L'abbraccio morbido dei miei jeans

di Caramell_
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L'abbraccio morbido dei miei jeans
Dieci passi per arrivare a te

kimi ni todoke kimi ni todoke
kanawanai koi demo ii kizutsuite mo ii
nando demo tsutaetai

21° - Noia
La scuola era noiosa. Svegliarsi la mattina era noioso. Ascoltare degli adulti imbellettati era noioso. Per questo dormiva; Appoggiava la testa sul banco, fletteva le braccia e, la testa ciondolante, si addormentava sui libri nuovi. La scuola era noiosa. La classe piccola, claustrofobica. C’era qualcosa – qualcuno – però, tra quelle quattro mura, che – come fosse magia – allontanava la sua noia e – spesso – lo portava a sorridere. Quel qualcuno non faceva altro che mangiare ramen.

22° - Fortuna
Yano-chi era davvero fantastica: lo pensava ogni volta che la vedeva. Forte, decisa, energica. Anche Sawako-chan lo era. Più timida e riservata, gli scatenava dentro un estremo senso di protezione. Meravigliose. Aveva davvero delle amiche meravigliose.
Poteva ritenersi più che fortunata; La dea bendata era stata dalla sua parte.

23° Folla
Il piazzale quel giorno era affollatissimo. Chizu non riusciva a vedere al di là del suo naso e la sera non era certo d’aiuto. Erano andati al tempio tutti insieme. Senza un motivo si erano accordati in classe per quella giornata e, sotto il freddo cielo d’inverno, si erano avviati, ansiosi come fosse la prima volta. In pochi minuti però – quando già riuscivano a scorgerlo, il tempio – si erano ritrovati divisi, attorniati da così tanta gente da non riuscire nemmeno a muoversi. Si voltò di lato e spalancò gli occhi, la bocca li seguì poco dopo. Yano-chi? Dove era finita Yano? Era con loro. Vicino a Ryu. Come aveva fatto a sparire così in fretta? Allungò il collo. Non l’avrebbe più trovata, non con tutta quella gente. E Ryu, che vedeva la preoccupazione e l’agitazione incendiargli il viso, senza un parola, le afferrò una mano – dolce conforto – mentre Chizu sussultava, presa alla sprovvista.

24° - Calore
Aveva chiesto al Dio che proteggeva quel tempio di poter passare un altro anno con loro. Con Yano-chi, Sawako-chan, Kazehaya e Ryu. Soprattutto con Ryu. Non aveva bisogno d’altro. Il calore di quella mano le era più che sufficiente.

25° - Cambiamenti
Il fatto che Ryu glielo avesse confessato non aveva cambiato niente. Era rimasto tutto uguale se – naturalmente – non si contavano gli sguardi lucidi – fuggevoli – e le dita intrecciate. Yano sorrise; Era felice per lei.

26° - Broncio
Sawako era straconvinta che qualcosa non andasse. Vedere Chizu imbronciata in quella maniera era davvero strano. L’aveva fatto presente a Yano un paio di volte ma lei, nel sentirla, aveva solo sorriso, carezzandola. Non aveva bisogno di aiuto, la loro amica, già qualcuno si era messo all’opera. Doveva solo aspettare e avrebbe capito da sola. Ora, Sawako continuava a guardare e a guardare e a guardare, ma quel broncio persisteva. Sospirò poi un lampo le illuminò la mente.
Ma certo! Ryu. Doveva trovare Ryu. Lui l’avrebbe aiutata.
Lo cercò per tutta l’ora seguente, incontrò Kazehaya e Yano. Entrambi sogghignarono. Poi, solo entrando in classe, alla fine capì. Era lì, Ryu, vicino a Chizu e – dolce – aveva in mano uno dei suoi fiori. Sawako spostò lo sguardo. Il broncio era sparito.

27° - Spiaggia
Chizu non smetteva un attimo di guardare la spiaggia. Appoggiata alla ringhiera di ferro, non staccava – insistente – lo sguardo dalle sue figure in ombra vicine al mare. Sorrise. Sawako ce l’aveva fatta.

28° - Ramen
Il ramen di Ryu era il migliore. Chizu lo amava, il ramen. E per Ryu era più o meno la stessa cosa.

29° - Desiderio
Chizu non poteva desiderare niente di meglio; Stava bene così. Le mani dei suoi amici, una ciotola di ramen fumante sotto gli occhi e l’abbraccio – rassicurante – di Ryu.

30° - Anni
A distanza di anni non sarebbe cambiato niente. Ne erano certi entrambi. Sarebbero rimasti così. Piccoli, non più soli tra tante persone uguali. Nessuno di loro sarebbe cambiato. Che gli anni trascorressero pure, loro non avevano paura. 




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