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Come è strano incontrarti di sera in mezzo alla gente
Salutarci come due vecchi amici Ehi ciao come stai
Quando un giorno di notte m'hai detto "non ti lascerò mai"
Quando un giorno di notte t'ho detto "non ti lascerò mai";
E tu qui che ci
fai? Immaginavo di incontrarti ovunque ma non qui. In mezzo a questa gente. Sei
ancora più bella di come ti ricordavo. I tuoi capelli sono ancora luminosi come
allora, sono solo un pò più lunghi, adesso ti ricadono sulle spalle. Però sono
felice di constare che sono ribelli come allora. Adesso i nostri sguardi si sono
incrociati. Tu, inaspettatamente, mi sorridi ed io mi sento in imbarazzo.
Ricordo il modo in cui decisi di porre fine alla nostra storia. Non ti diedi
modo di opporti, ti preparai le valige e ti mandai via. Ti avvicini con passo
sicuro, lenta e sinuosa da quanto sei diventata così sensuale, mia piccola
Kaori? Mi saluti come faresti con un vecchio amico, ma io so che ti stai
trattenendo. I tuoi occhi parlano per te mio piccolo Sugar Boy. Anche tu ricordi
quello che ci siamo promessi quella notte?
E adesso siamo occhi negli occhi e non serve a niente parlare
Ho la mappa di tutti i tuoi nei la potrei disegnare
Nei tuoi occhi ritrovo i miei giorni di qualche anno fa
Le domeniche senza far niente e voglia di sincerità,
Tra noi solo
pochi passi. Adesso sei qui davani a me e ti guardo fasciata nel tuo corto
vestito nero. Il tuo fisico è perfetto come io lo ricordavo. Chiudo gli occhi e
per un attimo ricordo il tuo corpo sotto di me. Ricordo ogni suo minimo
particolare. La cicatrice, seppur invisibile a chiunque tranne che a me, al di
sotto del tuo labbro inferiore. Il tuo neo in corrispondenza del tuo seno
sinistro e quello in prossimità del tuo monte di Venere. Li ricordo tutti Kaori.
Tutti, nessuno escluso. Ti guardo negli occhi e rivedo i miei anni più belli.
Quelli dove tu facevi parte della mia vita. Prima come socia, poi, anche se per
un breve periodo, compagna. Ricordo le domeniche trascorse a casa, perché
pioveva, davanti la TV, noi due seduti sul divano. Oppure quelle trascorse in
qualche parco all’aria aperta dove tornavamo bambini e giocavamo a rincorrerci.
Parliamo un po’ raccontami quello che fai
Sei la stessa che un giorno m’ha detto “non ti lascerò mai”
Quando un giorno di notte m’hai detto “non ti lascerò mai”
Quando un giorno di notte t’ho detto “non ti lascerò mai” ;
Adesso ci
ritroviamo qua e parliamo come due vecchi amici, ma entrambi sappiamo che non è
così. Adesso sei diventata una giornalista e sei qui per conto del tuo
quotidiano. Sono felice di sapere che sei fuori dal nostro ambiente, o forse no?
Mi rispondi che non dovrebbe importarmi dato che ormai le nostre strade si sono
separate, ma continui dicendo che comunque la mia domanda merita una risposta.
No, non sei del tutto fuori. Le tue inchieste ti portano ancora a sporcarti le
mani con la criminalità organizzata, la droga, la prostituzione. No, non hai
lasciato il nostro mondo. NOSTRO come suona strano. Non credevo che
esistesse ancora qualcosa che ci tenesse legati. Mi guarda negli occhi e
sussurri piano “Non ti lascerò mai”, come quel giorno, come quella notte. Ed
allora capisco. Il tuo lavoro è l’unico legame possibile tra me e te. Ecco
perché hai rinunciato al tuo sogno di diventare una psicologa infantile.
Io ti cercherò negli occhi delle donne che nel mondo incontrerò
E dentro quegli sguardi mi ricorderò di noi
Chissà se si chiamava amore.
Sono passati già sette anni da quando ti ho
mandata via e credimi Kaori, non c’è stato giorno in cui io non ti abbia cercato
negli occhi delle donne che ho incrociato nel corso del mio lavoro. Ma sappi che
nessuna era come te. Solare. Forte. Determinta. Dolce. Allegra. Pura. Nessuna
potrà mai vincere il paragone con te. Le osservavo e mi ricordavo di te. Mi
ricordavo di noi. Di ciò che potevamo essere e che invece non è stato perchè io
ho avuto paura. Adesso lo so, me lo sono chiesto tante volte, ma adesso sono
certo che il nostro è, o forse sarebbe meglio dire era, amore. Lo leggo nei tuoi
occhi, nelle tue parole, nel tuo modo di fissarmi. Mi desideri Kaori ma non si
tratta di sesso, no. Tu desideri il mio amore, l’amore che scioccamente ti ho
negato per sempre, una fredda notte di sette anni fa. La festa è finita, tutti
vanno via. Siamo rimasti solo noi due. Una tua richiesta inaspettata: vuoi
rivedere il nostro vecchio appartamento.
Nei tuoi occhi mi ritrovo nell'attimo prima in cui sto per baciarti L'universo
si ferma un'istante perché vuole ammirarti
Tutto il resto mi passa dalle mani
Come la sabbia del mare resta solo un diamante che brilla
E che continua a brillare ogni volta che mi torni in mente continua a brillare
In un angolo della mia mente ti continuo ad amare.
Ci ritroviamo nel
vecchio appartamento che dividevamo quando eravamo City Hunter. Tu sembri una
bambina sorpresa. Già, sei sorpresa dell’ordine che regna in questo
appartamento. È tutto così uguale eppure è tutto così diverso. Uguale perché
sembra che tui non sia mai andata via. È diverso perché tu non vivi più qui.
Sali le scale e ti dirigi verso quella che era la tua vecchia camera. La targa
con scritto il tuo nome è ancora lì. Apri piano la porta e di nuovo la sorpresa
è sul tuo viso. Anche qui è tutto come allora. Non sembra facile per te capire
così mi avvicino al tuo orecchio e sussurro quattro semplici parole “Non ti
lascerò mai...” I tuoi occhi si riempiono di lacrime, ma tu caparbiamente
impedisci loro di scendere. Ti guardo e ti desidero. Kaori è da sette anni che
non tocco una donna. È da sette anni che ogni notte sogno di fare l’amore con
te.
Io ti cercherò negli occhi delle donne che nel mondo incontrerò
E dentro quegli sguardi mi ricorderò di noi
Chissà se si chiamava amore.
Sei qui tra le
mie braccia. Nuda, sotto le coperte con me. Non ho resistito, ti ho voluta e
alla fine abbiamo fatto l’amore. Già, perché in fondo tu non hai posto molta
resistenza. Ache tu lo volevi. Anche tu in questi sette anni non hai avuto
nessuno. L’ho capito da come mi baciavi, da come mi amavi. Come allora.
Inesperta. Indecisa. Timorosa. Stai dormendo, o forse fingi di farlo. Non mi
importa saperlo adesso penso a ciò che è accaduto tra noi. Perché non sono
riuscito a trattenermi? Perché i miei sentimenti hanno preso il sopravvento
sulla razionalità? Ti sento muovere, sei sveglia. Ti guardo e mi perdo in quelle
pozze color caffè. Sei rimasta quella che eri, solo molto più donna. Ti amo
Kaori ma non posso farti rimanere con me. Mi alzo senza guardarti ed inizio a
rivestirmi. Tu sei rimasta in silenzio ed immobile, chiaro segno che non
apprezzi il mio comportamento. Prima di uscire ti dico: “Mi spiace, non doveva
accadere” esco dalla stanza e ti lascio lì, sola con il tuo dolore.
Adesso sono qui, sulla nostra terrazza. La
città piano piano si risveglia. Ed eccoti arrivata. Sei silenziosa e stranamente
calma. Continuo a non parlare ed allora lo fai tu: “Non ti lascerò mai” ti
guardo e capisco che non ammetti replichi. Non posso che rassegnarmi, felice del
fatto che non sarò più solo...
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