Quando si realizza un sogno, gli altri vengono di conseguenza..

di Phoeben
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Capitolo 1


"Una parola? Londra."



Ore 20.30, nei pressi di Londra.

“The train will arrive in King’s Cross in 20 minutes, thank you for traveling with us.”

20 minuti. Solo 20 minuti mi separavano da quella città. Quella città che mi aveva sempre affascinata, dal primo momento in cui l’avevo vista in televisione. In una parola? Londra.
Sentivo le gambe tremare, il nodo in gola, quello tipico di quando sei agitata, di quando aspetti qualcosa che sembra non arrivare mai, e i secondi che vi separano sembrano non passare più.

Ah, si comunque ciao,  sono Ollie, e ho 19 anni.. no, non è il mio nome, ma ormai tutti mi chiamano così, anche la mia mamma, tanto che sembra strano sentirmi chiamare con il mio vero nome.

Ero seduta vicino al finestrino, ho sempre amato viaggiare in treno, amo le stazioni, ti puoi spostare di pochi metri, da un binario all’altro, puoi scegliere dove andare, puoi prendere il treno, e cambiare del tutto destinazione, città e stato. Mia mamma infatti ci aveva messo una pietra sopra, sapeva che non avrei mai scelto di andare a Londra in aereo. Si lo so: è tremendamente lunga, ma spesso si ha la fortuna di trovare degli interessanti compagni di viaggio. Stavolta era cosi: sul treno, seduto vicino a me, era salito, subito dopo aver sorpassato il canale della manica un bizzarro manager, mi disse che aveva deciso di prendersi una pausa: aveva staccato tutti i telefoni e spento il pc portatile. Ma evidentemente non era abituato a prendersi una pausa, tanto che alla fine iniziò a parlarmi del suo lavoro: era un produttore musicale, chiamato a Londra perché si tenevano dei provini per trovare una ragazza che cantasse una parte in una canzone del nuovo cd di un gruppo di ragazzi, gli One Direction.. Sì ne avevo sentito parlare, ascoltato qualche canzone alla radio, ma non mi ero mai interessata più di tanto.. Per me che la musica era sempre stata la mia vita e il mio sogno diventare una cantante, sentire parlare di tutti gli sforzi che avevano fatto questi ragazzi per affermarsi.. beh iniziavo ad apprezzarli, non mi sembravano più quei grandi palloni gonfiati di cui avevo sentito parlare..

Scese la fermata prima della mia, doveva andare a trovare un amico.. e cosi quei 20 minuti che mi separavano da King’s Cross li trascorsi cercando dal cellulare su youtube delle canzoni di questi ragazzi.. in effetti erano bravi, poi il ricciolino: caspita che voce.. Avevo  cantato con tanti ragazzi, studiando, ma avrei fatto carte false per cantare con una voce come la sua..

Ore 21.45, Hotel Thames

“Mamma, tu sei pazza! E’ un hotel 5 stelle!”
 “Ma cara, sei a Londra, da sola, non potevo prenotare un albergo da qualche parte malfamata, mal frequentata o cose simili, volevo essere sicura che tutto fosse il più sicuro possibile, allora com’è andato il viaggio?”
 “Benebene, grazie.. ma ora sono stanchissima.. ci sentiamo domani..notte ma! Un bacio”
 “ma.. e va bene!FAI ATTENZIONE! Buona notte”

Alla faccia del posto sicuro, appena arrivata sull’auto dell’ albergo (si, ti vengono anche a prendere alla stazione!!) una quantità assurda di ragazze si è scagliata urlando contro la mia macchina, di sicuro aspettavano qualcuno, ma non ho ancora capito chi..
TOC TOC: Room serviceee!
Grazie mamma per questo hotel! Mi portano la pizza in cameraa! A questo punto tanto vale chiedere..”Excuse me, all those girls, out there..why are they here?”
Il cameriere, con aria come per dire “ouuu bella! ma dove hai vissuto fino ad ora?!?”, disse “They’re here, waiting for One Direction..they will stay here for a week!”
One Direction? Oggi ne avevo già sentito parlare un po’ troppo spesso.. “Thank y..”
Si, erano arrivati. Le urla si erano fatte fortissime. Lo pagai e mi avvicinai alla finestra.
Erano appena scesi, uno dopo l’altro dalla macchina, l’ultimo era il ricciolino dalla voce bellissima..

Si, il suo sorriso era tanto bello quanto la sua voce.




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