prologo
Prologo
-Beckett!!! Guarda, guarda, guarda!- Richard Castle entrò nel
distretto saltellando come un bambino davanti ai regali la mattina di
Natale e con un enorme sorriso sul volto.
La detective, seduta alla sua scrivania, sbuffò continuando a
sventolare un foglio nel tentativo di farsi un po' d'aria. Faceva un caldo insopportabile.
-Che c'è Castle? Ti si è sciolto l'i-phone?- chiese sarcastica.
Ryan ed Esposito, seduti alle loro scrivanie, sorrisero.
Lo scrittore alzò gli occhi al cielo senza smettere di sorridere
e si fermò per osservarla. La donna aveva le guance arrossate a
causa del caldo e i lunghi capelli castani raccolti sopra la testa,
indossava una camicetta bianca e dei jeans scuri.
Per Castle era bellissima come sempre.
-No,- rispose. -il mio i-phone è sano e salvo, anzi quello che
rischia di sciogliersi sono io! In questo momento invidio i cadaveri
che si trovano in obitorio con Lanie, almeno loro...- si interruppe
vedendo l'occhiataccia che gli stava rivolgendo Beckett. -Scherzavo,
scherzavo...
-Castle, cosa dovevi farmi vedere?- chiese scocciata. Quell'uomo non la smetteva mai di comportarsi come un bambino.
-Ah, già. hai ragione!- Rick si batté una mano sulla
fronte, poi estrasse dalla tasca dei pantaloni quattro cartoncini
rettangolari. -Ho vinto!
La detective osservò per qualche secondo quello che Castle
stringeva tra le mani e poi scosse la testa con sguardo dubbioso.
-Dai Kate, non ti ricordi?
-No, e non chiamarmi Kate!- sbottò.
-Ok, ok!- disse alzando le mani in segno di scusa. -Il mese scorso
Alexis ha partecipato ad un concorso di scrittura il cui premio era una
vacanza... e abbiamo vinto!
Kate scoppiò a ridere. Ricordava che il suo partner e la figlia
dai capelli rossi le avevano accennato qualcosa. -Castle non avete
vinto... Alexis ha vinto!
-Certo, ma sono io lo scrittore e il padre, il talento l'ha preso da me!- disse come se fosse ovvio.
-Il tuo ego è gigantesco, sta riempiendo l'intero distretto!
-Non prendermi in giro, detective!- rispose lo scrittore fingendo di essersi offeso.
-E quindi Castle? Vai in vacanza? Sei venuto a salutarmi?- chiese
Beckett continuando a sorridere. Eppure dentro di lei sentì il
suo stomaco contorcersi. Castle se ne stava andando un'altra volta, la
stava lasciando sola. Cercò di scacciare
quel pensiero dalla sua testa; era un premio, quanto sarebbe potuto
stare via? Una settimana? Forse due? Sarebbe riuscita a sopravvivere.
Forse.
-No!- l'uomo la guardò come se fosse impazzita. -Tu vieni con noi!
Kate rimase a bocca aperta. -Come scusa?
-I biglietti, come vedi, sono quattro... Io, Al, mia mamma e te, se ti va di venire.
-Oh...- questa non se l'aspettava. -Io... Io non posso Castle. Porta
Meredith o Gina, scommetto che saranno contente.- disse con una punta
di gelosia pensando alle sue due ex mogli.
Le sarebbe piaciuto prendersi una vacanza ma il lavoro veniva prima di tutto.
-Ma io non voglio Meredith o Gina! Io voglio te... cioè, Alexis vuole che venga tu con noi!- rispose deciso.
La detective arrossì alle sue parole e si morse il labbro inferiore. -Rick, non posso lasciare il distretto...
-Ho già parlato con la Gates e ha detto che pur di liberarsi di
me per un po' di tempo è disposta a darti tre settimane di
vacanza!- Richard sorrideva soddisfatto. -Quindi adesso prendi le tue
cose e vai a casa a fare le valigie, partiamo domani sera!
-Tu hai fatto cosa?!- Beckett si alzò e lo guardò minacciosamente.
-Ehm, ecco... Pensavo avessi bisogno di una vacanza...
-Io non verrò con te!- disse convinta nonostante lo desiderasse.
-Dai ti prego! Pensa ad Alexis! Non puoi farle questo!- la guardò con gli occhi da cucciolo.
-Non puoi usare così tua figlia, sai? E' scorretto!
-Lo so...- Castle sorrise e si avvicinò a lei. -Pensa Kate,-
sussurrò al suo orecchio. -immense spiagge, mare azzurro,
sole... Noi due, lontani da tutto e da tutti!
Kate avvampò immaginandosi con lui in spiaggia e si spostò di scatto.
-Ti prego Kate... Ryan ed Esposito hanno detto che ce la faranno da soli! Ti preeeeeego!
Beckett si voltò verso i due colleghi che stavano annuendo e li
guardavano con un sorriso malizioso. Sospirò rassegnata. -Ok.-
disse. In fondo l'idea non le
dispiaceva così tanto, doveva solo stare a distanza di sicurezza
dallo scrittore. -Ma dimmi almeno dove andiamo in vacanza.
-Oh, ti piacerà... E' in
un'isoletta sperduta in mezzo all'oceano Indiano, il nome non
me lo ricordo. Staremo in una specie di villaggio turistico.- rispose saltellando eccitato.
-Va bene... Ma devi accettare alcune condizioni.
-Dimmi Kate...
-Non dividerò la stanza con te, Martha e Alexis vanno bene, ma non dormirò con te...
-Detective, perchè pensa sempre male di me?- Esposito scoppiò a ridere.
-...e devi smetterla di chiamarmi Kate!
Castle sbuffò. -Sei un mostro, vuoi rovinarmi tutto il divertimento?
-Allora?- chiese Beckett alzando un sopracciglio.
Lo scrittore sorrise. -Affare fatto... Kathrine.
La detective scosse la testa e afferrò la pistola dalla scrivania. -Sono armata Castle!
Angolo dell'autrice:
Scusatemi, non so da dove sia nata, probabilmente è il caldo che mi dà alla testa :)
Kate ha deciso di partire insieme alla famiglia Castle, ma, ovviamente, succederà di tutto!
Spero di aggiornare abbastanza di frequente ma non prometto nulla, cercherò di fare il possibile!
Le recensioni, sia positive che negative, sono sempre gradite :)
Un bacio, al prossimo capitolo!
Sofy_m
P.S. Settembre muoviti, ho bisogno di te!
|