Sogni di uno psicopatico

di ZioMind456
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Mi trovavo in un luogo buio.

Ero seduto per terra, su una sostanza un po' vischiosa.

Non capivo cosa fosse.

D'un tratto si accesero delle luci, forti e abbaglianti.

Ripresomi dall'abbagliamento, misi a fuoco ciò che mi circondava.

Sangue.

Un mare di sangue.

Ero in una stanza spoglia le cui pareti presentavano scritte insanguinate.

“Ci hai uccisi tutti!”, “Non sei più degno di vivere!”, “Fai schifo!”, dicevano quelle scritte.

Il pavimento era sporco di sangue non ancora rappreso.

Io stesso avevo delle macchie e gocciolavo sangue, soprattutto dal volto, quasi fosse sudore, pur non essendo ferito.

Brancolai.

Vidi davanti ai miei occhi gente squartata viva, i miei cari, i miei amici... tutti morti, tutti squartati da me, con un lungo stiletto.

Le mie mani agivano senza il mio controllo.

Li aprivo come se fossero fatti di burro e poi mi chinavo sui loro cadaveri per mangiarne gli organi.

Vedevo i loro cuori, quei cuori che avevano condiviso con me, per starmi vicino.

Vedevo i loro occhi terrorizzati cercare in me qualche traccia di umanità.

Vedevo i loro volti contratti in smorfie d'orrore e di dolore.

Dai loro corpi lacerati uscivano fiotti di sangue.

Le loro membra si agitavano per la perdita del prezioso fluido, in cui io andavo a bagnare le labbra.

Provavo un'immensa gioia.

Una gioia malvagia, un'euforia da folle.

Proruppi in una risata acuta, quasi isterica, con una voce che non era la mia.

Dopodiché, con lo stiletto, mi sfregiai il volto e mi tagliai la gola.





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