A Second Chance
Ma
chi me l’ha fatto fare di entrare in un posto del genere??
- Bill, andiamo via
… - fece Tom al fratello.
L’altro lo
zittì con un cenno della mano e mormorò:
- Sssh! Non lo sai che
in biblioteca si deve parlare sottovoce? C’è chi
studia!-
Tom rispose sbuffando,
continuando a guardarsi intorno spaesato.
Non era il posto per
lui: troppo silenzioso, troppo statico. Gli piaceva
l’allegria, il movimento. Inoltre quella luce accecante che
illuminava l’ambiente gli ricordava troppo quella delle sale
degli ospedali e in più i tavoli erano circondati da
scaffali e scaffali di noiosissimi libri.
Che
palle!
- Aiutami a scegliere
un libro che parli di chimica, anziché lamentarti!-
sussurrò Bill, mentre si sistemava la tracolla scolastica. -
Vuoi prendere un altro votaccio, per caso??-
- Bill, piantala di
rompere!!- disse il gemello stizzito.
L’atmosfera
si stava facendo troppo pesante per Tom. Quanto avrebbe voluto lasciare
il fratello lì e andarsene!
Cominciò a
spostare velocemente il peso da un piede all’altro, tolse le
mani dalle tasche per poi subito rimettercele, chiudendole in due
pugni, e ripeté il gesto mille volte, talmente era nervoso.
Seguiva Bill in giro per i corridoi della biblioteca, facendo appello a
tutta la sua pazienza e tentando disperatamente di calmarsi.
A un tratto si
girò verso un tavolo e il tremore che gli stava
attraversando il corpo si bloccò improvvisamente.
Accidenti,
che figa!
Vide una mora
stravaccata su una sedia, con le cuffie alle orecchie e un librone
sulle ginocchia, concentratissima e dall’aria seria.
Nella mente del
ragazzo presero vita i più scandalosi e perversi pensieri:
oltre ad avere un bel fisico, quella tipa aveva un viso che, secondo
Tom, “ispirava espressioni di goduria sessuale”.
Ma
possibile che sia solo questa la prima cosa che mi viene in mente
quando vedo una gran pezza di gnocca?
Provò ad
osservarla da un punto di vista più sensato. Il suo sguardo
si concentrò dapprima sui lunghi capelli scuri e ondulati,
poi passò al viso, in particolare agli occhi castani, ed
infine l’immancabile occhiata al petto e alle gambe.
Sorrise compiaciuto.
Sì, proprio bella!
- Tom, vuoi darmi
retta?? Mi sa che abbiamo sbagliato sezione … - fece Bill,
scuotendolo per un braccio.
- E sta’
zitto, idiota!- esclamò il fratello, tappandosi poi la bocca
imbarazzato. - Ehm, che ne dici di chiedere un consiglio a quella
lì per il libro che cerchiamo?-
Bill si
voltò stupito verso la ragazza che Tom indicava, poi
fissò il gemello dicendo:
- Ti sembra il momento
di baccagliare??-
- Ma no, cretino!
Uffa, non posso nemmeno rendermi utile?-
- Va bene …
- sbuffò l’altro. - Ma sappi che da qui ti
controllo!-
Prima di iniziare a
camminare verso di lei, Tom la squadrò ancora una volta e
alzò le sopracciglia con aria sorniona. Quando la raggiunse,
lei non si accorse della sua presenza. Così il ragazzo
dovette abbassarsi e toccarle una spalla.
- Ehm …
ciao!-
Lei si girò
verso Tom, colta di sorpresa, e non appena si rese conto che a
rivolgerle la parola era stato il tipo più attraente che lei
avesse mai visto, non esitò a togliersi una cuffia e
salutarlo a sua volta:
- Ciao … -
Felice di aver
ottenuto la sua attenzione, lui sorrise.
- Posso chiederti
un’informazione?- domandò.
- Ma certo!-
La ragazza si
raddrizzò sulla sedia e mise giù il piede che
teneva appoggiato sul tavolo. Tom non perse tempo a contemplarla per
non destare sospetti e fece:
- Io e mio fratello
stiamo cercando qualche manuale di chimica per la scuola …
sai dirmi dove possiamo trovarne?-
Lei si
portò una mano alla bocca come per pensare:
- Uhm …
dovrebbe essere … -
Poi si
voltò leggermente ed indicò la fine del corridoio.
- Se non sbaglio,
laggiù in fondo ci sono libri e testi di ambito scientifico
… vi conviene guardare là in mezzo!-
- Grazie mille!!-
disse Tom con un altro sorriso.
L’altra
ricambiò:
- Prego, ma figurati!-
Però … e
questo figo da paura da dove sbuca? Davvero niente male!
Bill attendeva Tom a
braccia conserte, qualche metro più in là.
- Ti ho visto, sai,
che facevi il cascamorto con quella!-
- Ma che cavolo
…?-
- Siamo qui per
prendere in prestito un libro di chimica, non per attaccare bottone con
ogni ragazza che ti capita a tiro!-
- Ma Bill, la vedi
quella lì??- disse con gli occhi che brillavano. - Non ho
mai visto una tipa più bella di lei!!-
Il gemello la
guardò un attimo e sembrò confermare.
- Sì, in
effetti … -
- Altro che oche dal
doppio airbag fronte e retro! Questo è un esemplare di
femmina che si rispetti!! E poi ha un sorriso da urlo … -
L’altro
osservò i gesti del fratello, studiando la situazione.
Intanto la ragazza aveva notato con la coda dell’occhio che i
due stavano animando la conversazione e, curiosa, stava spostando una
cuffia dall’orecchio per sentire le loro parole.
Quel ragazzo con le
treccine iniziava ad interessarle davvero!
- Tom, stranamente ne
stai parlando come se fosse una cosa seria … - disse Bill,
stentando ancora a crederci.
- Ti dico che mi piace
un sacco!!- rispose l’altro.
Bill non era
abbastanza convinto, finché non notò che la
ragazza li stava ascoltando. Fortunatamente Tom non si accorse di nulla
e Bill sorrise.
- Ok, datti da fare se
vuoi! Vado a prendere il libro … e a fare un giro!-
- Sei un tesoro di
fratello, grazie!!-
Soddisfatta, lei
rimise la cuffia nell’orecchio, facendo finta di niente.
Tom rimase solo e si
avvicinò di nuovo a lei, stavolta aggirando il tavolo per
guardarla di fronte e farsi notare.
- Trovato il libro?-
chiese la ragazza, togliendosi definitivamente le cuffie.
L’altro
annuì con un sorriso:
- Sì,
volevo ringraziarti per l’indicazione!-
- Non
c’è di che!-
Lei gli rivolse
un’occhiata vagamente languida. Ma quanto era carino? Non
poteva lasciarselo scappare …
Decise subito di fare
conversazione.
- Non ti ho mai visto
da queste parti … -
- Abito lontano da qui
e poi detesto questo posto!- borbottò lui, guardandosi
intorno ancora irritato. - Odio i luoghi dove c’è
troppo silenzio.-
La mora
appoggiò il libro sul tavolo e disse:
- Invece è
molto adatto per studiare, sai?-
Tom non rispose e si
guardò i piedi, un po’ in imbarazzo. Doveva
vivacizzare il dialogo, se voleva che lei ci stesse!
- Come ti chiami?-
chiese.
Fantastico, mi ha chiesto come
mi chiamo … ormai è fatta!
- Sono Anna, e tu?-
- Tom, piacere!-
I due si strinsero la
mano con un reciproco sorriso.
Anna mise i gomiti sul
tavolo, poi domandò, evitando di far calare un imbarazzante
silenzio:
- Non eri con tuo
fratello?-
- Oh, beh lui
… - il ragazzo si stupì nel constatare che non
riusciva ad ottenere il controllo della conversazione. - E’
andato a cercare un altro libro, presumo … Ha detto che lo
intralciavo nella ricerca, così lo sto aspettando qui! Non
ti dispiace, vero?-
- Oh no, non
c’è problema!- sorrise l‘altra.
Per vedere se Tom
fosse davvero interessato a lei, Anna decise di aspettare che fosse lui
ad arrivare al punto, così si riconcentrò sul suo
libro, riaprendolo e cercando la pagina desiderata.
Tom, fingendo
indifferenza, si sedette con noncuranza davanti a lei.
Continuò a manifestare nervosismo, muovendosi e guardandosi
intorno. Spesso, però, si fermava a fissare la ragazza.
C’è
qualcosa di speciale in lei … Non è solo bella
fuori! Ha
dei modi di fare che mi stanno facendo diventare matto!
Si trattava forse di
un colpo di fulmine? Molto probabile. L’unica cosa certa era
la bellezza di Anna, che lo aveva travolto come un’onda.
Il silenzio si stava
prolungando e Tom non fu più certo di poterlo sopportare
ancora per molto. Doveva dire qualcosa. Ma cosa?
- Dio, ma lo sai che
sei proprio una bomba??-
Quella frase buttata
fuori improvvisamente fece sobbalzare Anna, che alzò di
scatto la testa dal libro per fissare il ragazzo ad occhi sbarrati.
- Che cosa hai detto?-
esclamò lei con voce acuta.
Ma di tutte le cose che potevo
dire, proprio questa?!?
- Cioè,
volevo dire … oh, accidenti!- imprecò lui.
- Ma allora hai solo
una cosa in mente!!- lo riprese Anna, alterandosi. - Ti dovresti
vergognare!-
La ragazza chiuse il
libro di colpo, gli lanciò occhiate di gelida rabbia ed
alzò i tacchi rapidamente.
- Anna! Oh ti prego,
Anna, aspetta!-
Tom le si
precipitò dietro, ma non venne minimamente considerato da
lei, che rimise a posto il suo libro per poi dirigersi verso
l’ascensore.
Fanculo a me e al mio stupido
vizio!
- Anna, per favore,
parliamone!-
La mora, vedendo che
lui non mollava, decise di scendere per le scale di corsa per
seminarlo. Ripensò alla sua espressione da furbetto mentre
diceva quelle parole e mise il broncio. Si era sbagliata, pensava che
fosse un bravo ragazzo e invece …
Pervertito che non sei altro!
Il diverbio non
passò inosservato, infatti anche Bill notò che
l’atmosfera tra quei due si era surriscaldata. Aveva trovato
il suo libro di chimica e lo stringeva al petto, mentre osservava la
scena nascosto dietro ad una schiera di scaffali.
- Credo che a Tom sia
andata male … - disse tra sé. - E’
proprio un imbranato, non capisce nulla di amore. Mi sa che devo
proprio dargli una mano!-
Divertito da quella
insolita situazione, Bill uscì dalla biblioteca e
trovò il fratello sulla cima delle scale, appoggiato al muro
con aria rassegnata. Gli chiese:
- Tutto bene?-
L’altro fece
no con la testa e disse:
- Per colpa della mia
dannata mania di curve ho perso una grande occasione. Anna mi piaceva
veramente, te l’assicuro! Aveva qualcosa di particolare che
nessuna ragazza mi aveva mai trasmesso. E’ speciale
… e ora l’ho persa, caspita, se non fossi
così stupido e infantile!-
- Via, calmati, Tom.-
lo tranquillizzò il gemello, accarezzandogli le spalle. -
Potresti fare un altro tentativo, no? Penso che non le costi niente
darti una seconda possibilità … -
- Tu dici?-
domandò Tom tristemente.
- Coraggio! Sei o non
sei un playboy??-
Bill gli diede una
pacca esageratamente forte sulla schiena, facendolo barcollare.
Evidentemente si stava lasciando troppo trasportare
dall’entusiasmo. Ma Tom lo calmò:
- Sì, tutto
quello che vuoi, ma non farmi male … allora, che dici, la
rincorro?-
L’altro fece
sì con la testa e a quel punto Tom si convinse.
- Grazie Bill. Vieni
con me e mi guardi le spalle?-
- Certo, fratellino.-
rispose Bill, seguendolo per le scale. - Sarò sempre qui
accanto a te! Anzi, sai che facciamo? Mi è venuta
un’idea … -
Uscita in strada, Anna
venne travolta da una folata di vento e si legò i capelli
per evitare che i ciuffi ribelli le finissero davanti agli occhi. Poi
si girò subito per controllare che Tom non
l’avesse seguita.
Era proprio carino …
Peccato!
Alzò le
spalle e prese il marciapiede, ma quando ebbe girato l’angolo
si sentì tirare da dietro. Non riusciva più a
camminare, qualcuno la tratteneva!
Non riuscì
a comprendere immediatamente cosa stesse accadendo. In una frazione di
secondo si ritrovò contro un muro, con le braccia bloccate
da una dolorosa e forte stretta ai gomiti. Provò a dire
qualcosa, ma si accorse che una grossa e ruvida mano le teneva la bocca
chiusa. Allora sbatté le palpebre e cercò di
capire chi avesse di fronte.
- Spogliati!-
sentì sbraitare.
Anna vide un paio di
occhi verdi che scintillavano nel buio di quel tardo pomeriggio e che
la fissavano minacciosamente. Ed era già abbastanza per
farla tremare di paura. L’energumeno che l’aveva
immobilizzata possedeva dei lunghi capelli castani, lisci, inquietanti.
Due spalle enormi e il corpo che era una roccia. La teneva ferma per le
braccia, mentre un suo compare, biondo e anch’esso
dall’enorme mole, le stava impedendo di gridare.
Furono purtroppo
palesi le intenzioni dei due individui.
Anna
cominciò a tremare, aprì gli occhi a dismisura
esprimendo tutta la sua paura e tentò di liberarsi, invano.
Non poteva fare altro. Dannazione, sapeva che quella era una brutta
zona, ma perché doveva capitare un’aggressione
proprio a lei?
- Hai sentito,
puttana? Spogliati!!- ripeté il tipo più
spaventoso dei due, quello castano.
Anna non ebbe la forza
di reagire ulteriormente ed ebbe la sensazione che sarebbe presto
scoppiata a piangere dal terrore. Nel frattempo, il biondo
avvicinò il viso al suo collo e le annusò i
capelli viscidamente. Dopodichè disse al suo amico:
- E’ un
peccato che una ragazza carina e delicata come lei debba subire un
trattamento così … intenso.-
Lei cercò
ancora una volta di gridare, mentre la paura cresceva. Il biondo le
impedì di parlare anche con l’altra mano e la
fulminò con occhi demoniaci.
Ad un tratto, proprio
quando i due si stavano guardando intorno e le stavano già
mettendo le mani addosso, Anna sentì una voce familiare da
lontano.
- Hey, mettete
giù le mani!!-
La ragazza
voltò leggermente la testa, per quel che poté, e
vide Tom arrivare a passo di carica. Il ragazzo prese gli altri due con
violenza e li scaraventò via.
- Chi cazzo siete? Che
volete? Andate via, sparite!!-
Con queste grida, Tom
si spintonò un po’ con loro e poi
riuscì ad allontanarli, ricevendo però in cambio
delle occhiate tutt’altro che amichevoli.
Anna
sospirò di sollievo e si abbandonò contro il
muro. Tom la guardò con dolcezza, come per assicurarsi che
stesse bene.
Mi ha salvato! Mi ha salvato, non posso crederci!
Era profondamente
grata per quel che il ragazzo aveva fatto per lei, ma non lo diede a
vedere e si sistemò la maglietta, dicendo:
- Se ne stavano
andando, non c’era bisogno che intervenissi. Tuttavia
apprezzo il pensiero!-
Tom
ridacchiò con ironia:
- Certo. Intanto
quelli sono già stati in gattabuia per cose più
gravi, sai? Sono recidivi, purtroppo li conosco. Avrebbero fatto di
tutto con te.-
Anna
mugugnò, senza momentaneamente parlare. Lui fece un passo
verso di lei e sorrise.
- Stai bene?- chiese.
- Pensi ancora che sia un poco di buono?-
La ragazza
incrociò le braccia intorno al petto, ma non rispose.
Lasciò che lui continuasse:
- Lo ammetto, ogni
tanto non tratto le ragazze come dovrei, comportandomi come un bambino
… ma tu mi piaci.-
Anna si
girò di scatto verso Tom e cambiò immediatamente
idea.
Gli piaccio! Ha detto che gli piaccio!!
- Che dici
… posso accompagnarti a casa?- terminò lui con un
sorrisino sghembo e tenero.
Lei dovette
ammetterlo: quel ragazzo ci sapeva fare. Di solito non si fidava del
primo che capitava, ma lui l’aveva salvata da
un’aggressione che avrebbe potuto degenerare in qualcosa di
peggio. Il suo gesto andava ricompensato. E poi, anche lui gli piaceva!
- Mmh, non so
… -
Le piaceva fare la
preziosa, ma era arrivato il momento di concedersi.
Si allungò
e lo colse di sorpresa, baciandolo sulle labbra. Ovviamente Tom non se
l’aspettava, ma ricambiò il bacio quasi subito.
Non durò molto e mentre si staccava, Anna disse:
- E va bene, te lo sei
meritato!-
Felicissimo, Tom la
prese per mano e cominciò a camminare insieme a lei.
Grazie, fratellino!
Grazie, ragazzi!
Dall’altra
parte della strada, dietro le auto parcheggiate, Bill dava il cinque ai
due amici di sempre, Georg e Gustav, che erano rimasti ad aspettare i
gemelli fuori dalla biblioteca e non appena avevano ricevuto la
chiamata dell’amico si erano precipitati verso Anna in
un’improvvisata recita.
Tutto per aiutare Tom,
che era così riuscito ad ottenere la seconda
possibilità che tanto desiderava.
~ Fine ~
Salutissimi
by
Eliot ;D
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