G & J

di musika
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   I.THE FIRST NIGHT AT THE THEATER
Le stelle brillavano nella notte del 19 novembre 2011, il cielo era limpido e si rifletteva nel fiumiciattolo che scorreva fino al grande edificio incombente sul giardino immerso nella città, c’era solo quel vetro che la separava dal mondo e la ricongiungeva ad un altro mondo. Era lì da poche ore e non lo aveva ancora visto, così aveva deciso di vedere se prima o poi sarebbe uscito. Dopo aver girato per il teatro senza una meta e senza sapere dove andasse, era arrivata in una sala illuminata dalle luci esterne con solo un pianoforte e qualche poltroncina su cui sedersi; si sedette davanti allo strumento e mise le mani sui tasti, iniziò a suonare quello che sentiva, fino a perdersi nella musica. Era passato un po’ e lei era sempre immersa nella sua musica, tanto da non accorgersi che la persona che aspettava da quando era arrivata si stava avvicinando a lei e la stava ammirando come la prima volta.                                                                                         Lui, dopo aver finito la sua solita giornata in ufficio, aveva sentito che l’orchestra aveva fatto la prima prova con il maestro e si era ripromesso di andare a cercarla appena possibile: aveva aspettato troppo tempo per vederla. Dopo il calare della notte era riuscito ad uscire da quello studio e aveva deciso di andare a cercarla per il teatro: lei aveva sempre amato girare per i teatri nelle ore della notte, quando sono bui e deserti, talvolta lui si sarebbe unito a lei e avrebbero goduto della reciproca compagnia. Finalmente aveva sentito della musica ed era entrato nella sala: era tutto immerso nell’oscurità, il luccichio del pianoforte rispecchiava quello dell’esterno e bellissime note delle corde percosse risuonavano in tutta la stanza, ma lui era attratto dalla donna seduta al pianoforte che produceva quella magia: i pantaloni le scivolavano lungo le gambe che erano elegantemente rivolte verso i pedali dorati, il busto era dritto e indossava una camicetta chiara, le braccia e le mani erano appoggiate al pianoforte con raffinatezza, la testa era rivolta in avanti e gli occhi erano chiusi, come se dovesse assaporare l’emozione di quel momento. Dopo qualche minuto lei vide un’ombra che non poteva dimenticare, aprì gli occhi e gli rivolse uno sguardo, così i suoi dubbi diventarono certezza perché si rese conto di trovarsi proprio di fronte a Luca, tanto che le si illuminarono gli occhi e non poté fare a meno di sorridere. Luca, vista la sua reazione, le si avvicinò e le disse:
“I didn’t remember you are so beautiful”
Lei arrossì e rispose:
“And you do always too compliments”
Sorrisero entrambi e lui le chiese:
“How long are you here?”
“I arrived here this morning”
“So you’ve never visited Cagliari!”
“Never” rispose lei facendo un cenno con la testa.
“And we have to remedy this immediately!” le disse lui con un sorriso.
Continuarono a conversare tranquillamente per tutta la serata e quando lui la riaccompagnò in albergo le disse:
“See you Tomorrow at 10 a.m. for our Cagliari’s trip”
Dopo essersi salutati lei entrò nella sua stanza e chiusa la porta pensò alla giornata trascorsa con il sorriso sulle labbra. 




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