
che il movente non fosse la rapina?-
chiese Shinpachi.
-Kondo ha detto che non
è stato sottratto niente. Anzi,
in più… c’era la spada.- Toshiro si
soffermò davanti ad una tacca segnaletica
indicante una prova.
-Dev’essere
devastante per un poliziotto e samurai essere incolpato di un omicidio
che non
ha commesso.- Shinpachi gli posò una mano sulla
spalla -Scopriremo la
verità, vedrai!-
-Allora mettetevi a cercare anche
voi!- incalzò Gin
mentre frugava nei cassetti imitato da Kagura.
-Che state
facendo!!?? Questa è una scena del crimine, non dovete
incasinarla ancora di
più!!!!- gridò Hijikata.
-Aaah…- Shimura
sospirò esasperato, poi notò qualcosa. Si
inginocchiò accanto alla sagoma -Ma che…?-
Gin si avvicinò -Hai
notato qualcosa, Shinpako?-
-… chiamami ancora
così e vedi dove ti ritrovi il manico
della scopa! Comunque Hijikata, il generale è stato ucciso
con la tua spada?-
-Sì… due
fendenti ed un affondo al torace.-
-Quindi dovrebbe aver perso molto
sangue in questa zona…-
indicò l’area del torace e dell’addome.
-Allora perché la
chiazza di sangue si allarga
all’altezza della testa?- concluse Gintoki.
Hijikata non disse nulla
-…-
-Ma non ha senso!!-
obbiettò Kagura.
Il vicecomandante si
scostò dal gruppo, andando davanti
alle ampie vetrate che davano sul terrazzo.
-Credi sia opera di un cecchino?-
gli chiede Gin.
-Le finestre non presentano alcuna
scheggiature, e se la
polizia non ha toccato nulla sono sempre rimaste chiuse
dall’omicidio. Non mi
quadra nemmeno la condizione della stanza…-
-Yoritomo era un importante
generale amanto, che sia
stato un ribelle ad ucciderlo? Già che
c’è, ha pensato di incolpare un alto
funzionario della Shinsengumi.-
Hijikata si volse a Shinpachi -I
ribelli non entrano alla
base come se nulla fosse!! Come ci è finita qui la mia
spada?!-
-Oh, be’…-
-Forse tu non visto
perché impegnato ad ingozzarti di
maionese!-
-Ma che dici!?!-
Gintoki si guardò
intorno, facendo qualche passo per la
stanza, notando qualcosa sul pavimento, chi chinò a
raccoglierla -… e questo?-
una scarpa lucida entrò nella sua visuale; alzò
lo sguardo e si ritrovò a
fissare tre uomini nell’uniforme del dipartimento degli
affari interni.
-Ehm…- come se nulla
fosse prese uno straccio e si mise a
pulire le scarpe dell’uomo al centro del terzetto.
Shin picchiettò sulle
spalle di Kagura e Hijikata per
attirare la loro attenzione -… ops.-
La ragazzina prese la parola
-Servizio in camera? Noi
arriviamo subito!-
-Cosa ci fate qui?
L’accesso a questo piano è offlimit!-
Gintoki si rimise in piedi,
fronteggiandolo -Offlimit?!
Credi che usare l’inglese ti renda più figo?!
Credete di poter fare e superiori
son dei comuni lavoratori sottopagati?!-
-Ma chi
ci paga…-
pensò demoralizzato Shinpachi.
-Levatevi dai piedi.-
sentenziò l’uomo.
Hijikata li scrutò con
attenzione -Quei tre li conosco…
Hanae, Ichimura e Ginza…- decise di stare al
gioco dei tuttofare -Leviamo subito il disturbo, scusateci.- e spinse
la
combriccola verso l’uscita della stanza.
Kagura si oppose inutilmente
-Ehi!! Nessuno dato me
mancia!!-
Ginza, l’uomo
più sulla sinistra, prese Toshiro per un
braccio, appena questi gli passò accanto -Sei caduto in
basso, vicecomandante.
Oppure dovrei dire ex…-
-È per arrotondare.-
rispose lui con sarcasmo.
-Tu sei l’ultima persona
che dovrebbe trovarsi qui.-
-Stavo per dire lo stesso di voi,
Ichimura. Non ditemi
che questo caso è stato affidato a voi degli affari
interni…-
-Ovvio. Quando
c’è di mezzo un amanto importante ucciso e
poliziotti corrotti, noi siamo sempre i primi ad intervenire.-
-… ovvio.-
ripeté con malcelato astio.
-Continua la tua vacanza e
rilassati, Hijikata. Ne hai
bisogno.-
Si liberò dalla presa,
lanciano un’ultima occhiata
furente ai tre funzionari.
Abbandonati i vestiti da
dipendenti lasciarono lo
sfarzoso hotel, incamminandosi.
-Credevo che l’indagine
vera e propria fosse affidata
alla Shinsengumi…- disse Shinpachi.
-Oltre all’indagine per
omicidio c’è anche un’indagine
interna al corpo della Shinsengumi. Su di me, e su tutti gli altri, e
se ne
occupano loro.-
-Non scorre buon sangue, vero?-
-Ma che perspicace, Sakata!-
-Gin, qual è nostra
prossima mossa?- domandò Kagura.
-Dobbiamo chiarire una volta per
tutte come è morto
Hashirama.-
-Yoritomo…- lo corresse
Shinpachi.
Hijikata si accese una sigaretta
-Vuoi travestirti da
medico legale? Il ragazzino con gli occhiali potrebbe fare il cadavere.-
-Cosa?!? Perché
proprio io??-
Kagura rifletté tra
sé e sé -Piedipiatti comincia a
piacermi…- sogghignò.
-Ti ci metti pure
tu??-
-Si è diffusa la
notizia della tua vacanza?-
-Perché?-
-Usa la tua autorità
per capire come è morto Hibiki, noi
seguiremo un’altra pista.-
Hijikata lo guardò di
sottecchi -Guarda che si chiamava
Yoritomo.- spirò del fumo -D’accordo, mi
inventerò qualcosa. Vedete di non
combinare guai, c’è sempre la mia reputazione in
gioco.-
-Io direi anche la tua testa.-
aggiunse Shin.
-Ritroviamoci alla vostra agenzia
tra un paio d’ore.-
-No, no, facciamo un posto
più anonimo, in modo da
confondere le idee!!- esclamò Gin tutto gasato.
-Confondere le idee a chi!? Mica
siamo ricercati!!- gridò
Toshi.
-Incontriamoci alla pasticceria
del centro commerciale!-
-Tu hai solo voglia
di mangiarti un dolce!!!- gli gridarono dietro Shinpachi e
Hijikata.
Il vicecomandante della
Shinsengumi riuscì ad entrare nel
laboratorio patologico della polizia di Edo.
La bassa temperatura lo fece
stringere nello yukata,
mentre le sue iridi di ghiaccio scrutavano l’ambiente
cercando il tavolo
metallico su sui giaceva il corpo senza vita del generale Yoritomo,
coperto da
un anonimo lenzuolo bianco. I passi echeggiavano sul pavimento lustro;
appena
scostò il telo ogni suo pensiero venne assorbito
dall’inverosimile pallore del
cadavere.
-Cosa fai qui?-
Toshiro si voltò di
scatto -Sogo!-
-Quello yukata ti da proprio
un’aria da barbone,
Hijikata.- Okita gli arrivò davanti -Hai cambiato il tuo
giorno libero?-
Hijikata abbozzò un
sorriso -Si, mi trovo meglio. Tu che
ci fai qui?-
Lui fece spallucce -Kondo mi ha
chiesto di controllare la
situazione. Il caso sarà anche nelle mani di quelli del
Bakufu, ma si dice che
il posto di vicecomandante sia vacante, è la mia grande
occasione!-
-Te lo puoi scordare.-
commentò aspramente.
Sogo spostò lo sguardo
sul cadavere -Guarda un po’ che
casino sta succedendo per colpa di questo cane bastardo.-
Hijikata si limitò a
guardarlo, curioso di scoprire dove
volesse andare a parare.
-Ti ricordi, Hijikata? Qualche
settimana fa lui e la sua
squadra di stupide guardie del corpo sono venuti al quartiere generale,
tanto
per far vedere che gli importa qualcosa della povera gente che lavoro
per lui,
e non passa tutto il tempo nel lusso.-
-Sì, me lo ricordo.-
-… non ti sopporto,
Hijikata. Voglio il tuo posto di
vicecomandante.-
-Lo so.-
-Però il tuo
attaccamento al lavoro è ammirevole. Sei
venuto fino a qui nel tuo giorno libero, davvero ammirevole.-
-Sogo…- si
voltò verso di lui, ma il ragazzo si stava già
incamminando.
-Quest’indagine non
è nemmeno affidata a te, per cui non
dovrei dirti che oltre alle ferite causate dalla tua katana sono state
trovate
delle lesioni celebrali che non presentano tracce esterne, non dovrei
dirtelo,
davvero, rischio il posto… io e te non ci siamo mai visti,
Hijikata…-
-… visti? Io nemmeno ti
conosco.- sorrise.
-Come immaginavo, volevi solo
mangiarti un dolce!-
-Oh, non rompere Shinpachi!! Fai
come Kagura, prendi
esempio!!- disse Gin agitando il cucchiaino del parfait.
Shinpachi spostò lo
sguardo sulla ragazza seduta accanto
a Gin -Dovrei strafogarmi di gelato?-
Gin inforcò un boccone
sul cucchiaio facendo l’occhiolino
all’amico -Esatto!-
-Ah, siete qui.- Hijikata si
sedette accanto a Shimura
-Vedo che vi siete già serviti.-
-Questa è seconda
portata!!- esclamò Kagura.
-Se continuate così va
a finire che vi verrà il diabete…
anzi, viene a Kagura e peggiora a Gin.-
Il capo tuttofare
ignorò le critiche dell’amico e si
rivolse a Hijikata .Hai scoperto qualcosa di interessante?-
Annuì -Anche se avrei
bisogno di altri riscontri, però.
Mentre voi eravate qui ad ingozzarvi di dolci, io sono andato a caccia
di
informazioni.-
-Oh, ingenuo Hijikata, anche noi
abbiamo fatto la nostra
parte!- alzò una mano -Camerieeeeree!!!!-
Toshiro batté con
fermezza un pugno sul tavolo -Potresti
smetterla di mangiare per un attimo e concentrarti!!??-
-Sta calmo, per favore! Non ho
intenzione di ordinare di
nuovo… per quanto mi piacerebbe prendere un altro parfait
alla fragola, oppure
al cioccolato… o perché no, un frappé
con panna montata e sciroppo alla
frutta…-
-Stai vaneggiando,
Gin!!!-
Il cameriere si
presentò al tavolo -Mi avete chiamato?-
Gintoki incrociò le
braccia al petto, annuendo tutto
orgoglioso verso il vicecomandante -Ecco la nostra parte!-
Hijikata restò in
silenzio a fissare il cameriere -……
Katsura!?!-
Kotaro Katsura si sedette tra
Gintoki e Kagura, i quali
continuarono a mangiare indisturbati. Shinpachi si coprì
sconcertato il volto
con una mano, mentre Hijikata sembrava sull’orlo di una crisi
di nervi.
-Ka-Katsura…
qui,
davanti a me…. e non posso fare nulla. È
terribilmente frustrante.-
Come sempre Zura non si scompose
-Sapete che grazie a
questa vostra idea dovrò trovarmi un altro
lavoro…-
-Scusa Katsura, ma
perché lavori qui come cameriere?-
-Anche il gruppo per
l’espulsione dei barbari ha bisogno
di fondi.-
Hijikata stramazzò sul
tavolo -…!! Aaah, faccio finta di
non aver sentito.-
-Allora, cosa volete?-
Gintoki finì di
ripulire il bicchiere di parfait -Mh, il
vicecomandante qui, è nei casini e ci paga per risolverli.-
-Non è esattamente
così!!-
-Tsk, e hai il coraggio di venire
a cercare aiuto da
me?!-
-Ma siete diventati tutti
deficienti?!? Io il tuo aiuto
non lo voglio!!-
-Non essere schizzinoso, Hijikata!
Rivuoi il tuo lavoro,
no? Allora taci!!- poi Gin si rivolse a Zura -Hai sentito cosa
è successo
stamattina, no?-
-Certamente, una vera tragedia.
Non so chi sia stato, ma
chiunque l’abbia fatto è sicuramente pronto a
tutto.-
-Sì, lo avevamo capito
dalla bella bravata. Non è che
forse è stato uno dei tuoi?-
-Cosa?! Come può
venirti in mente una cosa simile,
Gintoki?!-
-Be’, mi sembrava
fattibile, Zura…-
-Che razza di idea ti sei fatto
del gruppo Joi, noi non
facciamo cose del genere! E non chiamarmi Zura, il mio nome
è Katsura!!-
-Scusa, scusa!! Non scaldarti
tanto, pensavo che almeno
potevi darmi un’indicazione su chi sia stato!-
-Ah, se solo lo sapessi, Gintoki!!
Davvero, sarei pronto
a sfoderare la mia spada!!-
-Wow, non ti facevo
così onorevole… sporcare di sangue la
tua spada per un funzionario del Bakufu, ti fa davvero onore.-
-Eh? Un funzionario del Bakufu?-
Zura guardò confuso Gin.
Gin lo guardò in
silenzio -…stiamo parlando della stessa
cosa?-
Toshiro Kagura e Shinpachi
rimasero senza parole.
-Tu di cosa stai parlando?-
-Dell’assassinio di un
generale amanto, tu?-
-………
niente.-
-Finitela di
perdere tempo!!!- sbraitò Hijikata.
Katsura riacquistò la
sua compostezza -Dunque, chi è
l’amanto ucciso?-
-Un importante generale venuto in
visita a Edo, tale
Kawakura…-
-Yoritomo, Gin!! Yoritomo!! Come
hai fatto a pensare
Kawakura?!-
-Sono stato accusato del suo
omicidio, ma io non c’entro
nulla. Il vero colpevole ha usato la mia spada.-
-Ti sei fatto rubare la spada?!
Vergognati!!-
-Non è questo il
punto!!! Uff… oltre
alle ferite da taglio ha subito anche
lesioni celebrali, non gravi some quelle che avete voi, - aggiunse con
velato
sarcasmo -ma abbastanza da fargli perdere parecchio sangue.-
-Ecco spiegata la chiazza di
sangue più ampia!!- esclamò
Shinpachi.
-Come fatto ferita a cervello?
Spada non può fare questo
senza lasciare traccia!-
-Infatti.-
Gintoki incrociò le
braccia al petto -Forse è stata della
droga…-
-Droga, dici?- intervenne Hijikata.
Annuì -Sul pavimento
della sua stanza in hotel c’erano
residui di una polvere bianca. So che alcuni amanto legati al Bakufu
hanno
anche un giro poco lecito in questo campo.-
-Non hai tutti i torti.-
-Il gruppo Joi non ha nulla a che
fare con il commercio e
il traffico di droga, anzi ci battiamo attivamente per fermarlo.-
-Questo da un ottimo movente a
tutti i tuoi uomini,
Katsura.- disse Hijikata.
-Non siamo stati noi. Francamente
abbiamo obbiettivi più
importanti da colpire, anche su questo frangente.-
-Ah, ma davvero?-
-Davvero. E comunque non siamo
tanto vigliacchi, se
dobbiamo uccidere un ostacolo lo facciamo a testa alta e a spada
tratta, non
usiamo simili trucchetti.-
-Zura, ti rendi conto che stai
parlando con quello che
vuole la tua testa su un piatto d’argento?- disse Gin.
Hijikata si accese una sigaretta
-Comunque, siamo sicuri
che sia stata la conseguenza di un’overdose ad ucciderlo?-
Gintoki alzò le spalle
-La mia era solo una
supposizione.-
-D’altronde,
cos’altro può causare una ferita interna
come quella senza lasciare traccia?-
-Shinpachi ha ragione.- disse Zura.
-Bene, allora qui abbiamo finito!
Zura, sei stato
inutile.-
-Non chiamarmi Zura, il mio nome
è Katsura!!- inveì il
cameriere alzandosi dal tavolo -Ho collaborato solo per cortesia
Gintoki, se
sapevo che questa storia riguardava uno della Shinsengumi non vi avrei
mai
aiutati.-
-Ho già detto che il
tuo aiuto non lo volevo!! E come ha
detto Sakata sei stato inutile, per una volta gli do ragione.-
-… ma grazie.-
-Fate come vi pare. Se avete
finito liberate il tavolo.-
-Andiamo ragazzi!!- Gin si
avviò, seguito da due
assistenti.
-Ehi, un momento! Il conto!!-
Si fermò, voltandosi
verso Hijikata e Katsura -Ah già, ci
pensa il mio cliente! Anche questo fa parte delle spese
dell’agenzia!- ed uscì.
-Che cosa??
Bastardo, questa non era una spesa essenziale!! Dove credi di andare?!
Tanto so
dove abiti!!-
Katsura gli porse il conto -Prego,
signore.-
-Ti ci metti anche
tu?? Guarda che ti faccio arrestare!!-
-La nicotina la rende nervoso,
dovrebbe smettere di
fumare, signore.-
-Sta zitto!!!-
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