Prima fic che mi lancio a scrivere sul telefilm ‘Relic
Hunter’.
WARNING: Nigel/Sydney
ship.
L’idea di questa fic è ispirata dall’Epilogo della storia su
Harry Potter “Taste” di Kate J, che ho
tradotto io stessa per EFP, quindi i credits vanno a lei. Ho semplicemente
adattato lo scenario e l’idea ad altri personaggi, ma lo sviluppo è tutto mio.
In realtà l’idea mi è venuta a prescindere dalla storia
di Kate, d'altronde un flusso di pensieri davanti alla tomba di persone care è
un luogo piuttosto comune nelle fanfiction senza che si entri nel plagio, le
idee alla fine si somigliano per forza. Inoltre, chi conosce il passato di Nigel
in Relic Hunter, capirà che viene quasi naturale pensare ad una trama così.
Però, essendomi accorta della grande somiglianza all’epilogo di Taste che forse
nel mio subconscio ha ispirato questa one-shot, ho preferito citare la storia
per evitare accuse di plagio (figuriamoci se mi metto a plagiare una storia che
ho tradotto^^’’).
Enjoy!
***
She’s the one ***
Nigel Bailey camminava
lentamente, le foglie secche che scricchiolavano sotto i suoi piedi. Si
strinse nel suo lungo cappotto grigio, rabbrividendo ad ogni soffio dell’umido
vento londinese. L’atmosfera era un po’ decadente, una sottile nebbiolina
indugiava a pochi metri dal suolo ricoperto di rami secchi e foglie
variopinte.
Si fermò, e
non nascose l’ombra di tristezza e l’improvviso velo di lacrime che cadde sui
suoi occhi, mentre guardava di fronte a sè.
“Ciao”.
Sospirò rumorosamente, tentando di ingoiare il groppo che gli premeva in gola, e
si inginocchiò a terra.
“E’ da
moltissimo tempo che non vengo, mi dispiace”. Abbassò lo sguardo, fissando gli
occhi sul terreno.
“Il lavoro
alla Trinity mi tiene occupato, e con Sydney le vacanze non esistono...per
questo tornare a Londra mi è spesso impossibile”. Si trovò a sorridere suo
malgrado. Quella donna a volte riusciva ad essere un vero despota, non ricordava
l’ultima volta in cui era riuscito a prendersi una vera vacanza, senza che lei
piombasse a casa sua ordinandogli di preparare uno zaino per partire alla
ricerca di un nuovo manufatto.
“Amo il mio
lavoro. Non è quello che mi sarei aspettato, non lo è assolutamente. Anzi, è
l’opposto di qualsiasi mia aspettativa.
Ma non potrei più farne a meno. E’ la mia vita, ha tirato fuori qualcosa
di me che non pensavo esistesse, e mi piace quello che sono diventato. Sono
quasi sicuro che Preston mi invidi a morte, e non posso nascondere la
soddisfazione”
Non appena
ebbe pronunciato queste parole, sollevò lo sguardo colpevole. Percorse con le
dita i nomi incisi sulle lapidi, uno sguardo di pura tenerezza negli occhi, come
se fosse tornato il bambino di 5 anni che correva in lacrime tra le braccia di
sua madre quando litigava con suo fratello.
Kathleen Bailey
Ronald
Bailey
“Io e
Preston continuamo a scannarci. E’ più forte di me, non c’è persona al mondo che
riesca a farmi ribollire il sangue nelle vene come riesce lui. Comunque sto
provando a sopportarlo, è pur sempre mio fratello. E io mi sento più forte ora,
più sicuro. I suoi insulti e i suoi complessi di superiorità non mi toccano più,
non mi sento più inferiore. Ho imparato a cavarmela in ogni
situazione...Diavolo, so buttarmi giù da un aereo, schivare frecce, lance e
trappole mortali, so arrampicarmi, lottare...quante volte sono fuggito dalle
grinfie di pazzi che mi sparavano addosso...ho addirittura affrontato una donna
vampiro e vere e proprie divinità pronte a sacrificarmi su un altare!”
Nigel
respirò a fondo, parlare del suo lavoro e di quello che affrontava con Sydney
riusciva sempre a provocargli un’eccitazione irrefrenabile.
“Ormai non
ho più paura” Sorrise tra sè.
“Devo
rigraziare Sydney per questo. Lei è una persona fantastica, quanto vorrei che
l’aveste conosciuta. Ha tirato fuori la mia forza, il mio coraggio, ha
abbattutto le mie barriere spingendomi a superare limiti che nemmeno immaginavo
esistessero”
Avvicinò una
mano alle lapidi, spostando le foglie che coprivano la breve epigrafe sotto le
date di nascita e morte.
"Vivrete
per sempre nei nostri cuori"
“Mi protegge
sempre. Non permetterebbe mai che mi accadesse qualcosa, però adesso so di non
essere più un peso per lei. Io e lei siamo una squadra, nessuno aveva mai avuto
tanta fiducia in me. Quando voi siete morti, mi sono buttato sui libri per
dimostrare al mondo che anch’io valevo qualcosa, che Preston si sbagliava e non
ero un buono a nulla”. Strinse
violentemente i pugni, mentre la rabbia gli arrossava le guance.
“In collegio
tutti mi evitavano, ero solo Nigel Bailey, un topo da biblioteca goffo ed
imbranato. Promisi che vi avrei resi fieri di me, per questo lasciai Londra e mi
trasferii negli Stati Uniti. Volevo costruire una mia vita, una vita di cui
essere orgoglioso”
Asciugò
rapidamente una calda lacrima che gli scivolò lungo il viso. Si lasciò scappare
un singhiozzo, mentre il vento colpì la striscia umida, ancora fresca sulla
sulla guancia.
“Mi siete
mancati così tanto. Ad ogni traguardo raggiunto, ero solo. Vi volevo così tanto
accanto a me, mentre l’unico pezzo di famiglia che mi restava, Preston, non
faceva che farmi sentire un idiota”
La sua voce
tremò leggermente, mentre altre lacrime scendevano silenziosamente.
“Ma poi
Sydney mi ha assunto, e non sono più stato solo. Mi ha voluto accanto a sè per
le mie qualità, per le mie ottime referenze, per le mie doti. Ha sempre
avuto una fiducia cieca in me, non mi ha mai abbandonato, non mi ha mai fatto
sentire inutile. Io...io ero importante -sorrise con soddisfazione-...lei è
così, con la sua irruenza, la sua forza, la sua passione, riesce a trovare il
meglio in ogni persona e a tirarlo fuori”
Solo pensare
a lei gli faceva ritrovare la calma. Estrasse un fazzoletto di stoffa dalla
tasca e asciugò le ultime tracce di lacrime.
“Non so come
potrei fare, senza di lei. E’ la mia costante, la mia spalla, la mia migliore
amica, la mia partner. La prima persona che abbia visto chi è veramente Nigel
Bailey. E che poi me l’abbia mostrato”
Si fermò, il
battito del cuore improvvisamente accelerato. Guardò fissò verso le lapidi, un
timido sorriso sulle labbra.
“L’amo così
tanto. Sono innamorato di lei, è il tesoro più prezioso che potessi trovare. Amo
Sydney più della mia stessa vita...l’amo per la vita che mi ha mostrato e poi
donato...”
Rise
all’improvviso, sentendosi sciocco e al settimo cielo allo stesso tempo.
“...e la
sposo”
I suoi occhi
si illuminarono, mentre un famigliare calore gli inondò il viso.
“Non posso
ancora crederci, che lei voglia starmi accanto per tutta la vita...Dio, non so
come ho meritato una donna così...unica al mio fianco”
Fece una
pausa per ricomporsi, e si passò nervosamente una mano tra i capelli.
“Pensavo che
mi avrebbe licenziato, o preso a pugni, che i suoi occhi mi avrebbero incenerito
all’istante...e invece quando le ho confessato i miei sentimenti mi è
letteralmente saltata addosso, siamo caduti rovinosamente a terra, e mi ha
baciato tanto a lungo che credevo sarei morto soffocato...”
Sollevò con
le dita una foglia arancio acceso, e ne fissò le venature mentre un rossore gli
si diffuse per tutto il volto.
“Noi...noi
abbiamo fatto l’amore lì, nel suo ufficio. Non ci siamo trattenuti, e ne sono
felice perchè il mio cuore avrebbe potuto esplodere sul momento. Sydney mi
amava...era un pensiero tanto bello da apparirmi assurdo”
Si alzò in
piedi, spazzando i resti di foglie secche dalle ginocchia e dal cappotto.
“E’ una
donna impossibile, una belva indomabile. Litighiamo spesso, e lei non può fare a
meno di essere il capo, a volte. Ma io l’amo anche per questo, l’amo
quando mi aggredisce e poi si scusa, quando grida ed è impulsiva perchè aspetta
solo che io l’aiuti a ritrovare freddezza e razionalità. Amo quanto sembriamo
incompatibili e mal assortiti insieme, e amo poter ridere con lei degli sguardi
curiosi delle altre persone. Ci sono abituato e non mi fanno più arrabbiare,
perchè so di essere forte e degno per Sydney, ed è questa l’unica cosa che
conti”
I suoi occhi
caddero sulla sottile fede argentata che Sydney gli aveva regalato ‘per
evitare che le studentesse pensassero di mettere le mani sul suo uomo’,
aveva detto minacciosamente. Nigel aveva riso, come sempre ignaro del grande
successo che riscuoteva tra la popolazione femminile del campus, e si era
sentito così felice della sua possessività. L’inaffondabile Sydney Fox in amore
era insicura e gelosa come qualsiasi essere umano.
“Le ho
regalato il tuo anello, mamma. Quello che mi avevi affidato nel testamento. Le
ho chiesto di sposarmi in Grecia, nel tempio di Afrodite. Le ho fatto credere di
aver avuto una soffiata su un’importante reliquia e l’ho attirata nel tempio
della Dea dell’Amore. E poi le ho fatto trovare il tuo anello sopra l’altare.
Sydney l’ha guardato per almeno un minuto, ho avuto così paura di ver sbagliato
tutto...e invece si è girata con le lacrime agli occhi. Era così bella, mamma.
Non l’avevo mai vista commossa, anzi, non l’avevo mai vista piangere. Lei non
esterna quasi mai i suoi sentimenti. Quel giorno l’ha fatto. Inizialmente non è
stata molto romantica, anzi mi ha dato un pugno sulla spalla e mi ha detto
‘questa me la paghi, Nigel Bailey, io odio commuovermi’, tirando
su col naso. Sembrava così indifesa, così...tenera. Le ho sorriso, e lei ha
aggiunto ‘però devo riconoscerti il merito, non è impresa da
tutti...soprattutto farmi innamorare così disperatamente’. E ha accettato di
sposarmi. Sydney Fox sarà mia moglie tra pochi giorni, devo ripeterlo
continuamente per poterci credere”
Scosse la
testa, emozionato.
“Sareste
così fieri di me anche per lei. E’ tutto ciò che avrei potuto sperare, e anche
di più. Papà, saresti rimasto stregato dalla sua bellezza, e mi avresti detto
qualcosa del tipo ‘bel colpo, figliolo’. E’ così bella, così passionale,
così genuina...un fiore selvatico che domina un’intera giungla con il suo
splendore e il suo profumo inebriante. Sono felice, e l’unico terrore che ho è
di perderla e di non poterla rendere felice quanto sono io”
“Sono già
felice, c’è più felicità in me di quanta un essere umano possa contenere”
Nigel si
girò, spaventato da quell’intrusione e stupito da quella voce a lui così
famigliare.
“Syd! Mi hai
fatto prendere un colpo!”
Sydney
sorrise vagamente imbarazzata, gli occhi ancora lucidi per le parole che aveva
sentito pronunciare su di lei.
“Scusa, non
volevo intromettermi”
Nigel diede
una rapida occhiata alle lapidi e scosse la testa.
“Non sarai
mai un’intrusa. Avevo solo bisogno di restare un attimo da solo con loro. Da
quanto sei arrivata?”
Sydney gli
si mise accanto, rivolta verso le lapidi dei suoi genitori, e senza guardarlo
disse:
“Da un
po’...non intendevo origliare, ma...non volevo interromperti”
Gli prese
una mano, stringendola forte mentre continuava a guardare fisso davanti a
sè.
“Non
preoccuparti. Stavo parlando di te, volevo che sapessero quale donna
straordinaria ruberà per sempre il cuore di loro figlio...” e con la coda
dell’occhio la guardò, sorridendo compiaciuto.
Sydney
sorrise a sua volta.
“Non sapevo
dove fossi, ma Preston mi ha detto che quando riesci a venire a Londra, passi
sempre a portare dei fiori alle loro tombe...e sai, ultimamente ho sempre più
problemi a stare lontana da te...”
Nigel
sorrise. ‘Ecco quello che intendo per unica’ pensò, rivolgendosi per
l’ultima volta ai suoi genitori.
“Torniamo a
casa?”
“Sì”
Nigel fece
per muoversi, ma poi si fermò di nuovo.
“Syd?”
“Sì?”
“Sei
veramente felice...? Insomma, dicevi sul serio prima?”
Sydney
sorrise, Nigel restava sempre Nigel, lui e le sue adorabili insicurezze.
“Assolutamente seria.
Piuttosto...vorrei alcune delucidazioni su cosa intende per ‘donna impossibile’
e ‘belva indomabile’, Signor Bailey...” disse fingendosi seria e sollevando
maliziosamente un sopracciglio.
Nigel
arrossì violentemente e iniziò a balbettare.
“U-uhm...ved—vedi Syd...era
solo un...un...e poi c’era tutta la parte dopo...ecco sì...su...Oh, per l’amor
del cielo Syd, perchè devi sempre mettermi in queste situazioni...?” e sbuffò
offeso, avviandosi verso l’uscita.
Sydney lo
rincorse abbracciandolo da dietro e ridendo incontrollabilmente.
“Perchè ti
amo e adoro quando diventi timido ed impacciato”
Nigel cercò
di trattenere un sorriso e sospirò.
“Chissà cosa
mi è preso, fidarmi di una donna che mi ha tirato una lancia al primo
incontro....” disse scuotendo la testa in modo estremamente buffo e
drammatico.
Sydney
continuò a ridere. “Forse perchè quella donna era incredibilmente sexy e non
riuscivi a staccare gli occhi dal suo succinto abito da cerimonia!”
Fu
il turno di Nigel di scoppiare a ridere mentre tenendola per mano la conduceva
fuori dal cimitero, per addentrarsi
con lei nella nebbia autunnale di Londra.
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