I teoremi non valgono solo per la geometria, ma anche per l'amore. di Raksha3 (/viewuser.php?uid=136581)
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Qui per te.
Bessie se
ne stava seduta a gambe incrociate davanti alla finestra, chiusa da una
tenda verde scura;
non aveva più voglia di guardare il cielo, perché
avrebbe visto solo ali e becchi planare verso la sua casa.
Per l'ennesima volta teneva una di quelle lettere tra le mani. Era
stanca, stressata. Si passò una mano tra i capelli e lesse
per l'ultima volta quel post scriptum, che l'aveva fatta innervosire
per tutta la giornata: "tu
non sei una scrittrice, sei solo una persona che usa citazioni di
persone acculturate, con un bagaglio di studi e sapienza alle spalle".
Lei amava scrivere delle avventure immaginarie, degli amori nati sul
lavoro, a scuola, in giro per il mondo, e condividerli con le persone
appassionate dell'odore delle pagine di un libro, dell'emozione di
finirlo e conservarlo in libreria.
Bessie si sentiva sola a combattere l'ingente numero di gufi che le
lasciavano lettere intimidatorie sul tappetino di benvenuto.
Un ragazzo si avvicinò alle sue spalle e gettò
un'occhiata alla lettera.
“Stavolta c'è andata giù pesante,
eh?” disse con sguardo critico. Bessie sorrise amaramente, la
presenza di Theodore le dava un po' di forza in più per non
lasciarsi andare.
“Sai, Bess, a me non interessa se sei brava solo a copiare
citazioni, se sei incapace di scrivere cose che possano essere
apprezzate da tutti o se invece sei la Dea della scrittura. Per me, sei
Bessie. Sei la mia dolce ragazza con i capelli sempre profumati e che
vuole spesso la colazione a letto,” sussurrò lui
sedendosi sul divano vicino a lei.
Bessie guardò la lettera di nuovo e poi poggiò la
testa sulla spalla del compagno, sorridendo e crogiolandosi nella sua
tenerezza. Era sorprendente come le facesse tornare il buon umore con
qualche frasetta sdolcinata.
“Questa qui, la prendo io!” esclamò
Theodore rubandole la lettera dalle mani e nascondendola sotto al
divano. Bessie provò a riacciuffare il pezzo di pergamena ma
finì inevitabilmente distesa sul divano insieme a lui. Il
ragazzo le strinse le braccia intorno alla vita e con il naso percorse
il profilo del suo collo.
“Theo, sei speciale,” ammise Bessie arrossendo e
poggiando le labbra su quelle del fidanzato. Se Theodore fosse rimasto
al suo fianco non si sarebbe arresa, mai più.
Jane's corner:
questa doubledrabble
(non proprio 400 parole, ma 363) è per la mia dolce Bessie.
Ho voluto sdrammatizzare un evento che le sta accadendo rendendolo
fluffoso con Theodore Nott.
Bessie, mi rivolgo a te
direttamente, spero di averti fatto sorridere e ricorda che noi siamo
qui per te e che non importa quante schifezze dicano contro
ciò che scrivi, noi saremo sempre pronte a leggere anche le
peggiori storie ed ad apprezzarle perché sicuramente sono
scritte con il cuore.
Tu metti sempre il cuore in quello che scrivi.
Ciao, Bessie.
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