Which Purgatory?

di Aelin_
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La prima cosa che Dean vide quando aprì gli occhi fu il buio. Intorno a lui, dominava su ogni cosa.

Sbatté le palpebre, cercando di adattarsi a quell’oscurità, e riuscì a malapena a scorgere degli alberi intorno a lui, sagome nere contro un cielo senza stelle.

Poi davanti a lui apparve una figura. Distinse con qualche difficoltà il trench aperto, e sotto gli abiti da ospedale. I capelli neri si confondevano nella notte, ma gli occhi azzurri erano ben visibili, come se in fondo ad essi una luce risplendesse con vivacità.

-          Cass? – chiese piano, con la voce roca per la mancanza d’acqua.

Quanto tempo era passato? E soprattutto, dove diavolo erano?

-          Dean. – la voce dell’angelo gli giunse calda e familiare.

Con qualche difficoltà, il cacciatore si alzò dall’erba su cui era disteso.

-          Cass, dove siamo? –

Castiel lo guardò per qualche istante, poi scomparve. Oddio, adesso dove si è cacciato?, si chiese il Winchester, spazzolandosi i pantaloni. Pensò a Sam, e si chiese se stava bene. Chissà dov’era…

Un fruscio preannunciò il ritorno della creatura celeste, che si materializzò ad un palmo dal naso di Dean, che fece un balzo indietro.

-          Cass, cosa ti avevo detto sullo spazio personale?! – urlò, spaventato.
-          Scusa. Comunque, so dove siamo. –
-          Dove? Vuoi un invito ufficiale per dirmelo? –
-          Purgatorio. –

Il cacciatore annaspò, colto di sorpresa. Purgatorio? Ohssant’Iddio. Ma… proprio quel Purgatorio? Quello con tutti i figli di Eva, tutti i mostri, tutti gli incubi di ‘sto mondo?
Poi posò gli occhi sul viso dell’angelo, calmo e rilassato davanti a lui.

-          Come diavolo fai ad essere così tranquillo? – gli chiese, dandosi da fare e cercando nelle proprie tasche una qualche arma. – siamo in Purgatorio, al buio, disarmati! –
-          Perché dovremmo essere armati, Dean? – chiese Castiel, sorpreso, piegando la testa di lato, come suo solito.
-          Sveglia! Ma che hai nella testa? Purgatorio, Eva, mostri… Non ti dice niente? –
-          Ma Dean… -
-          Zitto ora, devo cercare un’arma. –
-          Dean… -
-          Cass! Sto cercando di concentrarmi! –

L’angelo rimase in silenzio, confuso.
 
 




Dopo qualche ora, stanco per l’adrenalina che gli scorreva in corpo, Dean si sedette sull’erba.

-          Vabbè, non sarà il posto più comodo in cui ho dormito, ma va bene lo stesso… -
-          Hai intenzione di dormire in mezzo a questo bosco? – gli chiese Castiel, guardandolo.
-          Tu cosa proponi? –
-          Di cercare un motel, così potrai dormire su un letto. –

Il Winchester lo guardò come se fosse impazzito.

-          Cass, siamo in Purgatorio! Ma quante volte te lo devo dire?! –
-          Dean, sono ore che cerco di dirtelo! –
-          Ma che cosa?! –

La creatura celeste sospirò piano, stanco di tutti quei battibecchi. Si avvicinò al ragazzo e gli pose due dita sulla fronte.
 
 





Si materializzarono sul confine di una strada buia. In tutti e due i sensi, l’asfalto sembrava sparire inghiottito dall’oscurità. Solo la luna piena rischiarava leggermente il paesaggio.

-          Allora, cosa volevi farmi vedere? –

L’angelo indicò dietro di lui.
Un cartello verde, come quelli dell’autostrada, recava a caratteri cubitali la seguente scritta:

PURGATORIO
COMUNE DI CUSTONACI (TP).










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