Il labirinto della morte

di Erik Burton
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Prologue


Era una notte come le altre nella splendida e affascinante Dublino,gioiello prezioso dell’isola europea chiamata Eire. Era misteriosa come le streghe e di notte aveva un fascino molto particolare,quasi volesse evocare gli antichi spiriti che per secoli hanno popolato l’immaginario collettivo degli irlandesi, e uno scrittore, anni addietro, che corrispondeva al nome di James Joyce l’aveva immortalata nel suo libro “Dubliners”; con le sue luci che emanavano un senso di sicurezza nei cuori della gente di Dublino e con i suoi street artists che popolavano animando con quella loro musica inebriante le vie della città che parevano prendere vita raccontando ai turisti la loro “vita” grazie al folk irlandese o alla musica degli U2. Ma qualcosa quella sera avrebbe turbato la pace e la serenità della capitale celtica. Una segretaria di 48 anni di nome Marjorie Delko stava battendo a macchina l’ultima relazione sugli iscritti al nuovo anno accademico da consegnare al rettore Johnson del Trinity College di Dublino, quando sentì uno strano rumore provenire dall’aula di greco denominata affettuosamente dagli studenti “Plato” per via di un busto in marmo del filosofo greco Platone posto davanti all’entrata dell’aula. La segretaria,armata di torcia, si diresse con passo da valchiria verso l’aula, l’aprì e lanciò un grido di orrore al terrificante spettacolo che aveva davanti: il professore di greco John Kalimattis era riverso a terra in una pozza di sangue ai piedi della cattedra dalla quale insegnava ai suoi allievi la storia e la letteratura greca, ma la cosa più inquietante era il taglio profondo che presentava all’addome e al petto ed infine aveva scritto con il suo sangue una strana frase scritta in una strana lingua accompagnata da uno strano simbolo che pareva ricordare un labirinto.
Quella sera nulla sarebbe stato più come prima.





Prologo di questa storia che spero possa farvi trattenere il respiro fino alla fine; in attesa di postare i capitoli di "Dark Shadows", buona lettura ragazzi!  Erik Burton




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