Nickname sul forum: Saruccia97_LTD
Nickname su Efp: sweet_hyra_97
Fandom: Total Drama/A tutto reality
Titolo: La mia malattia sei tu…
Genere: Generale, Malinconico, Triste
Avvertimenti: One-shot
Introduzione: La serata che aveva passato non era una delle migliori.
Si era detta che avrebbe cercato di divertirsi ma evidentemente tutto
andava controsenso perché la peggiore delle serate era stata
sempre lì ad aspettarla.
Niente ormai le andava per il verso giusto. Dopo alcuni minuti passati
in silenzio, si girò con la faccia rivolta al soffitto e si
mise a pensare.
___
Erano ormai passate due ore da quando si era chiusa in camera a
piangere: era stanca, arrabbiata, triste, delusa. Non ce la faceva
più.
La serata che aveva passato non era una delle migliori. Si era detta
che avrebbe cercato di divertirsi ma evidentemente tutto andava
controsenso, perché la peggiore delle serate era stata
sempre lì ad aspettarla.
Niente ormai le andava per il verso giusto. Dopo alcuni minuti passati
in silenzio, si girò con la faccia rivolta al soffitto e si
mise a pensare.
***
Tutto era cominciato alcune ore prima, quando Duncan era arrivato a
casa sua per andare alla festa assieme: la festa era un ritrovo dei
concorrenti del reality e la novità era che
c’erano anche i concorrenti nuovi, perché Chris
aveva avuto la brillante idea di farli socializzare tutti in onore
della nuova stagione che avrebbe inaugurato da lì a poco.
-Dolcezza! Sei pronta?- gridò Duncan da fuori il portone.
Gwen roteò gli occhi: lui era già arrivato e
ancora non sapeva cosa mettere; quindi lo fece entrare.
-Siediti dove vuoi e aspettami. Devo finire di prepararmi.- disse
quindi fredda, e andò in bagno.
Entrata, invece di vestirsi si sedette sul bordo della vasca da bagno e
iniziò a pensare: in quei giorni non si sentiva in ottima
forma e inoltre non stava più così tanto bene con
Duncan.
Era da un paio di giorni poi, che stava pensando di lasciarlo. Anche se
controvoglia, si alzò e indossò quel vestito che
aveva poggiato sul mobiletto accanto al lavello: era un vestito sul
viola scuro, lungo fino al ginocchio e senza spalline.
Dopo prese la matita e la mise agli occhi, sia sulle palpebre che
sotto. Si guardò allo specchio poco soddisfatta e, seccata,
uscì dal bagno.
Duncan, per “ammazzare il tempo” si era
acceso la tv; appena la vide uscire, rimase sbalordito: quella era la
prima volta che la vedeva con un vestito così scollato e
corto.
-Allora… Hai smesso di fotografarmi con gli occhi,
oppure...? Siamo anche in ritardo: dobbiamo essere là alle
ventuno e sono già le venti e trenta!-
-Ok…- disse Duncan senza staccarle gli occhi di dosso.
Gwen, notando che Duncan non dava segni di vita, spense la tv e lo
trascinò per il braccio; usciti dalla porta lui
“riprese” conoscenza e si diresse verso
l’automobile mentre lei chiudeva la porta.
Il viaggio fu decisamente silenzioso fin quando Duncan non decise di
accendere la radio, così mise la canzone preferita di Gwen
che, pensierosa com’era, non se n’era nemmeno
accorta. La musica continuò ad andare avanti fino a quando
non arrivarono: quindi Duncan spense la musica, il motore
dell’auto ed entrambi scesero.
Erano arrivati a villa McLeane e si notava anche; la casa era davvero
enorme, altrettanto il giardino; da fuori il cancello si vedevano tutti
i tavolini imbanditi, le luci e la musica che provenivano da dentro la
casa e, chi dentro e chi fuori, gli altri ex-partecipanti del reality.
Duncan suonò il campanello e una voce conosciuta -forse
anche troppo- rispose:
-Chi è?-
-Duncan… E Gwen!- disse Duncan seccato. Chi poteva essere
altrimenti?
-Ok. Entrate.-
E il cancello si aprì.
Allora entrarono: Gwen si sentiva troppo osservata nonostante tutti
fossero impegnati a ballare, o come Owen, a mangiare, quindi
andò dentro casa mentre Duncan si diresse subito dai suoi
amici.
Sedutasi sul primo divano che trovò, Gwen, poté
notare che non mancava decisamente nessuno, a meno che non mancasse
qualcuno di quelli nuovi perché, diciamocela tutta, la
quarta stagione non l’aveva nemmeno seguita a parte quella
puntata in cui era stata “invitata”.
Pensierosa com’era, per la terza volta, non notò
nemmeno che qualcuno si era seduto accanto a lei, quindi appena si
sentì chiamare sobbalzò.
-Ehi ragazza, ma quando sei arrivata?-
-LeShawna… Mi hai fatto spaventare.- disse Gwen.
LeShawna la guardò perplessa un momento, poi riprese a
parlare:
-Io? Eri tu che non eri presente. A quanto pare hai qualche problema.
Cos’è che ti turba?-
Così cominciarono a parlare mentre qualcuno
dall’altra parte della stanza guardava Gwen un po’
triste. Era Trent; da quando lei e Duncan erano arrivati, non aveva
smesso di guardarla: purtroppo, nonostante tutti i tentativi e gli
sforzi che aveva fatto per dimenticarla, non c’era riuscito.
Duncan invece, si trovava in giardino con Geoff e Bridgette che si
sbaciucchiavano.
Tornando a Gwen, era ancora con LeShawna che discuteva:
-Quindi come ti ho già detto, non so più come
fare…-
-Non so… Io penso che dovresti lasciarlo…
Qualcuno ancora ti aspetta!-
Appena LeShawna pronunciò le ultime parole Gwen si
turbò ancora di più perché nonostante
tutto le faceva male sapere che qualcuno stava male per lei.
-Basta… Non voglio più parlarne! Andiamo a
prendere qualcosa?-
-Sempre se Owen non ha già divorato tutto- disse
ridendo LeShawna.
Gwen sorrise appena, così si diressero entrambe in giardino.
Il tavolo era strapieno di prelibatezze varie: patatine, dolci al
cioccolato e alla crema, pop-corn, pizza e tante altre cose seguite
dalle bevande varie.
LeShawna prese della pizza senza esitazioni mentre Gwen aveva solo
l’imbarazzo della scelta; quindi prese una sfoglia e della
coca-cola.
Mentre mangiavano discutevano e mentre discutevano Gwen si distraeva a
guardare tutti quei strani ragazzi che muovevano e si comportavano
stranamente davanti a lei: c’era una ragazza, vestita troppo
attillata per i suoi gusti e con dei capelli che definiva appiccicati,
che si muoveva da truzza qual era e trascinava un ragazzo magro
gridando qualcosa del tipo “ Vituccio, ti va di ballare con
me?” mentre il poverino cercava di scappare dalla sua morsa;
aveva anche notato un ragazzo e una ragazza che facevano a braccio di
ferro: lei era una ragazza bionda mentre lui uno che le somigliava
molto ad un militare.
-Strani questi…- sussurrò.
-Cosa dolcezza?- disse LeShawna.
-No, no… niente.- rispose Gwen con lo sguardo perso
chissà dove.
-Vabbè… Io vado a ballare.- quasi
gridò LeShawna allontanandosi verso la pista da ballo.
Proprio nello stesso momento un ragazzo le toccò una spalla
facendola sobbalzare:
-Ma chi…- stava per dire Gwen, finché non si
voltò e vide che dietro di sé c’era
Trent con un grosso sorriso sulle labbra.
-Trent… Ma che piacere vederti!- disse allora un
po’ in imbarazzo. All’improvviso si
sentì le gambe tremare ma non lo diede a vedere.
-Io tutto bene. Tu?-
-Io… Io sto benissimo grazie…-
-Con Duncan?- azzardò Trent aspettandosi una qualsiasi
risposta da parte di Gwen.
-Duncan? Tutto bene pure con lui.- rispose Gwen cercando di avere un
tono di voce piuttosto normale.
-Tu invece?-
-Io? Piuttosto bene direi…- disse Trent con un tono
decisamente più basso del normale.
Duncan si era accorto della presenza di, come lo chiamava lui, Elvis, e
li stava tenendo d’occhio da un po’;
notò che dopo alcuni minuti cominciarono a camminare e, per
evitare che succedesse qualcosa di strano, li seguì,
lasciando i suoi amici.
Trent infatti aveva invitato Gwen a ballare, la quale aveva accettato
vedendo che Duncan era per i fatti propri, non sapendo però
che non aveva smesso di guardarli un solo minuto.
Quindi si avvicinò ai due e li toccò entrambi
sulla spalla, non tanto delicatamente. Quindi si voltarono entrambi e
notarono un Duncan non tanto di buon umore: pareva decisamente
scocciato.
-Gwen vieni con me! E tu… Non provare di nuovo ad
avvicinarti a lei!-
Gwen non si mosse, mentre Trent guardava Duncan bieco, come volesse
fulminarlo.
-Non sei tu a dirmi cosa fare e cosa non!- disse allora Trent. Gwen lo
guardava un po’ stranita perché questo
comportamento non era da lui.
Duncan allora fece per parlare ma Gwen lo fermò, sapendo che
non sarebbe finita bene; quindi si allontanò sola
lasciandoli entrambi che si guardavano faccia a faccia.
All’improvviso successe il peggio: Trent si
ritrovò a terra e Duncan guardava il suo pugno con
soddisfazione. Tutti si girarono spaventati ma non Gwen: lei non
voleva. Sperava non fosse successo ciò che pensava, ma alla
fine si girò. Vide un Trent che cercava di alzarsi mentre si
teneva un occhio e Duncan che ghignava.
In un attimo si sentì mancare, la testa le girava e le gambe
non se le sentì più: cadde per terra e non vide
più niente.
Quando si svegliò vide solo il caos più totale.
Ricordava solamente la lite che c’era stata poco prima e poi
di essere caduta; non capiva dove si trovasse. Tutti erano attorno a
lei che si chiedevano se stava bene, poi si rese conto che
l’avevano sdraiata sul divano dentro casa; si
stropicciò gli occhi e si mise a sedere.
Si guardò un attimo attorno e mormorò qualcosa,
poi disse:
-Basta! Io me ne vado! Ciao a tutti.-
LeShawna, la seguì: Gwen era a piedi, quindi aveva bisogno
certamente di un passaggio.
Uscirono dalla villa, quindi Gwen seguì istintivamente
LeShawna silenziosamente e tornò a casa.
***
Gwen si trovava ancora lì, sdraiata su quel letto che
l’aveva accolta sempre: ormai aveva smesso di piangere
perché aveva esaurito le lacrime.
Non riusciva più a stare in quel mondo di persone inutili.
Non riusciva più a sopportare nessuno perché
tutti erano solo in grado di far soffrire.
Il cellulare ancora squillava ma lei non aveva la minima intenzione di
rispondere perché non voleva sentire più nessuno
per quella sera.
Appena il cellulare smise di suonare lo prese, ma solo per guardare chi
era:
10 chiamate perse: Duncan
2 chiamate perse: Trent
5 chiamate perse: LeShawna
Quindi lo posò e chiuse gli occhi e il buio la
trasportò nel sonno più profondo.
Un messaggio le arrivò pochi minuti dopo:
Mittente: Trent
Scusa per questa serata…
Non ti preoccupare per me:
io sto bene, a parte l’occhio nero
ma guarirà presto…
l’unica malattia da cui non posso
guarire è l’amore che provo per te.
Saruccia97_LTD con “La mia
malattia sei tu…”
Grammatica
e
lessico: 9.5/10
Originalità:
9.5/10
Stile:
9.4/10
Caratterizzazione
dei personaggi: 9.7/10
Gradimento
personale: 9.6/10
Totale:
57.3/60
Grammatica e lessico
Di
per sé la
grammatica e la punteggiatura sono piuttosto buone, tuttavia ci sono
alcune
cose che vorrei segnalarti.
Errori:
-Ti
consiglio di mettere il punto fuori dai trattini dei dialoghi;
-“[…]Evidentemente
tutto andava controsenso perché la peggiore delle
serate[…]” tra
“controsenso” e
“perché” ci sta bene una
virgola;
-“Devo
finire di prepararmi. Disse quindi fredda e andò in
bagno.”, tra “prepararmi” e
“fredda” ci sta una virgola, così come
tra “fredda” ed “è”;
-“Hai
smesso
di fotografarmi con gli occhi oppure?” tra
“occhi” e “oppure” starebbe
bene una
virgola;
-“Si
era
acceso la tv” sarebbe “Aveva acceso la tv”
-Hai
fatto
un paio di ripetizioni, ma te le segnalo in “Stile”;
-“Non
ci era
riuscito” è “Non c’era
riuscito”;
-Hai
scritto
due volte “Lì” senza accento;
-“[…]e Duncan
che guardava il suo pugno” il che in questo
caso è superfluo.
Originalità
Ti
segnalo
solo una cosa: hai parlato di “personaggi” del
Reality. Ora, è ovvio che sono
personaggi, però sarebbe stato meglio dire
“concorrenti” o “partecipanti”.
Tornando all’originalità, comunque, mi sembra
abbastanza originale dal punto di
vista del contenuto e dell’idea. Magari quella della
rimpatriata dei
concorrenti del Reality è un’idea un po’
usata e vecchia, ma quella del
triangolo Gwen/Duncan/Trent è sempre bello da leggere e a
parer mio sei andata
bene. Brava!
Stile
Avevo accennato ad un paio di
ripetizioni nella storia. In
effetti ce n’è qualcuna che diminuisce la
scorrevolezza del testo: già il
linguaggio è molto semplice e viene una cosa un
po’ forzata. Eccole:
-“In
quei
giorni non si sentiva in ottima forma e inoltre non
si sentiva più
tanto bene con Duncan”. Il secondo “Non
si sentiva” si può anche sostituire con un
semplice “non stava”.
Un’altra
cosa che ti faccio notare:
-“Il
tavolo
era strapieno di prelibatezze varie: patatine,
dolci al cioccolato e
alla crema, pop-corn, pizza e tante altre cose seguite dalle bevande varie.”
Ti
consiglio
in futuro di cercare magari dei sinonimi alle parole per non
appesantire troppo
la lettura.
Caratterizzazione dei personaggi
Ti
dirò, i
“tuoi” Duncan, Gwen e Trent non mi sembrano affatto
Ooc, così come LeShawna e i
personaggi anche solo citati o accennati. Sono perfetti. Solo Gwen, la
protagonista, manca un po’ di profondità. Credo
che sia l’unica piccola pecca
della storia. Si poteva un po’ approfondire, non dico i
pensieri, quelli li hai
espressi fin troppo bene, ma anche i motivi per cui con Duncan non sta
bene
come prima e perché lo vuole lasciare.
Ma
per il
resto sono IC.
Solo
un
appunto: Chris di cognome fa McLean, mi sembra, non McLane.
Gradimento personale
Sì,
mi è
piaciuta, mi sono sentita parecchio coinvolta all’interno
della storia. Magari
tenendo conto degli appunti che ti ho fatto nei punti precedenti, ti
avrei dato
anche di più. Molto bene, però,
nell’insieme: ti è risultata una bella storia.
Utilizzo del pacchetto
Un
ricordo: Non
ho capito bene come hai utilizzato questo prompt, e solo per questo ti
ho tolto
-0.1, ma ho pensato che fosse “inserito” nel
personaggio di Trent.
Triste:
Il
genere e il carattere generale della storia è sicuramente
triste. Soprattutto
nell’introduzione.
Momento
Nostalgico: Credo che la fine sia propriamente nostalgica, si adegua
bene al
carattere della storia.
Nel
complesso hai utilizzato bene le cose suggerite dal pacchetto.
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