Autore:
Lirin
Chan
Fandom:
Supernatural
Personaggio/Coppia:
Dean/Castiel
Rating:
Pg13
Spoiler:
Metà sesta serie, prima della scoperta del patto di Castiel
con
Crowley
Capitoli:
1/X
Conteggio
Parole: 1629
Beta:
Princess_Perona
Trama:
Balthazar
spedisce Dean anni nel futuro per impartirgli una 'terapia d'urto'.
Riuscirà il nostro cacciatore a sopravvivere all'idea di
vivere
insieme a Castiel e di avere addirittura un figlio?! Probabilmente
no...
Note:
Parto
subito col dire – prima che piovano accuse di plagio
– che il
nome del bambino l'ho ripreso dalle bellissime fanfiction di koorime
e samek
che io venero con tutto il cuore per quelle meraviglie che hanno
creato e che spero possano perdonarmi per aver ripreso questo
particolare che io ho adorato.
Ovviamente
questa storia non c'entra nulla con le loro, non mi permetterei mai
di accostarmi a certe perfezioni.
Allora,
il titolo proviene dal film 'Anger
Management', conosciuto in Italia come 'Terapia d'Urto',
invece i
titoli dei capitoli sono ripresi dalla triologia de 'Ritorno al
Futuro', che io adooooro!
Comunque
non durerà molto, giusto qualche capitolo, ma spero che
possa
deliziarvi – e soprattutto che io riesca a fare un buon
lavoro,
cosa di cui dubito fortemente.
Titolo
del capitolo: Visto
che non tutti conoscono 'Ritorno al Futuro' così bene da
sapere le
citazioni in ogni capitolo aprirò questo siparietto per
spiegarle...
Ovviamente non voglio offendere nessuno! È solo che ogni
citazione
ha un suo perché e mi piacerebbe che fosse capito a pieno!
La
citazione di oggi è 'Great
Scott!'
[cit. dalla Triologia] in italiano tradotto con il celeberrimo
'Grande Giove!'
che Doc ripeteva sempre quando si stupiva di qualcosa. Beh, leggendo
il capitolo capirete perché l'ho scelta come prima citazione
della
storia! Buona lettura!
Disclaimer:
Dean,
Castiel & Co non sono miei!... Vi prego, datemi un Cass tutto
per
me çwç Ne ho bisogno!
Anger
Management
~
Great
Scott! ~
"Figlio
di puttana!"
Sul
serio, ma cos'aveva il mondo,
il
cosmo, se non addirittura l’intero universo contro
di lui, eh?! Non ne aveva già passate tante?! Evidentemente
no,
altrimenti come si poteva spiegare il fatto che Balthazar l'avesse
spedito chissà
dove…
di nuovo?!
Ok,
aveva leggermente dato di matto quando quell'angelo - anche se
aveva il forte sospetto che
fosse lui il responsabile dell'esistenza degli stronzi nel mondo
–
aveva insinuato
ancora
che
lui – il grande scopatore
Dean-vincerei-il-premio-Nobel-per-la-poligamia-Winchester - avesse
una relazione non propriamente amichevole con
Cass-verginello-scopa-nel-culo.
"Ascoltami
bene, razza di stronzo pennuto! Io sarò gay quando Sammy
diventerà
un nano pelato!" aveva detto prendendolo per la maglietta dallo
scollo orribilmente a V. Suo fratello dietro di lui aveva borbottato
un qualcosa come 'Non mettermi in mezzo...', ma lo aveva bellamente
ignorato.
A
quel punto quel bastardo dalla faccia da prendere a colpi di mazza
chiodata aveva sorriso… no
no, era meglio dire, ghignato mostrando
i suoi orribili denti perfetti.
"Oh,
Dean. Mio caro, piccolo, anti-gaio Dean."
Replicò
Balthazar,
con quel suo tono da presa per il culo che fece venire ancora
più
voglia al cacciatore di prenderlo a sprangate. "E se ti dicessi
che
mi
basta uno
schiocco
di dita?"
A
quel punto il Winchester aveva fatto in tempo a sgranare gli occhi e
a mormorare un mezzo 'Cosa-?' che quell'altro aveva già
schioccato
le sue dita angeliche.
E
puff! Ecco lì.
Dean
Winchester in mezzo ad una fottuta strada ignota di chissà
quale
parte del mondo, con attorno a se il nulla totale. Solo campi aperti
e cornacchie che se ne stavano placidamente accovacciate sugli
spaventapasseri.
"Balthazar!
Bastardo del cazzo! Riportami indietro! Adesso!" Urlò al
vento,
contento che non ci fosse anima viva nei paraggi. Sapeva benissimo
che non sarebbe servito a nulla.
Quando
gli
angeli si mettono in testa di fare gli stronzi non
c'era
verso
di fargli cambiare idea, figuriamoci poi quando vogliono solo
prenderti per il culo.
Con
forza evitò di pensare a Gabriel, anche perché
tutte le volte che
la sua faccia gli compariva
davanti
non
poteva far altro che prendere a calci in culo il primo che capitava
–
che di solito era il povero
Sammy.
Fece
un lungo respiro profondo, tentando di riprendere il controllo per
poi guardarsi attorno cercando un qualsiasi segno di vita che,
per fortuna, si rivelò essere il cartello stradale
dell'inizio della
cittadina di Sioux Falls. Esultò internamente di gioia
ringraziando
che quel pazzo lo avesse almeno teletrasportato in un posto che
conosceva – in effetti, guardandosi per bene attorno il
paesaggio
era familiare.
Con
tutta la pazienza che riuscì a trovare dentro di
sé si incamminò
verso casa di Bobby.
"Ciao,
Dean"
Per
poco al poveretto non venne un infarto quando si ritrovò
davanti di
punto in bianco la faccia affilata e tronfia di quello stronzo alato.
Era in cammino da
poco più di
mezz'ora e ancora non aveva trovato anima viva.
"Tu!
Sei morto! Riportami indietro!" Esclamò cercando di
mollargli
un gancio destro che
l'altro lo evitò facilmente svolazzando poco più
in là.
"No,
no, no mio caro, non si fa così! Ammettilo, pensavi fossi il
mio
frigido fratellino, eh?"
Dean
lo guardò con rabbia, ma non negò. Quel saluto
apparteneva a Cass e
sentirlo
pronunciare da quelle labbra sottili e canzonatorie gli faceva
montare ancora di più l'astio contro quel tizio.
Balthazar
lo guardò con espressione trionfale
di chi ha fatto colpo al primo tiro.
"Mio
piccolo Winchester, sono qui per proporti di arrenderti prima della
tua inevitabile perdita di faccia, sai oggi mi sento magnanimo!"
Disse, sbattendo le ciglia
e
cercando
pateticamente di sembrare dolce e innocente.
"E
cosa dovrei fare?" Ringhiò il cacciatore sapendo
già che il
prezzo sarebbe stato alto e pericolosamente imbarazzante, ma doveva
almeno provare a venire a patti con quel pazzo maniaco. No
aspetta, il pazzo maniaco era Gabriel, lui era più il
tipo…stronzo
all’ennesima potenza.
"Oh,
niente di difficile..." Sibilò l'angelo avvicinandosi.
"Tuuu~"
Enfatizzò passandogli un braccio sulle spalle,
Dean lo guardò in
cagnesco,
ma non lo scostò. "Dovrai
semplicemente arrenderti all'evidenza che il mio angelico,
quanto
tonto e fiscale fratellino
Castiel ti
mandi a fuoco le
mutande
più di 'Casa Erotica' – che Gabriel sia benedetto
per un tale
capolavoro di poesia!"
Per
un attimo il Winchester non recepì bene il messaggio, ma
quando il
significato arrivò ai suoi eterosessuali neuroni non
poté far altro
che ringhiare come un cane idrofobo e tentare di azzannare la
giugulare di quel ridacchiante figlio di puttana. Ovviamente l'unica
cosa che riuscì a mordere fu l'aria e un pezzo della sua
lingua
visto che l'altro si era di nuovo teletrasportato lontano da lui.
"Tu
sei completamente fuori di testa! Non dirò mai una cosa del
genere!
Non sono gay!" Urlò a squarciagola facendo pure volare via
due
o tre uccellini che riposavano, pacifici, su un albero vicino.
Balthazar
lo lasciò sfogare continuando ad osservarlo a braccia
incrociate.
"Hai
finito di sbraitare come una donnicciola a cui hanno toccato il culo?
Prova a vederla in questa maniera... Noi angeli non abbiamo sesso,
quindi... Non sei proprio totalmente gay!"
"Non
lo sono per nient-!"
"Zitto,
zitto, non sprecare ossigeno" Lo zittì con un gesto della
mano
come a scacciare una mosca fastidiosa dalla
faccia.
"Sinceramente
mi sono stancato della tensione sessuale tra voi mentre vi guardate
con quegli occhioni languidi. Giuro, mi fate arricciare i capezzoli
ed è un male perché sotto queste magliette
attillate fashion da
fastidio quindi..." Per la prima volta da quando Dean lo
conosceva il volto ironico dell'angelo si fece serio. "O tu ti
dai una mossa nel capire che vuoi solo strappargli quell'orribile
trench di dosso oppure ci penserò io a darti una svegliata
in puro
stile 'Anger
Management'!"
Dean
digrignò i denti guardandolo con odio.
Tutta
quella storia era assurda. Lui non aveva mai guardato Cass in maniera
particolare, tanto meno languidamente. Era come un
fratello
per lui, si fidava ciecamente e ormai nemmeno gli dava più
fastidio
che invadesse il suo spazio personale senza nemmeno chiedere scusa,
ma da qui a dire che se lo voleva portare a letto c'erano mari e
oceani sconfinati!
"Fottiti,
figlio di puttana!" Urlò cercando di incenerirlo con gli
occhi.
"Oh,
ma
tu le
battute
me le servi su un succulento piatto d'argento, caro raggio di sole...
In realtà sei tu che dovresti essere fottuto, ma questi sono
dettagli che deciderete tra voi in privato" In un attimo Dean se
lo ritrovò a pochi centimetri dalla faccia.
"Comunque,
deduco che la tua risposta sia un bel 'no', giusto?!"
"Riportami
indietro, pennuto del cazzo!" Gli ringhiò in faccia il
cacciatore ottenendo di rimando un sorriso di scherno.
"Allora,
che la terapia d'urto abbia inizio" e
in uno schiocco di dita, così come era apparso, Balthazar
scomparve.
Il
sole cominciava a tramontare quando dopo un'ora e mezza di strada
completamente deserta e desolante, riuscì a raggiungere casa
di
Bobby.
O
forse no.
Dean
era perplesso.
La
casa era sicuramente quella solo che sembrava più... pulita?
Integra? Non una catapecchia? E dov'erano i rottami di auto? La
sporcizia? L'odore di olio di motore e cadaveri bruciati? E cosa ci
faceva un giardino curato davanti alla porta d'ingresso
con tanto
di staccionata bianca e altalena per bambini? Il vecchio ubriacone si
era dato alla maternità? Eppure era quasi certo che la
menopausa ce
l'avessero solo le donne...
Si
avvicinò titubante alla casa bianca verniciata da poco
guardandosi
attorno e
dicendosi mentalmente che lì qualcosa non tornava.
Che
fosse opera
di Balthazar? Gli angeli potevano trasformare un vecchio, rude,
alcolizzato uomo di mezza età in una donnina in menopausa
con la
voglia di cambiare l'arredamento?
"Joel!
Aiutami ad apparecchiare!" Udì da dentro casa.
Sgranò
gli occhi. Era la voce roca di Cass, ma... con qualcosa di diverso.
Da quand'è che Cass parlava di apparecchiare e con un tono
così
normale?
E
poi chi cazzo era questo Joel?!
Silenzioso,
entrò nel giardino - evitando per un pelo di inciampare nel
camion
dei pompieri giocattolo - per poi avvicinarsi alla finestra della
cucina – sul serio, quelle erano tendine con delle
pannocchie?!
Dove
cazzo era finito, nella casa dei Simpson?!
Sbirciò
attraverso
le orride tendine e
per poco non gli partì un embolo.
Dentro
la cucina di Bobby,
tirata
a lucido anch’essa come mai l'aveva vista, Castiel
con addosso dei normali jeans, una t-shirt rossa e una camicia a
quadri, stava delicatamente porgendo una piccola pila di piatti ad un
bambino di non più di cinque anni dai capelli scuri, viso
lentigginoso e salopette azzurra.
"Papà
tornerà tardi stasera?" chiese il piccolo alzandosi sulla
punta
dei piedi per mettere i piatti davanti a quattro sedie.
"No,
lui e lo zio dovrebbero arrivare tra poco"
Il
bambino fece un largo sorriso pieno di felicità prima di
correre
fuori dalla stanza. "Vado ad aspettarli fuori!"
Vide
Cass ridacchiare – sul serio?! - prendendo le posate.
"Non
sporcarti!" Gli urlò dietro per poi borbottare di panni da
lavare.
…
Il
cervello di Dean ci mise un po' a ripartire – o meglio, ci
mise più
del solito.
Ok,
Cass era passato dallo stato di
'angelo-del-Signore-soldato-super-cazzuto-verginello-palo-nel-culo' a
'casalinga-babysitter-super-mamma-verginello-palo-nel-culo'. Tutto
ciò era strano, assurdamente strano.
E
quei vestiti era sicuro che fossero i suoi.
Poi
c'era il marmocchio. Il suo cervello poteva benissimo essere anche in
uno stato di morte apparente, ma aveva recepito benissimo quel 'lui e
lo zio' ed aveva lo strana sensazione che 'lo zio' non fosse riferito
a se stesso.
Insomma,
in quale diavolo di fottuto posto fuori di testa l'aveva spedito quel
figlio di puttana?!
"Papà?"
Quella vocina alle sue spalle lo raggelò peggio di quando
suo padre
lo aveva beccato a masturbarsi in macchina.
'Oh
porco cazzo' fu l'unico pensiero coerente che ebbe prima di voltarsi
incontrando un paio occhi verdi
così simili ai
suoi.
|