Capitolo 10
Il vecchio orfanotrofio non era
certo il luogo più confortevole del mondo, ma non ci si poteva lamentare.
C’era un’atmosfera piuttosto
tesa, si sentivano tutti un po’ in imbarazzo per l'insolita situazione.
Chi, logicamente, ne soffriva di
più era Mairy, catapultata in una realtà che ignorava, con delle persone
sconosciute delle quali doveva necessariamente fidarsi.
Durante i primi giorni, si chiuse
in se stessa, parlava molto poco, preferiva uscire e camminare lungo i verdi
prati che circondavano la casetta pensando a chissà cosa. Qualche volta si
stendeva sull’erba e fissava il cielo e le nuvole come se potessero darle una
risposta per tutte le sue domande.
Squall non la perse di vista
nemmeno per un secondo, la seguiva come se fosse la sua ombra, senza, però,
farsi scoprire. Evitava qualsiasi tipo di contatto con lei, non che ci fossero
molte occasioni di dialogo, ma non ne voleva proprio sapere di parlarle.
Questo comportamento ostile non
passò inosservato e forse proprio per questo motivo, lei preferiva stargli alla
larga.
Le uniche persone che erano
riuscite a far breccia nel cuore della ragazza furono Selphie, forse a causa di
ricordi inconsci della loro breve, ma intensa amicizia, e Zell, che nonostante
la sua innata frivolezza, si era immedesimato nella situazione di Mairy e non
perdeva occasione per farla ridere, consolarla o coccolarla.
Squall più volte espresse la sua
contrarietà a quest’atteggiamento del ragazzo, ma lui lo zittì dicendogli:
“Se ci tieni tanto a lei,
perché non le stai vicino e la aiuti a superare questo momento, invece di
flirtare tutto il tempo con Rinoa?”
“Fatti gli affari tuoi, le devi
solo stare lontano!”
“Come fai tu? Puoi proprio
scordartelo!! E comunque non credo che questa specie di scenata di gelosia sia
consona alla situazione!”
“….”
“Squall non voglio litigare con
te, ti rispetto troppo, ma non attegiarti a Padreterno, non ti si addice
proprio!”
Quel breve dialogo con Zell, gli
aveva chiarito parecchie cose, forse davvero stava sbagliando a comportarsi
così, forse doveva scoprire se c’era ancora qualcosa della sua Mairy, in
quella timida e chiusa ragazza che gli avevano affidato.
Decise di cambiare atteggiamento.
Qualche volta la accompagnò a fare le sue solite lunghe passeggiate, a tavola
si intrattenevano più a lungo a parlare di futilità, una sera le diede persino
il bacio della buonanotte, rigorosamente sulla fronte.
Un caldo pomeriggio, Mairy e
Selphie decisero di andare a fare un giro, alla ricerca di alcuni fiori, di cui
avevano letto su un libro. Uscendo notarono Squall e Rinoa seduti su alcune
rocce, sull’uscio, li salutarono e andarono via.
Quando furono sufficientemente
lontane da non essere udite, Selphie le disse:
“Ti piace, eh? Sei diventata
rossa come un pomodoro, quando l’hai visto!”
“Non è vero!! E va bene, hai
ragione! Ma hai visto che occhi ha? E quando ha alzato appena la mano per
salutarmi!!! Oddio, temevo di sciogliermi, lì davanti a lui!!”
“Posso fare la veggente!”
“Dai non scherzare? Ma è così
evidente?”
“Si, è piuttosto palese!”
“Da un periodo a questa parte ha
cambiato atteggiamento nei miei confronti, temevo mi odiasse e invece si è
dimostrato così.... così dolce!! Ho paura di essermi innamorata di lui! E’
così bello e misterioso! E poi quegli occhi…. Potrei impazzire!”
“Perché non glielo dici?”
“Perché è evidente che tra lui
e Rinoa c’è qualcosa!!”
“C’è stato qualcosa, ma ora
sono solo molto amici!”
“Anche se fosse come dici tu,
lui non prova alcun interesse per me!”
“Non esserne troppo sicura…”
“Selphie, non darmi false
speranze! Credo che sarebbe il momento meno adatto per sperare in ua storia
d'amore!”
“Non sono né false, né
speranze, ma fatti!” Disse la ragazza ridacchiando.
“Dai, non prendermi in giro!”
“Non lo sto facendo! Sei la mia
migliore amica, non lo farei male!”
“Davvero?? Non ci posso
credere!! Sai, Selphie, mi sento molto fuori luogo in alcune situazioni... Non
riesco a sopportare l'idea di non riuscire a ricordare di voi e di tutto ciò
che mi raccontate... E' frustrante, non sapere nemmeno perché tante persone mi
sono così vicino e mi proteggono... Non è un problema vostro, ma mio e della
mia testolina, che mi sta giocando questo brutto tiro! E proprio quando mi sento
più giù, lui compare come un raggio di sole, in una giornata piovosa e anche
con uno dei suoi interminabili silenzi, mi rende felice! Mi fa davvero sentire
speciale, come se tutto ciò che sono stata, non conta, e gli vada bene così
come sono ora!"
“Gli parlerai?”
“Oddio, sarebbe piuttosto
imbarazzante... non so... in fondo cosa ho da perdere.... quando torneremo a
casa, un suo solo sguardo, mi convincerà!!”
“Allora andiamo!”
“E i fiori??”
“Ma che t’importa dei fiori,
in un momento come questo??”
“Niente!”
La ragazza era al settimo cielo,
non faceva altro che rivedere nella sua mente la scena di poco prima, lui che la
salutava, alzando appena la mano, mentre la guardava negli occhi. Potrebbe
sembrare un gesto da poco, insignificante, ma le sembrava la cosa più dolce e
bella che lui avesse potuto fare. Sognando, sognando, le due complici si
diressero verso l’orfanotrofio.
Nel frattempo Squall e Rinoa erano
rimasti lì a parlare.
“Non ce la faccio più! Non
riesco a mentirle!”
“Io non ti capisco! Mi sembrava
che i rapporti tra voi fossero migliorati!”
“Si, è così, ho provato a
riavvicinarmi a lei, ma è completamente diversa, ormai. E’ dolce, tranquilla,
silenziosa, ma non è più la ragazza che mi aveva attratto tanto…”
“Ma perché ti rifiuti di dirlo?”
“Cosa?”
“Che ti ha fatto innamorare.”
“Bhè, generalmente non vado
urlando a destra e a manca i miei sentimenti! E comunque non è questo il
problema! Tutte le volte che credo di essermi rassegnato a non riaverla più,
dice qualcosa o si muove proprio come avrebbe fatto lei!”
“Squall, ma sei completamente
fuori di testa?? Non è morta e quella che hai salutato pochi minuti fa, che hai
accompagnato in giro negli ultimi giorni, non è un’altra persona, è lei, è
sempre lei! Magari sta mostrando un lato di sé che non conosci e che non avevi
avuto il tempo di conoscere!”
“Rinoa non sento più le
sensazioni che provavo prima! Ho quasi paura che mi sia del tutto indifferente!”
“Mi sembra assurdo! Ti prego
tenta di ragionare! Li si sta affezionando molto a te e on credo che
sopporterebbe uno shock, dovuto solo ai tuoi infondati dubbi!! Non è colpa sua
se non ricorda nulla o se non ha la vitalità di una volta!!”
“Per fortuna che ho te! Mi sei
sempre stata vicino, nonostante tutto...” Le si era avvicinato e le stava
accarezzando la nuca, senza che ei riuscisse a capire cosa stesse tentando di
fare.
“Squall, che stai dicendo? Io
sono tua amica…”
Rinoa non fece in tempo a
terminare la frase che Squall la stava già baciando. Era stato attirato da lei
come una calamita. Nonostante il loro non fosse mai stato un rapporto
passionale, lui era stato spinto da chissà quale meccanismo interno a compiere
quel gesto.
Forse la frustrazione, forse il
desiderio di sentire dei sentimenti che lo smuovessero... non sapeva nemmeno lui
perché stava agendo in quel modo.
Giusto in quel momento arrivarono
Selphie e Mairy.
Squall e Rinoa si allontanarono
immediatamente, ma ormai era troppo tardi, la ragazza aveva visto tutta la scena
e ancora incredula, cominciò a correre via, più in fretta che poteva. Squall
la rincorse, senza pensare a cosa le avrebbe detto, se l’avesse raggiunta, a
come l’avrebbe detto, sentiva solo che doveva seguirla.
L’ultima volta che l’aveva
rincorsa si trovavano sulla spiaggia, stavano giocando, e ridendo, mentre ora
era tutto diverso anche lui era cambiato da quel giorno, così lontano, così
irreale… Era inutile ripensarci, tanto lei non ricordava nulla, di quella
vacanza, di quel giorno, di quel mare, di quel cielo, di loro due…
Riuscì dopo molto ad afferarle il
braccio, e lei decise di fermarsi. Stava pingendo, i suoi occhi erano lucidi,
brillavano, come non facevano, ormai, da tempo.
“Lasciami stare!”
“No, dobbiamo parlare!”
“Di che? Io non ho niente da
dirti e non ho voglia di starti ad ascoltare!”
“E invece lo farai!”
“Lasciami, Squall, mi stai
facendo male!” Gli disse agitandosi, affinché lui le liberasse il braccio.
“Perché stai piangendo? Dimmi
il perché e ti lascerò!”
“Ma che t’importa, non sono
affari tuoi!”
“Allora perché sei scappata
quando hai visto me e Rinoa… bhè hai capito!”
“E tu che dici? Forse perché
qualche settimana fa ero io al suo posto e per lealtà ho rifiutato, quel bacio?
O perché pensavo mi amassi, dopo tutto quello che hai fatto per salvarmi?? Che
stupida, pensavo l’avessi fatto per me ed invece stavi solo ubbidendo agli
ordini, dimostrandoti il burattino che sei! Ti odio, Squall Leonheart, ti odio!
Stampatelo in testa!” Disse lei, senza rendersi conto delle parole che le
uscivano dalla bocca come un fiume in piena, un po’ come le sue lacrime.
“Mairy, stai riacquistando la
memoria!”
“Preferivo dimenticare tutto,
anzi preferirei cancellare completamente i miei ricordi, soprattutto la scena a
cui ho dovuto assistere!! Mi hai deluso, mi fidavo di te, ti ho regalato il mio
cuore e tu non hai esitato a mettertelo sotto i piedi e dopo già che c’eri ci
hai fatto passare su anche la tua dolce Rinoa!”
“Non è come sembra!! Io…”
“Squall non sembrava niente, era
solo un bacio, ed un gesto così non permette fraintendimenti! Non voglio
ascoltarti!”
“Ma cosa vuoi? Dopotutto non hai
fatto altro che spingermi tra le sue braccia! E poi sei completamente cambiata,
non ricordavi più nulla, ti sentivo lontana e invece Rinoa era così vicina….”
“Hai ragione!! Non devi
giustificarti con me! In fondo sono io che ho sacrificato la mia vita per te e
la tua angelica Rinoa!! Hai proprio ragione!” Mairy era talmente fuori di sé
che senza accorgersene lanciò una palla infuocata contro un albero.
“Non riesci nemmeno a
controllarli!”
“Ti odio, Seifer, non l’avrebbe
mai fatto! Per quanto sia cafone, irritante e spaccone, non è insensibile come
te! E pensare che l’ho lasciato perché mi stavo innamorando di te…” E
detto ciò ricominciò a correre, così velocemente che Squall non riuscì
nemmeno più a vederla, se ne tornò perciò triste ed amareggiato all’orfanotrofio,
dove tutti gli altri lo stavano aspettando, probabilmente per fargli una grosso
strigliata e forse Zell anche qualcosa di più.
Nel frattempo Mairy arrivò al
palazzo delle streghe e le trovò lì con Seifer, tra le cui braccia si buttò
istintivamente, nello stupore generale.
Prima che lui potesse anche solo
pensare di fare qualcosa, gli posò una mano sul cuore, poi la allontanò pian
piano e con un altro rapido gesto fece comparire una grossa pietra nera. Era
riuscita ad estrarre la cattiveria, che avevano infuso le due streghe nel suo
cuore.
Dopo che ebbe fatto ciò, lui la
abbracciò forte, come non aveva mai fatto e come la ragazza voleva che facesse.
Le streghe stupite stavano già
per commentare, ma lei le interruppe subito:
“Prima che iniziate a parlare,
sappiate che ho riacquistato la memoria e tutti i miei poteri. So bene di essere
potentissima e che potrei distruggervi con un solo cenno degli occhi, ma ho
bisogno di voi! Metterò i miei poteri al vostro servizio, ma in cambio, voi
dovete insegnarmi a controllarli ed usarli al meglio… e soprattutto dovete
riuscire a togliermi questo dolore straziante che ho nel cuore!”
“La bambina si è svegliata!
Sapevamo che sarebbe successo, ma certo non immaginavamo che saresti tornata all’ovile!
Il compromesso che hai proposto mi pare più che vantaggioso e accettabile, ma
devi sapere che noi possiamo solo assopire i tuoi sentimenti per quell’esserino
insignificante, non farli sparire e comunque non possiamo farlo prima di domani!”
“Va bene! Accetto!”
“Allora bentornata a casa! Però
devi raccontarci, cosa ti è accaduto esattamente in questi giorni!”
“Ora sono stanca preferirei
andare a riposare, se non è un problema, ne parleremo domani!”
“Vai pure, l’importante è che
non scappi!”
“Non ne ho la minima intenzione!”
E si diresse verso quella che era la sua stanza. Prima di uscire dalla sala in
cui si trovavano chiese a Seifer di accompagnarla, il quale acconsentì
immediatamente, come se non stesse attendendo altro, arrivati davanti la porta
lui la aprì, la fece entrare e la richiuse dietro le sue spalle.
“Seifer ti chiedo solo di
stringermi stanotte, nient’altro!”
Capitolo 11
Con la sua fuga Mairy causò un
bel caos all'orfanotrofio e contrariamente alle aspettative, nessuno osò
accusare Squall, anzi ignorarono il fatto e dopo alcune ricerche nella zona, il
gruppo decise di fare ritorno al Garden, dove la loro amica se avesse voluto gli
avrebbe raggiunti.
In realtà, era tutti molto
preoccupati Selphie, in particolare, che non riusciva a capacitarsi di tanta
freddezza in quella circostanza. Era vero che Mairy aveva riacquistato poteri e
memoria, ma certo non voleva dire che era capace di potersi difendere da sola,
soprattutto dalle streghe, in più sconvolta com'era, quando era nadata via,
avrebbe potuto compiere qualche gesto sconsiderato.
Il preside aveva chiesto ai
ragazzi di aspettare qualche giorno prima di mobilitarsi in massa per cercarla,
probabilmente aveva solo bisogno di stare sola e pensare, perciò tutti
restarono inoperativi al Garden.
Squall era nella biblioteca
consultando, invano, un libro su streghe e magie, mentre Zell faceva gli occhi
dolci alla sua bella bibliotecaria. Il silenzio, che regnava nella grande sala,
fu, improvvisamente, rotto da un fortissimo grido che proveniva dall’entrata…
“Leonheart!!!!”
Squall, riconoscendo la rude voce
di Seifer, corse immediatamente all’entrata. I cattivi presentimenti che lo
avevano spinto a consultare quel libro si erano rivelati veri. Quando arrivò,
Seifer era lì che urlava il suo nome, mentre reggeva in braccio Mairy, senza
sensi.
“Che diavolo le hai fatto?”
Gli si avventò contro, Squall prendendo la ragazza e poggiandola per terra.
“Non l’ho toccata nemmeno con
un dito!”
“E allora perché è in queste
condizioni? Che le è successo?”
“Sta morendo, Squall, sta
morendo….” Seifer abbassò lo sguardo verso la ragazza, sentendosi
profondamente colpevole, quando fu colpito con estrema violenza nell’addome.
“Che vuol dire < sta morendo
>? Mi vuoi dire che le è accaduto o devo farti cadere prima tutti i denti
che hai in bocca?” Gli intimò, minacciandolo con un altro pugno, Squall.
“Non lo so di preciso! Da quello
che mi hanno detto le streghe, pare che il suo animo non riesca a sopportare le
pressioni delle forze maligne che sono in lei e si sta pian piano spegnendo…”
“Perché non l’hanno aiutata,
quelle due!”
“Perché non gli serve più!”
“E adesso che si fa?! Chiamatemi
il preside e la madre, subito!” Tuonò Squall alle matricole che stavano
assistendo incuriosite a quello spettacolo.
“Portiamola via!”
“Nell’infermeria?”
“No, nella mia stanza lì non
verrà nessuno a disturbarci, presto non abbiamo molto tempo!”
Squall era ancora incerto sul da
farsi, però era intenzionato a fare qualcosa, almeno questa volta, considerando
che non le era stato molto utile nei precedenti incontri. L’aveva fatta
soffrire fin dal primo momento che l’aveva incontrata, ma nessuna come lei gli
era mai entrata dentro così, nemmeno Rinoa… Quel bacio era stato un terribile
errore, aveva sbagliato e avrebbe fatto di tutto pur di porvi rimedio.
“Madre, per fortuna che è
arrivata! Bisogna fare immediatamente qualcosa!”
“Che le è successo?”
“Non ne ho idea, Seifer l’ha
portata che era già in questo stato! Pare che non riesca a sostenere la potenza
del male e stia morendo! Madre non possiamo permetterlo!”
“Calmati, Squall, Edea farà
tutto ciò che può per salvarla.” S’intromise il preside Cid.
“Non basta il possibile…
bisogna fare anche l’impossibile!” Disse Seifer senza spostarsi dalla
finestra, dalla quale stava scrutando pensieroso l’orizzonte, nel tentativo di
evitare gli sguardi di disprezzo o di rimprovero, che già sapeva gli sarebbero
stati rivolti.
Edea si sedette accanto alla
ragazza, stesa sul letto, e cominciò ad accarezzarle la fronte con fare materno
ed amorevole. Dopo qualche minuto di silenzio, in cui arrivò nella stanza anche
il resto del gruppo, la Madre si alzò e si rivolse a Squall:
“La sua aura è quasi
completamente nera…”
Squall si mise le mani sul viso in
segno di disperazione e anche Selphie cominciò a piangere come una fontana,
udendo queste parole. Non era necessario chiedere che significasse in termini
spiccioli, ciò che la Madre aveva appena detto, lo avevano intuito con gran
dolore da soli.
“State solo perdendo tempo!!
Odio ammetterlo, ma c’è un motivo per cui io l’ho portata qui!! Persino un
insensibile come me è arrivato alla soluzione e voi, i “paladini dell’amore,
della Pace e dell’amicizia” non avete capito niente!”
“Smettila Seifer o ti giuro che
ti faccio a pezzi! Se proprio devi aprire quella tua boccaccia, fallo per dire
qualcosa di utile!” Gli urlò Squall fuori di sè, sperando di trovare una
soluzione o almeno un pretesto per sfogare la sua rabbia su Seifer.
“Stupido, lei è follemente
innamorata di te e solo tu puoi salvarla! Hai mai sentito parlare di quella cosa
ammorbante che voi chiamate < forza dell’amore >??”
“Dovrebbe essere innamorato
anche lui per poter avvalorare questa tua teoria!”
“Grazie, per questo tuo
intervento fuori luogo, Rinoa, ma credo proprio, anzi sono sicura che Squall sia
innamorato di Mairy!” La rimproverò piuttosto duramente Quistis, convinta di
quello che stesse dicendo.
“Squall…” gli sussurrò la
Madre, avvicinandosi e accarezzandogli i capelli, mentre lui era in ginocchio al
lato del letto, tenendo la mano della ragazza tra le sue, “…solo tu sai che
provi per Mairy, non sentirti obbligato a parlarne con noi, riguarda solo voi
due! Vorrei solo sapere se te la senti di provare a salvarla!”
“…si…” Le rispose,
annuendo.
“Allora, usciamo tutti, così
puoi stare da solo con lei.”
“Ma io non so che devo fare?”
“Non puoi saperlo… è qualcosa
che scaturisce dal profondo dei vostri cuori, devi solo aspettare e sperare…”
“Seifer, vieni fuori con noi!”
“No, io resto qui!”
“Seifer ti ho detto di venire,
questo è ancora il mio Garden o sbaglio?”
“Preside, questo sarà anche il
suo Garden, ma certo quella che è stesa sul letto non è la ragazza che ama!
Che c’è, non immaginavate che un essere come me potesse provare dei
sentimenti?”
“Va bene, rimani pure!”
Squall non riusciva a muoversi,
non sapeva che fare, in più la presenza di Seifer lo innervosiva molto. La
ragazza nel frattempo stava sempre peggio.
“La ami?” Gli chiese
improvvisamente l’uomo biondo, che gli si era seduto davanti su una poltrona,
come se volesse vegliare su di lei, ma allo stesso tempo con atteggiamento
provocatorio, inadatto alla situazione.
“Seifer, piantala!”
“Squall sto parlando seriamente!
Che cosa provi per lei?”
“Non ti riguarda!”
“Si, che mi riguarda!! Io la
amo, come non ho mi amato in vita mia!! E’ già difficile per me ammettere che
lei ami una persona che non sono io, credo di avere almeno il diritto di sapere
se è corrisposta o quest’idiota sta lasciando andar via la ragazza più
fantastica, che esista al mondo e che mai esisterà!” Gli urlò, alzandosi di
scatto in piedi.
“Grazie per l’idiota!” Sviò
l’argomento l’altro.
“Credo che dovresti andare via
da questa stanza, allora!”
“Va al diavolo, Seifer!!”
“Non sei degno di lei, non
capisco cosa abbia trovato in te, sei solo un’idiota!! Io la amo e basterà il
mio amore a salvarla, vattene moscerino, non mi servi e non servi nemmeno a lei,
basto io!!”
“Smettila, scimmione!! Non m’interessano
i tuoi inutili e spropositati commenti! Che ne sai tu dei miei sentimenti? Che
ne sai di quello che sto provando io? Ma credi davvero che sia così stupido da
non essermi accorto di che creatura speciale fosse? Bè ti sbagli!”
“Fatto sta che hai ancora la
testa dietro quell'ochetta giuliva di Rinoa! Ti giuro, Leonheart, che se mai
Mairy si riprenderà, non la vedrai mai più!”
“Mi hai sfinito!! Che vuoi
ottenere con queste provocazioni? Vuoi che ti dica che la amo?? Bè sturati le
orecchie: IO LA AMO!!!!!!!!”
Il silenzio calò nella stanza.
Squall per la prima volta aveva espresso i suoi sentimenti senza vergognarsene.
Dopo quell’alterco con Seifer, si rimise in ginocchio accanto alla ragazza e
le prese la mano, baciandone il dorso amorevolmente, anche Seifer si risedette
sulla poltrona.
Squall aveva già vissuto quel
momento, ormai tenere quella mano nella sua, gli faceva un po’ sperare che si
sarebbe ripetuto il miracolo della volta precedente. Odiava quella sensazione di
impotenza di fronte al destino, forse era per questo che aveva sempre evitato
qualsiasi contatto umano.
Ormai stanco e senza speranza
poggiò la testa sul letto, con il viso rivolto verso il basso. Dopo qualche
minuto sentì una leggera carezza, quel tocco, quella delicatezza gli erano
estremamente familiari, credeva fosse solo un sogno, perciò decise di non
muoversi e rimanere fermo così, se avesse potuto, sarebbe rimasto lì, così,
per sempre.
“Squall…”Sussurrò lei,
ancora un po’ intontita dal profondo sonno.
“Dimmi che non è un sogno!”
Le disse sollevando il capo e guardandola fissa negli occhi… quegli occhi che
tanto gli erano mancati.
“Non lo è!” Gli rispose
sorridendo.
“Bambolina, ti sei risvegliata!!
Hai dormito parecchio, sai? Non credevo fossi così pigra!” Li interruppe
Seifer accarezzando la testa alla ragazza come si fa ad un cucciolo.
“Dovevo essere molto stanca,
evidentemente! Seifer, grazie! Se non ci fossi stato tu, avrei combinato un gran
disastro!”
“Allora ricordi?” Le chiese
Squall, subito pensando a quel famoso bacio, dato, come diceva lui, per errore.
“Si, ricordo tutto! E’ stato
orribile, vedevo la mia vita scorrermi davanti ed io ne ero spettatrice
impotente! Squall mi dispiace per avervi creato tanti problemi!”
“Non preoccuparti, forse è
meglio che riposi un po’. Poi magari faccio venire anche gli altri e parliamo
un po’!”
“Parlare? Detta da te, suona
così strana questa parola! Comunque non mi va di restare da sola, vi prego
restate qui con me!”
“Va bene! Oggi ti è concesso
tutto!”
“E’ ora che io vada, invece.”
Disse Seifer alzandosi e raggiungendo la porta.
Ormai sapeva di averla persa,
aveva provocato Squall in quel modo, deliberatamente, per costringerlo ad
ammettere i suoi sentimenti e così salvarla. Il suo compito, ormai era
terminato e doveva lasciare il passo a colui che aveva tanto odiato e stimato,
allo stesso tempo. Era stato così strano il destino, non avrebbe mai immaginato
che lui, Seifer Almasy, il ragazzo più superbo e litigioso di tutto il Garden,
avrebbe un giorno aiutato il suo rivale e gli avrebbe lasciato la donna che
amava, senza batter ciglio.
“No, Seifer, non andare… ti
prego!” Gli disse Mairy, prima che lui aprisse la porta.
Questa richiesta lasciò un po’
di sasso i due ragazzi. Entrambi pensavano che la questione fosse finita e che
non fossero necessarie altre parole e invece si sbagliavano…
“Non voglio che tu vada, abbiamo
e ho bisogno di te!”
“Che vuoi dire?” Le chiese,
turbato e preoccupato Squall.
“Ci sono ancora due streghe
esaltate in giro, che vogliono impossessarsi del pianeta e penso che spetti
proprio a noi cancellarle definitivamente dalla faccia della terra!”
“Non cambierai mai, sei salva
per miracolo, non sai nemmeno se riuscirai a reggerti in piedi e già vuoi
combattere!” Disse, sorridendo Seifer.
“E poi, ora, fai parte della
squadra, se sei disposto a sottostare alle direttive dei tuoi capi - squadra, io
e Squall!”
“Io, prendere ordini da
Leonheart, ti sbagli proprio, piccola!”
“E, invece, lo farai!” Gli
intimò lei, con sguardo autoritario. “Sempre che Squall sia d’accordo!”
“Non sono io che decido, ma il
preside!” Le rispose lui, lapidario. Era geloso di quell'attenzione verso
Seifer, ma soprattutto lo spazientiva l'idea di non potersi opporre in alcun
modo, visto l'episodio del bacio con Rinoa.
“Ah, non farà obiezioni! Seifer
va a chiamare gli altri, mentre Squall mi aggiorna sui dati in suo possesso,
relativi alle streghe!”
“Mairy, ti sei appena
risvegliata, rallenta un po’ il ritmo!” Le disse Squall, riaddolcendosi,
supponendo che la ragazza stesse allontanando Seifer con una banale scusa, per
rimanere sola con lui.
“Non mi stancherò nel rivedere
i miei amici, né tantomeno nel sentirti parlare della causa di tutto ciò!”
Seifer uscì dalla stanza e Squall
si rilassò, non sentendosi più sul collo il fiato di quello “scimmione
ambulante”, come lo chiamava lui.
“Come stai?” Le chiese
accarezzandole la guancia.
“No, Squall, non farlo!”
“Mairy che hai intenzione di
fare?”
“Escogitare un piano per
distruggere Adele e Artemisia, chiaro, no?”
“Non sto parlando di quello, ma
della situazione tra me e te, e credo anche Seifer, vista l’evoluzione dei
fatti.”
“ Quindi dobbiamo aggiungerci
anche Rinoa.”
“Lascia perdere quel bacio… è
stato un errore!”
“Lo definirei un errore
piuttosto piacevole per te, trionfale per lei e distruttivo per me! Comunque non
è per quello o meglio, non solo! Non sono mai riuscita a prendere possesso del
mio corpo in questo periodo, ma ho visto tutto e ho pensato molto. Prima di
assistere a quella scena, avrei dato tutta la mia vita per te e la tua
felicità, anche se poteva non essere necessariamente la mia, ora è tutto
diverso…”
“Perché ora è tornato, il
Seifer di cui ti sei innamorata e io non ti servo più!”
“Ma smettila, fino a prova
contraria, sei tu che hai baciato un’altra e non io!”
“E’ fin troppo facile,
nascondersi dietro questo pretesto!”
“Non è un pretesto! Mi hai
spezzato il cuore! Adesso non posso preoccuparmi di ciò, ho bisogno di tempo,
di riprendere contatto con la vita…”
“E Seifer?”
“Seifer è stato il mio
pilastro, penso che se non ci fosse stato lui, avrei fatto un bello spiedino con
te e Rinoa!”
“Ne sei innamorata?”
“Non lo so….”
“Credo di aver ascoltato
abbastanza!!”
“Squall, smettila di comportarti
come un bambino!! Non fuggire dalle situazioni che riguardano i tuoi sentimenti!
Non ho detto che lo amo, ho detto semplicemente che non lo so! E poi non ti
capisco, continui a comportarti assurdamente, prima mi vuoi baciare, poi mi
tratti come il peggior rifiuto umano, poi rischi la vita per me, ma un secondo
dopo ti trovo intento ad esplorare la “cavità orale” di Rinoa! Permetti che
sia un tantino confusa?”
“…...”
“Non sto dicendo, che non provo
niente per te, sarebbe una bugia, ma non posso dire che ti amo, né dirti che
Seifer per me non conta niente!”
“Quanto tempo pensi, di tenermi
sui rovi? Non posso aspettarti per sempre!”
“Non farlo! Non ti chiedo di
aspettarmi, non sarebbe giusto, come non lo è forzarmi a scegliere, senza che
io ne sia sicura! Squall, mettiti nei miei panni, non posso ignorare tutto e
gettarmi tra le tue braccia, t’illuderei soltanto, trascinandomi dietro una
situazione irrisolta! Anche tu, dopotutto hai qualcosa da chiarire con Rinoa, o
sbaglio?”
“Per quanto io odi questa
situazione di ambiguità, forse hai ragione tu, è la decisione più saggia da
prendere.”
“Lo so e speravo capissi!”
Squall decise di andare lui stesso
a chiamare gli altri, visto il ritardo, anche se si trattava solo di una scusa
per andare via da quella situazione scomoda.
(Perdonami, Squall, ma per il
momento è giusto che sia così…)
Capitolo 12
Erano passati alcuni giorni dal risveglio di
Mairy, ma quasi nessuno, compresi Squall e Seifer, l'aveva più vista.
Certamente la bomba che aveva fatto scoppiare la ragazza non era indifferente,
Squall non aveva mai sopportato la profonda rivalità tra lui e Seifer e il
pensiero di essere in competizione anche in amore lo irritava notevolmente, ma
non era questo il motivo per cui non l'aveva più vista.
La verità che per quanto la ragazza fosse confusa circa i suoi sentimenti,
aveva ancora ben chiaro in testa il suo dovere di SeeD Aureus e pertanto aveva
trascorso intere giornate ad allenarsi con la Madre per riuscire a controllare i
suoi nuovi e pericolosissimi poteri.
Due streghe potentissime erano in giro con
intenzioni tutt'altro che buone e non poteva permettersi di fallire la sua
missione, sapeva di essere l'unica in grado di poterle sconfiggere e comunque
allenarsi duramente le evitava di pensare ai suoi tormenti amorosi…
Probabilmente aveva ragione Selphie, Mairy aveva
agito così con i due ragazzi, innanzitutto per farla pagare a Squall per quel
bacio dato a Rinoa e poi per dare a Seifer una seconda possibilità.
Selphie era diventata la migliore amica di Mairy e
malgrado i loro caratteri contrastanti, erano sempre andate d'accordo e non
perdevano mai occasione di spettegolare un po' fra loro…
"Ho litigato con il mio Irvy!!" Le disse
Selphie entrando nella stanza della sua amica senza bussare e provocando in lei
una forte risata.
"E quale sarebbe la novità?" Le rispose
ancora ridendo.
Selphie le si avvicinò minacciosa, ma lei non
smise di ridacchiare: sapeva che i due neo - fidanzatini litigavano spesso per
motivi estremamente futili, che la facevano sorridere, ma si volevano un gran
bene e come ad ogni temporale succede un arcobaleno, anche loro dopo un litigio
facevano sempre pace e tornavano ancora più innamorati e sdolcinati di prima,
se è possibile…
"Dai, Phie, sai che scherzo!! Siediti e
raccontami che è successo!"
Le due si sedettero sul letto, appoggiate al muro e cominciarono a parlare,
mentre Selphie faceva fuori una scatola di cioccolatini come era solita fare.
"L'ho beccato, mentre faceva il filo ad una
ragazza giù in mensa… sigh…sight!"
"E secondo te, questo è un buon motivo per
piangere?? Allora non ti ho insegnato proprio niente? Qual è la prima cosa che
ti ho detto in fatto di ragazzi?"
"Che non se ne può fare a meno?"
"No, questo l'hai detto tu!"
"Ah, che non bisogna versare nemmeno una
lacrima per un ragazzo!"
"Infatti!"
"Si, ma il mio Irvy non è come tutti gli
altri??"
"Appunto, sai com'è fatto; a lui piace fare
il filo alle ragazze, ma poi in realtà quella che ama davvero, con tutto il suo
cuore sei tu!! L'amore, quello vero, lo riconosci subito, lo senti nel sangue,
nella testa, nel cuore…"
"E tu credi che tra me e Irvine c'è vero
amore?"
"Non lo so, devi dirmelo tu! Quando lo vedi
ti batte il cuore all'impazzata? Quando non c'è ti manca quasi da toglierti il
respiro? Quando sei con lui, vorresti non separartene mai o quando ti tiene tra
le braccia, vorresti restare lì per tutta la tua vita?" Le chiese Mairy
con aria sognante e malinconica.
"Si!! Per sapere tutto ciò, però, anche tu
devi averlo incontrato il grande amore…"
La ragazza come se buttata giù dalla sua
nuvoletta rosa, abbassò lo sguardo, facendo capire alla sua amica che non aveva
voglia di parlarne e che non avrebbe mai voluto toccare quella ferita che nel
suo cuore continuava a sanguinare…
"Si, l'ho incontrato… e l'ho perso…"
"Non è vero, lui è qui, non l'hai affatto
perso…"
"No, Selphie, non ho proprio voglia di
parlarne! Sai che è troppo difficile per me e fino ad ora hai sempre evitato di
toccare l'argomento, ti prego non chiedermi niente!!"
"E invece no!! Sono la tua migliore amica e
soffro nel vederti così!! Ho rispettato fino ad ora la tua decisione di tenerti
tutto dentro, ma adesso credo sia giunto il momento di parlare!! Non è
edificante guardarti, vedere la malinconia nei tuoi occhi, anche quando ti
sforzi di fare un sorriso o una risata e starsene buoni al proprio posto con la
consapevolezza che basterebbe poco per darti la felicità che meriti!"
"Non è così facile, come sembra!"
"Dimmi dov'è il problema, visto che lui è
pazzo di te e tu lo sei di lui!"
"Ci sono altre due persone di mezzo, che non
vorremmo per nulla far soffrire e poi siamo troppo diversi, incompatibili, non
siamo fatti l'uno per l'altra, finiremmo solo per farci del male!"
"Ma che dici? Non ci sono al mondo due
persone più adatte, per stare insieme, di te e Squall!"
"Selphie sono troppi gli impedimenti esterni,
ho una battaglia da affrontare e non ho tempo per pensare ad un amore
irrealizzabile… mettiamo le cose in chiaro se lui mi avesse veramente amata,
non avrebbe certo baciato Rinoa… c'eri anche tu con me, hai visto con che
trasporto la stringeva a sé…"
"Ma allora perché avrebbe tanto lottato per
te?"
"Perché è un SeeD, e perché…"
"… perché…"
"… perché glielo ha ordinato
perentoriamente il preside… pensi che questo ti basti?"
"Onestamente non credo proprio che sia così,
io c'ero quando eri in possesso del male e ti posso assicurare che lui è stato
veramente male!"
"Allora secondo te che dovrei fare?"
"Parlagli! Dagli appuntamento stasera alle
cascate del giardino, dopo il coprifuoco è il posto più romantico e tranquillo
che ci sia qui al garden!"
"Non lo so…"
"Dai non farti pregare!!"
"E va bene…"
"Andrà tutto per il meglio!" Le disse
Selphie sorridendo.
La ragazza presa dall'ardore dell'amica, scrisse
due righe su un foglietto, lo chiuse con molta attenzione in una busta da
lettera e glielo affidò, con l'intento di farlo recapitare al diretto
interessato, il prima possibile.0
"Oh, no!! Che altro sarà successo ora…."
Mairy andò subito dal preside nella speranza di
far in tempo per l'appuntamento con Squall, la chiacchierata con Selphie le
aveva chiarito molto le idee, doveva parlargli…
Il cielo era sereno le stelle splendevano
beatamente e la luna illuminava dolcemente tutto il giardino, mentre le cascate
scrosciavano, producendo però un suono quasi rilassante.
Squall arrivò puntuale e si sentì battere il
cuore quando riuscì a scorgere una sagoma femminile attraverso i fitti rami che
circondavano quel luogo, ma più le si avvicinava, meno gli sembrava quella di
Mairy, e infatti non si stava sbagliando.
Da lontano non si era accorto che c'era più di una persona lì e non si
trattava di altre coppiette appartatesi per avere un po' di intimità, ma dei
suoi amici…. Erano tutti lì, compresi Rinoa e Seifer, ma all'appello mancava
la ragazza che più desiderava vedere.
La cosa lo lasciò piuttosto perplesso… per
tutto il pomeriggio non aveva fatto altro che ripetersi in mente ciò che le
avrebbe detto e per quanto egli fosse restio alle relazioni sentimentali e tutto
quello che comportano, quella volta non riusciva proprio a fare a meno di
immaginare un lieto fine… proprio come quello delle favole, e invece…
Senza farli attendere molto arrivò Mairy. Il suo
viso era pallido, spento, i suoi occhi erano lucidi e rossi, come se avesse
pianto e in esse subito Squall lesse una tristezza e un senso di desolazione che
certo non gli appartenevano.
"Ragazzi, vi chiedo scusa se vi ho convocati
qui, a quest'ora senza dirvi il motivo, ma ho una cosa importante da
comunicarvi!"
Che qualcosa non andasse era facilmente intuibile
dal suo comportamento, chi la conosceva come loro, sapeva che la persona triste,
imbarazzata e insicura che era lì e stava cercando d dirgli qualcosa certo non
era la stessa che conoscevano loro.
La sua gioia, il suo innato ottimismo, la sua serenità contagiosa erano stati
spazzati via da quei due grandi occhi tristi, rivolti verso il basso che ogni
tanto lasciavano scappare una minuscola e impercettibile lacrimuccia e che non
desideravano altro che nascondersi per evitare di incontrare il suo sguardo…
Mairy sapeva che le sarebbe bastato intravedere
Squall, l'amore della sua vita, per abbandonare quel minimo di barriere di
protezione che aveva e cadere tra le sua braccia in lacrime, per la terribile
notizia che stava per dargli…
"E' difficile dirlo, non so davvero da dove
cominciare… so solo che devo farvi delle scuse…devo chiedere scusa a Rinoa
se l'ho giudicata male senza conoscerla, presa dal mio orgoglio ferito non ho
fatto altro che costruirmi un'idea sbagliata di lei e imputarle colpe che non
aveva, mi dispiace soprattutto di non avere il tempo di farmi perdonare e
scoprire la ragazza a cui tutti vogliono bene… devo scusarmi con Zell se non
potrò più accompagnarlo in mensa di nascosto per fare manbassa di panini ed
essere la sua scusa numero uno per andare in biblioteca, sappiamo bene per quale
motivo…devo scusarmi con Seifer per non avergli dedicato l'attenzione di cui
aveva realmente bisogno, quando stavamo insieme e per avergli dato false
illusioni in cui io credevo veramente… devo chiedere scusa a Selphie se non
potrò più essere la sua migliore amica e soprattutto devo chiedere scusa a te,
Squall, per non averti mai detto ciò che provo, per non averti mai dimostrato
quanto sei importante per me e per essermi decisa a parlarti, quando era già
troppo tardi……." A questo punto Mairy cominciò a far scendere le
lacrime, e a viso chino tentò di riprovare a parlare nonostante il nodo alla
gola che non le permetteva nemmeno di respirare.
"… sai non è facile parlarne, in
particolare qui davanti a tutti, so di averti messo in una situazione infelice
per te e non ti biasimo se in questo momento mi stai odiando, solo che volevo
sapessi quello che provo, che ho provato per te sin dal primo momento in cui ti
ho visto e che credo proverò per sempre! E' troppo tardi per qualsiasi cosa per
me, ormai, ma volevo lo sapessi prima che…."
"Perché non sto capendo nulla di quello che
hai detto? Perché è troppo tardi? Perché non puoi più essere mia
amica?"
"Voi siete stati la mia famiglia negli ultimi
mesi, nel bene e nel male ed io ve ne sarò per sempre grata. Mi avete capito,
mi avete amato e mi siete stati sempre vicini, ma ora è tempo che io faccia
ciò che è giusto!! Vorrei che mi ricordaste come una stella cadente che ha
segnato la vostra esistenza per qualche secondo e che, come è apparsa dal
nulla, così è sparita!"
"Che significa?? Spiegati meglio!! Non
vogliamo metafore, ma la verità!" Le intimò Zell preoccupato.
Tutti erano visibilmente scossi, soprattutto la
ragazza che stava tentando di dare alla verità una veste un po' meno tragica di
quello che era in realtà.. le uniche due persone che in quel momento tacevano
in un silenzio quasi tombale erano Squall e Seifer, i quali avevano già intuito
qualcosa.
All'improvviso dal buio comparve il preside che
diede un'amorevole pacca sulla spalla a Mairy e intervenne…
"Quello che Mairy sta tentando di dirvi è…"
"No, signor preside, preferirei parlagliene
io, se non le dispiace! - Cid annuì - La verità è che la Madre ed io in
questi giorni ci siamo molto allenate e purtroppo ha dovuto constatare che non
ho la forza di controllare l'irruenza dei miei poteri, il problema è che, come
sapete, Artemisia e Adele stanno vagando in cerca di vendetta e distruzione e
solo io posso fermarla!"
"E allora? Tu sei molto più forte di
loro!" Disse Selphie.
"E' vero, ma solo in potenzialità, cioè se
sapessi controllare i miei poteri mi basterebbe battere un ciglio per ridurle in
polvere, ma purtroppo non ce la faccio e quindi il mio vantaggio è totalmente
annullato!"
"E come faremo per ucciderle?" Chiese
ancora la ragazza.
" Potrei sconfiggerle solo utilizzando tutto
il mio potere!"
"Le conseguenze?" Disse Squall rompendo
il muro di freddezza e isolamento in cui si era calato durante il discorso.
"Se dovessi usare i miei poteri al massimo
con la mia esigua esperienza… morirei!"
"Immagino che nessuno potrà distoglierti dal
farlo!" Le disse sarcasticamente Seifer.
"Si, sono un SeeD Aureus e la mia vita in
confronto all'intera umanità non è niente! E' equo il mio sacrifico, in cambio
di migliaia di vite! E comunque è dall'inizio di tutta questa avventura che
riesco a scampare alla morte, penso che presto potremo porre la parola fine a
tutto ciò!"
"Fine per chi? Per l'umanità? Per le due
streghe? Per te? E non pensi a noi, non pensi a me? Sei diventata più di una
sorella per me ed ora mi abbandoni?" Le urlò contro Selphie sentendosi
tradita. Irvine tentò di trattenerla a sé, ma non poteva farci nulla, la sua
bambina all'idea di perdere la sua migliore amica era spaventata e terrorizzata.
Il suo modo di reagire, sebbene fosse molto egoistico, era l'incarnazione del
pensiero unanime di tutti i ragazzi. Loro pensavano a quello che stavano
perdendo, ma nessuno pensava a quello che stava perdendo Mairy in prima persona.
"Selphie non puoi sapere quello che provo io,
abbandonare tutto e tutti proprio adesso, dopo il nostro lungo discorso!! Io non
sto abbandonando solo te, ma anche me stessa, i miei sogni, le mie speranze, il
mio futuro, il mio amore… ma capisci che devo farlo? Ho sempre sognato, per
quanto vi possa sembrare assurdo, che un giorno avrei lasciato la SeeD, che mi
sarei innamorata, mi sarei sposata e avrei avuto dei figli ed un marito a cui
dedicarmi completamente!! Proprio ora che ci ero così vicina, ora che avevo
trovato una ragion vera e mia, per cui combattere, ora che la SeeD era diventata
solo un lavoro per me, sto perdendo tutto!!"
La ragazza dopo il suo sfogo, non potè far altro
che tacere e tentare di trattenere le lacrime, anche se non ci riusciva affatto…
non avevano pensato che forse lei era una ragazza normale, che aveva sogni come
tutte le altre, che desiderava il vero amore…
"Questa volta sono io a non capire o non
voler capire!! Hai rischiato fin troppe volte di morire e anche noi l'abbiamo
fatto, perciò è un nostro diritto combattere al tuo fianco ed evitarti la
morte se necessario, vero?" Disse Irvine chiedendo conferma agli altri che
subito si unirono a lui.
"Io… io vi ringrazio, ma è tutto inutile,
il mio destino è già scritto e né io, né nessun altro potrà
cambiarlo!"
"Il destino… che stupidaggine… ognuno di
noi scrive il proprio destino è da stupidi aspettare che gli eventi ci cadano
addosso e ci travolgano, mentre noi assistiamo impotenti!! Ho sempre pensato che
foste degli stupidi, ma forse per una volta dovrò ricredermi… sarò con voi a
combattere quelle due streghe!" Tuonò Seifer pensando a quanto gli sarebbe
costato sottostare agli ordini del tanto odiato rivale Leonheart.
I ragazzi continuarono a lungo a discutere, ma
ogni soluzione sembrava inutile, la Madre parlò a tutti loro chiarendogli che
per quanto Seifer avesse ragione con il suo discorso sul destino, ma questa
volta non c'era davvero niente da fare… l'intera umanità era in pericolo e se
la morte di Mairy avrebbe impedito un disastro, bisognava solo accettare la
realtà ed apprezzare il gesto incondizionato della loro amica.
Persino Rinoa tentò di trovare una soluzione al
problema… era strano il fatto erano state "nemiche" per così tanto
tempo e invece si erano scoperte più simili di quanto pensassero, forse se
avessero avuto davvero più tempo e se fossero riuscite a mettere da parte
Squall, sarebbero davvero potute diventare amiche!
In quel momento Mairy sentiva tutto il peso del
mondo sulle sue spalle e nessun amico e nessun'altra persona poteva aiutarla,
tranne una, ma quella persona sembrava del tutto assente, quasi come se non le
importasse nulla. Durante tutto il discorso non aveva quasi spiccicato parola e
adesso stava andando via lasciandola da sola nel suo oceano di dolore.
Mairy scappò via, nessuno la
trattenne, forse solo Selphie e Seifer avevano capito ciò che stava succedendo….
Più che per la morte in sé, lei stava soffrendo perché lui era rimasto
indifferente al fatto e alle sue parole… aveva messo in piazza i suoi
sentimenti per niente
Capitolo 13
Mairy scappò via nella sua
stanza.
Il suo cuore batteva all’impazzata,
era arrabbiata con Squall per non averla capita, era arrabbiata con il destino
che l’aveva stretta in quel vicolo cieco, era arrabbiata con i suoi amici che
non volevano saperne di evitare, almeno loro, la battaglia con le streghe, ma,
nonostante tutto, sentiva ancora in lei un barlume di speranza… La speranza di
vedere Squall dietro la sua porta ad attenderla, la speranza di parlargli con il
cuore in mano per l’ultima volta…
Dietro la sua porta però non c’era
nessuno ad attenderla, il silenzio opprimente, il corridoio vuoto e il grande
dolore le resero ancora più insopportabile la cosa.
Si chiuse la porta alle spalle e
si appoggiò ad essa, lasciandosi cadere sul pavimento mentre le lacrime le
scendevano più impetuose che mai.
I singhiozzi scuotevano
fragorosamente quel piccolo corpicino, che prima di allora non aveva mai
sofferto così tanto, almeno per amore…
Con Seifer era stato diverso, era
un amore “superficiale”, troppo grande per essere definita cotta, troppo
poco per essere definito amore, ma con Squall no, con lui era tutta un’altra
cosa, era il vero amore quello con la A maiuscola, quello che incontri una sola
volta nella vita, e lei stava per perderlo…
“Squall Leonheart ti odio!! Ti
odio, ti odio e ti odio!! Non immagini nemmeno cosa sia il vero amore… hai una
pietra al posto del cuore… nessuno potrà mai aiutarti ad uscire da quel
guscio in cui ti sei chiuso, e sai che dico? Ti meriti di rimanerci a vita!! Mi
hai colpevolizzato quella benedetta sera, per averti rifiutato un bacio e adesso
sei tu che mi stai rifiutando un ultimo momento felice! L’ultimo momento
felice della mia vita….”
Solo dopo parecchi minuti, Mairy
sentì il bisogno di alzarsi dal pavimento, se stava soffrendo, certo rimanere
seduta su quella moquette non l’avrebbe aiutata, quindi era meglio andare sul
letto.
Non accese la luce, i suoi occhi
già provati dal continuo fluire di lacrime, non avrebbero sopportato un forte
bagliore dopo essersi abituati al buio, così si accontentò delle due piccole
lampade poste ai lati del letto.
La luce fioca che emanavano non le
permisero di capire cosa le stava succedendo…. Solo dopo qualche istante si
rese conto che Squall era lì, seduto su quel letto e aveva ascoltato tutto…
Mairy non riusciva a spiccicare
una parola, dopo ciò che aveva detto, non aveva il coraggio di parlare.
Lui sembrava su un altro pianeta,
non si era mosso nemmeno di un centimetro; il suo sguardo chino verso il basso,
il suo viso coperto dai capelli non promettevano niente di buono.
“Perché Squall, perché? Io non
posso, non voglio credere che finirà così!! Ho cercato l’amore della mia
vita per tanto tempo e ora che l’ho trovato….! Non posso non pensare a tutti
i progetti, le speranze e i sogni che avrei voluto condividere con te!! Avrei
lasciato la SeeD se me lo avessi chiesto, l’avrei fatto anche stasera… al
diavolo le streghe, al diavolo il preside, al diavolo tutto!! Per me conti solo
tu e ora…! ”
“Non lo so perché, non lo so
proprio perché il destino ha deciso di dividerci!”
“Il destino non può dividere
qualcosa che non è mai stato unito!! Stasera avevo bisogno di un tuo appoggio,
di un abbraccio, una carezza o di un semplice sorriso come sostegno per parlare
a tutti con franchezza e senza scoppiare in lacrime e invece tu sei rimasto lì,
impassibile, disinteressato, come se la cosa non ti importasse minimamente!”
“Sostegno per cosa? Per farti
ammazzare? Volevi lasciare la SeeD, bhè è giunto il momento di farlo, andiamo
dal preside, dimettiamoci dai nostri incarichi e scappiamo via!!”
“Non possiamo farlo…”
“E chi ce lo impedisce? Forse
non mi ami così tanto da abbandonare il Garden?”
“Non è questo il punto!”
“E qual è, spiegamelo!”
“Se dovessimo scappare via,
stasera, cosa faremmo? E quanto tempo, pensi che passerebbe prima che le streghe
mi trovino e mi facciano a pezzi?”
“Ti difenderei io!”
“Non ci riusciresti!”
Stavolta Squall non poteva
controbattere, lei aveva ragione, questa volta lui non sarebbe stato sufficiente
per difenderla.
“Quando andrai…?”
“Domani mattina!”
“Verrò con te… anzi verremo
tutti con te e proteggeremo la nostra piccola streghetta buona!”
“Non voglio, è troppo
rischioso!! L’unico motivo per cui ho accettato di affrontare Adele e
Artemisia, è stato quello di ridare ai miei amici una vita < normale >!”
Ci fu una lunga pausa. Si sa a
volte alcuni silenzi sono più importanti di mille parole e in quel lungo
momento i due ragazzi si guardarono per la prima volta negli occhi dopo chissà
quanto tempo.
“Squall io…. Ti amo!”
“Mairy..”
“No, ti prego - lo interruppe -
non voglio che tu risponda, volevo solo dirtelo!! Ti ho amato, dal primo momento
in cui ti ho visto, orso e burbero com’eri, ti ho amato ancora di più durante
quella lunga vacanza e non immagini quante volte mi sia maledetta per quel bacio….
Forse se te lo avessi dato sarebbe andato tutto diversamente… e ti amo per
tutte le volte che mi hai salvato e con quanto amore l’hai fatto! Squall se
non ci fossi stato tu, probabilmente non avrei affrontato le streghe, ma non
avrei mai conosciuto cos’è l’amore e credimi preferirei morire mille volte,
che vivere una vita senza amore… senza te!”
La ragazza si fermò, serena per
avergli detto ciò che provava, ma allo stesso tempo triste per non averlo fatto
prima. L’imbarazzo e la vergogna le erano talmente difficili da sostenere che
non poté fare a meno di abbassare lo sguardo e raccogliersi al petto le
ginocchia con le braccia.
Squall che non aveva proferito
parola durante il discorso, le si avvicinò e prendendole il mento con un mano,
dolcemente la baciò.
“Mairy ti amo anch’io e
tantissimo…”
“Squall non devi sentirti
costretto dalla situaz…..” Non fece in tempo a concludere la frase che lui
la baciò di nuovo.
Forse era valsa la pena, aspettare
così tanto quel bacio. Sicuramente la piccola cameretta di Mairy non era come
il tramonto sulla spiaggia, ma l’importante era che fossero insieme, loro due.
“Signor Leonheart ci sta
prendendo gusto?” Gli disse la ragazza sorridendo non appena le loro labbra si
furono separate.
“Certo e se dipendesse da me non
smetterei mai….”
“Ma purtroppo non dipende da te…”
“Non credere alle parole della
Madre, tu ce la farai, anzi noi ce la faremo… ora hai un motivo in più!! Io
sono innamorato di te e non ho nessuna intenzione di perderti, a costo di
combattere a mani nude contro quelle due streghe!”
“Squall, no…”
“Schh, Amore noi ce la faremo,
credi in me, credi in noi!” E dicendole ciò l’abbracciò.
Squall non era per niente sicuro
di quello che le aveva appena detto, ma ora davvero avevano un motivo in più
per combattere e se volevano stare insieme avrebbero dovuto lottare con le
unghie e con i denti.
“Posso rimanere qui stanotte?”
“Si, ma… io … vedi…”
“Non abbiamo fretta! Al
contrario di quello che dicono gli altri, noi abbiamo un lungo futuro insieme e
stasera non accadrà nulla! Io voglio fare l’amore con te, lo desidero tanto,
ma non così, non frettolosamente e non perché potrebbe non esserci un domani!
Stasera voglio solo stare con te e coccolarti!”
“Grazie, Squall, sapevo che mi
avresti capito!”
“Ora, però vai a mettere il
pigiama e fila a letto, mentre io sistemo la mia roba!”
“Agli ordini, comandante!”
Presto i due ragazzi si infilarono
sotto le coperte e abbracciati cominciarono a fantasticare sui commenti che
avrebbero espresso i loro amici se avessero saputo che, ormai, erano diventati
una coppia.
Mairy era al settimo cielo, aveva
parlato con Squall e ciò era sufficiente a renderla felice, ma sapere che lui
ricambiava il suo sentimento era molto più di ciò che si aspettava. Sapeva che
l’indomani avrebbe segnato la fine della loro storia d’amore e, nonostante
le continue speranze che tentava di infonderle il suo principe azzurro, non
riusciva ad illudersi, ma per il momento evitava di pensarci, godendosi quei
brevi, ma intensi istanti passati con il ragazzo che amava.
Squall, dal canto suo, cercava
più di far coraggio a se stesso che a Mairy. Sapeva che lei era ormai
determinata, ma il pensiero che quella piccola creatura dovesse affrontare
quelle due gigantesche donne, lo faceva rabbrividire e soprattutto l’eventualità
che lei morisse lo distruggeva. Voleva disperatamente non pensare a quello che
sarebbe accaduto di lì a poco e perdersi in quei meravigliosi occhi verdi, che
tanto amava, ma quel chiodo fisso non lo abbandonò, nemmeno a notte fonda,
quando l’intero Garden era immerso nel più profondo silenzio.
La luce filtrava appena dalle
spesse tendine, ben distese sulle finestre, ma già da una mezz’ora lui era
sveglio. Quanto non avrebbe voluto disturbare il suo angelo biondo, che giaceva
su di lui immerso in un sonno, che lo rendeva ancora più indifeso e fragile di
quanto già non sembrasse normalmente!
“Angioletto?” Le sussurrò
dolcemente dandole dei piccoli baci sul collo.
“Buongiorno!” Gli rispose la
ragazza ancora un po’ intontita, sfoggiando un sorriso che era piuttosto
strano di prima mattina.
“Cosa c’è?”
“Niente, è solo che non sono
abituato a svegliarmi con una ragazza così bella al mio fianco e soprattutto
che mi sorride così dolcemente, appena sveglia!”
“Evidentemente è merito tuo, in
genere quando qualcuno mi sveglia, sono molto cattiva e caustica, chiedi a
Selphie se non mi credi!”
“Ti credo, ti credo, ora però
alzati pigrona, abbiamo un mondo da salvare, due streghe da cancellare dalla
faccia dell’universo e un piano di battaglia da organizzare, il tutto entro le
9 di stasera!”
“Perché le 9 di stasera?”
“Perché ho prenotato una cena
per noi due soli in un posto molto speciale!”
“E se non ci dovessi essere?”
“Ci sarai! E adesso sbrigati!”
“Ok, però prima devi darmi una
valanga di bacini, poi mi alzo!”
“Arriva, attenta!!”
Poco dopo furono tutti dal
preside. Zell, Quistis, Selphie, Irvine, Rinoa, Seifer, Mairy e Squall tra i
quali nonostante i tentativi maldestri di nascondere l’accaduto, era evidente
che fosse successo qualcosa.
“Ragazzi sono molto contento di
voi e della vostra decisione di seguire la vostra capo - squadra in questa
difficile e delicata missione, nonostante le possibilità di vittoria indenne
siano molto scarse, io confido in voi e nella vostra competenza e sono quasi
certo che mi riporterete indietro Mairy sana e salva! In bocca al lupo!!”
“Crepi.... Grazie signor
Preside!” Disse Squall a nome di tutti.
I ragazzi partirono per una
destinazione sconosciuta, non sapevano ancora molto bene dove stessero andando,
ma l’importante era trovare le streghe e sconfiggerle. L’aria era pesante,
irrespirabile, e la tensione era palpabile, perciò Mairy decise di parlare un’ultima
volta con loro prima di scendere in campo.
“Ragazzi io vi ringrazio davvero
tanto, non volevo che voi rischiaste la vita, accompagnandomi in questo viaggio,
ma sono contenta di avervi al mio fianco!! Siete i miei primi veri amici e se
non fosse stato per voi non sarei probabilmente nemmeno riuscita ad arrivare
qui!! Sapere che mi siete vicini, mi aiuterà a combattere con più tenacia!
Vedrete, ce la faremo, tutti insieme! Comunque andrà sono felice di essere
stata vostra amica e vi porterò per sempre con me nel cuore! Vi voglio
bene!"
Capitolo 14
“Che posto orrendo!!” Esclamò
Selphie aggrappandosi al braccio di Irvine.
In effetti si trattava di un luogo
lugubre, una immensa pianura, i cui spaesati confini erano sfumati, al contatto
con il cielo da una nebbiolina sottile, sottile. Tutto era oscuro. Il cielo era
nero, carico di pioggia, in più il sole era già tramontato da un pezzo; la
terra era nera, bruciata probabilmente a causa di violenti combattimenti, che
avevano lasciato di quello che doveva essere un ridente paesino, desolazione,
terrore e pochi ruderi.
Era inutile chiedersi che fine
avessero atto gli abitanti di quel posto, era evidente che non avevano avuto
scampo. Il silenzio quasi opprimente che circondava l’immensa pianura si stava
facendo insostenibile.
“Che hanno fatto…” Sussurrò
con le lacrime agli occhi Mairy.
La ragazza poi, che era stata
costantemente al fianco di Squall gli disse:
“No, Squall non posso
rifiutarmi, non potete fermarmi voi e non puoi fermarmi tu!”
“Ce la faremo insieme, fidati di
noi!” E l’abbracciò.
La ragazza si divincolò
violentemente da quell’abbraccio attirando l’attenzione di tutti i suoi
compagni, che fino ad allora erano troppo occupati a scrutare il luogo.
Quel gesto significava più di
mille parole, le lacrime scendevano dai suoi occhi quasi inconsapevolmente.
“Non vi rendete conto che avete
fatto una pazzia a venire qui?? Non ce la faremo mai!! Io devo farlo, devo… e
non c’è altra soluzione!!! Questa povera gente è stata uccisa con una
crudeltà che fa rabbrividire e voi farete la stessa fine se non andate via
subito!!! E’ già troppo triste e deprimente vedere cosa è successo a questa
gente, vi prego risparmiatemi il dolore di vedervi vittime dello stesso
destino!!”
La ragazza cadde in ginocchio,
sbattendo i pugni contro il terreno e bagnandolo con le sue lacrime. Sembrava
come un povero animale in gabbia, che sbraita per uscire. Ed era esattamente
così che si sentiva.
L’odio, la rabbia, la
desolazione la stavano distruggendo… Amava Squall, da morire, come non aveva
mai fatto e come non avrebbe mai fatto e, soprattutto ora che si erano
ritrovati, non voleva perderlo, ma il sacrificio era troppo grande…
Quando accade qualcosa, per quanto
possa sconvolgerti, se non ti è vicina, se non ti capita in prima persona o
sotto i tuoi occhi, non ti tocca l’anima come quando ci sei dentro e così era
per Mairy.
Fino a quando il terribile operato
delle streghe era lontano dai suoi occhi poteva sperare in una possibilità di
fuga, in una possibilità di vita… Ma ora era troppo tardi. Quella pianura
così lugubre e così triste, probabilmente qualche ora prima era un villaggio
tranquillo, abitato da gente normale e serena, che ora era stata cancellata
senza alcuna pietà.
Squall si avvicinò alla ragazza e
la prese delicatamente tra le braccia, rimase in silenzio, come tutti gli altri
e forse per chissà quanto tempo sarebbero rimasti così se non fossero arrivate…
le due streghe.
Le due con aria soddisfatta e
compiaciuta si posizionarono davanti al gruppo di ragazzi. Prima che potessero
cominciare a parlare Squall fece scendere Mairy, ma prima di permetterle di
allontanarsi la strinse in un forte abbraccio, nascose il suo viso nei capelli
di lei, come se per sentirne il profumo per l’ultima volta.
“Qualsiasi cosa succeda,
ricordati che ti amo!!” Le sussurrò all’orecchio tenendole la testa con una
mano e poi la liberò completamente dalla sua dolce morsa.
La ragazza, temendo di perdere
quel briciolo di decisione che le era rimasto, dopo quella frase, si girò verso
le due streghe, evitando di guardarlo in faccia, ma afferrando con forza la sua
mano.
“Chi non muore si rivede!”
Esclamò Adele ridendo sguaiatamente.
“A proposito di morte è giunto
il momento che togliate il disturbo!” Disse Mairy assumendo un tono fortemente
ironico, mentre gli occhi erano infiammati dall’odio che provava per quegli
esseri riluttanti che la stavano per strappare dalla sua vita.
I ragazzi incoraggiati, da quelle
parole si disposero quasi a semicerchio dietro la loro amica, come per
sostenerla, anche se desideravano tutti rendersi parte attiva.
“Ah, si!! E chi dovrebbe
eliminarci? Voi moscerini? Che ridicoli!!” Disse Artemisia, ridendo in maniera
ancora più volgare e snervante della sua degna compagna.
“Smettetela di fare le oche!!
Sappiamo bene che tra le tre chi è nettamente più forte sono io, quindi
piantatela con questa farsa!” Urlò Mairy innervosita dal modo d’agire delle
streghe.
“E sentiamo, come faresti? Non
hai la più pallida idea di come usare i tuoi poteri, probabilmente faresti più
male a te stessa, che a noi!! E in nome di chi li invocheresti? Perché sai vero
che devi appellarti a qualcuno per poterli usare!! Povera stupida!”
“Oh Dio, credo che la madre si
sia dimenticata di dirmi qualcosa quando siamo andate a provare i miei poteri!!”
Disse Mairy, rivolgendosi ai suoi amici.
“Non è questo il momento di
scherzare!” Esclamò Seifer infastidito.
“Dimmi tu, se ho la faccia di
una che scherza!! Ricordati che in gioco ci sono delle vite umane, non mi
permetterei mai di fare qualcosa di simile!”
“Ma sei sicura che non ti ha
detto proprio nulla?” Provò a dirle Selphie, ma non fece a tempo a finire la
frase che non vide più la sua amica.
Le due streghe, approfittando del
momento di disattenzione dei ragazzi avevano scagliato un colpo mortale, ma per
fortuna Squall aveva fatto in tempo a scappar via con la ragazza.
Adele e Artemisia cominciarono ad
attaccare senza sosta, i ragazzi si sentivano come palline all’interno di un
flipper, che schizzando di qua e di là in attesa di un momento di sosta.
Durante questi rapidi spostamenti
Mairy ricordò qualcosa in proposito ai suoi poteri che le aveva detto la Madre,
ma non riusciva proprio a ricordare che significato avesse.
< Credi nelle cose per cui
combatti, lì è la chiave dei tuoi poteri!>
“Ma sì, ora ho capito!!”
Urlò, mentre Squall la strattonò facendole evitare l’ennesimo colpo che le
era stato indirizzato.
“Qualsiasi cosa sia, mettila in
pratica adesso, o finiremo tutti arrosto!!” Le urlò Quistis, mentre saltava
da una parte all’altra.
“Bisogna creare un diversivo,
dovete distrarle fino a quando non raccolgo i miei poteri, Squall!”
“Di quanto hai bisogno?”
“Qualche minuto!”
“Mettici di meno, altrimenti
davvero saremo la loro cena!” Le diede un bacio sulla guancia e scappò via,
per avvisare gli altri e creare il famoso diversivo.
“Credere… io ci credo… io
credo in me… credo in un mondo migliore… credo che quelle due streghe
debbano sparire dalla faccia della terra… Ci credo… Ci credo… c…i …c…r…e…d…o…”
Dalle mani della ragazza si
sprigionò una palla d’incredibile potenza, che dopo qualche secondo andò a
finire sulle facce sorridenti delle streghe.
Il caos generato fu totale, la
polvere copriva tutto, non si distingueva nulla, solo dopo qualche minuto la
situazione tornò nei parametri della normalità, anche se di normale non c’era
davvero nulla.
“Mairy…. Mairy… dove sei??”
Urlò a squarcia gola Squall brancolando nell’aria troppo satura di polvere
per riuscire a vedere qualcosa.
“Sono qui Squall, sono qui!!”
Si udì una voce gioiosa.
“Sei viva!!”
“Ne avevi qualche dubbio,
Selphie!!”
I ragazzi dopo qualche minuto di
attesa, riuscirono se non altro a distinguere le sagome dei propri compagni, in
modo che si poterono riunire.
“Ragazzi ce l’abbiamo fatta!”
Gridò entusiasta Zell.
“Ha ragione, il gallinaccio, per
una volta!”
“Smettila Seifer, non puoi
offenderlo così, anche se è la prima volta che ha davvero ragione!!” Disse
contenta Quistis.
I ragazzi stavano già urlando per
la felicità, quando un lampo si schiantò contro di loro… Fecero giusto in
tempo a scansarsi.
Quando si voltarono ebbero una
terribile sorpresa, le due streghe anche se un po’ ammaccate erano ancora vive
e di nuovo all’attacco.
Il terribile colpo non aveva dato
loro modo di accorgersi che l'attacco non era andata proprio a vuoto, ma aveva
colpito in pieno Selphie che era quasi agonizzante per terra e di striscio ad un
braccio Squall.
“Oh, mio Dio, Selphie come stai?
Ti prego, amica mia, non lasciarmi!”
“Ho la pelle dura io!! Visto che
tutti i miei cosmetici servono…ah… fa male… ti prego falle fuori e andiamo
via!”
“Te lo prometto!!”
“Ahhhhh!” Urlò Squall
tentando di soffocarsi in gola, l’esclamazione di dolore.
“No, Squall, hanno colpito anche
te!!”
“Non preoccuparti è solo un
graffietto, non importa!” Disse stringendosi il braccio che grondava sangue.
Nel frattempo Artemisia e Adele
avevano ripreso ad attaccare, colpendo uno alla volta anche tutti gli altri
membri della squadra. Chi più chi meno, tutti erano stati coinvolti dall’ira
delle due che non accennavano minimamente a fermarsi.
“Dove ho sbagliato, dove?? Forse
davvero non sono così forte come dicevano!!” Si chiese Mairy, tentando di
trovare una soluzione a quella situazione che si stava inevitabilmente
concludendo a loro sfavore.
“Ecco dov’è l’errore, non
ho lottato per le cose in cui credo davvero!!!”
La ragazza si mise davanti le
streghe con aria di sfida e cominciò ad urlare:
“In cosa credo?? Credo nei miei
amici….”
“… credo che mi saranno vicini
sempre…”
“…credo in Selphie…”
“…credo in Zell…”
“…credo in Quistis…in Irvine…
in Seifer….”
“…. E credo anche in Rinoa….se
non fosse per lei non sarei cambiata così tanto….”
Ad ogni affermazione dalle sue
mani schizzavano via, verso le due streghe delle palle di energia, come la
prima, ma molto, molto più intense e potenti.
“….ma soprattutto credo in
Squall… credo in noi due… credo nel nostro amore che niente e nessuno potrà
mai distruggere, nemmeno la morte….”
L’ultima frase fu decisiva, il
cosiddetto colpo di grazia parti, più grande più potente e più significativo
di tutti gli altri.
Questa volta niente polvere,
niente rumore, niente caos, niente di niente.
Le streghe erano sparite e
stavolta per sempre.
Mairy si accasciò sulle
ginocchia, per l’estremo sforzo compiuto, mentre il sole si stava pian piano
levando.
Era l’alba di un nuovo giorno….
un nuovo giorno di una vita nuova…
Squall si trascinò quasi a fatica
verso di lei e gli si sedette a fianco, le prese la mano e rimasero così fino a
quando , non cominciarono a ridere, sempre di più, sempre più forte, mentre
gli altri prima stupiti, poi coinvolti ridevano anche loro di gioia.
Avevano vinto…. Definitivamente.
Quando tornarono al Garden
ricevettero un sacco di complimenti, ma erano tutti piuttosto malridotti per
potersi godere quel momento. La dottoressa Kodovaki ebbe un bel po’ da fare
per rimetterli in sesto, ma ne valeva la pena.
Dopo un lungo pomeriggio passato
in infermeria, tutti poterono tornare in stanza a riposare. In effetti ne
avevano proprio bisogno.
Circa due giorni dopo furono
rivisti in giro per il Garden, oltretutto su ordine del preside che li aveva
convocati nel suo ufficio.
Tutti stavano molto meglio,
compresa Selphie che dopotutto se l’era cavata con poco.
“Ragazzi sono molto fiero di
voi, vi siete comportati egregiamente e soprattutto avete riportato al Garden la
vostra capo - squadra. Vi siete tutti meritati un premio. Seifer da adesso sei
ufficialmente un SeeD….”
“Finalmente!” Esclamò il
ragazzo.
“… Quistis da questo momento
sei di nuovo abilitata a svolgere il tuo ruolo di istruttrice…”
“… Zell, oltre un buono
giornaliero di 100 panini della mensa, sei salito al livello di un SeeD
Argenteus…”
“E vai, aspettatemi miei 100
panini…. !”
“… Selphie, oltre ad essere
anche tu un SeeD Argenteus, sei stata nominata, responsabile culturale del
Garden, cioè ti occuperai di tutti gli spettacoli e i festival…”
“Grazie signor Preside!!”
“… Irvine, anche tu sei un
SeeD Argenteus e hai ottenuto la licenza per rimanere per sempre qui a Balabam…”
“E’ fantastico… hai sentito
Selphie??”
“…Squall tu, invece, ti sei
pienamente meritato la nomina a SeeD Aureus e comandante del Garden, però in
questo compito sarai affiancato da Mairy che è ufficialmente la strega
protettrice di tutta la struttura…”
“Che vuol dire strega
protettrice?” Chiese la ragazza stranita.
“Se dovesse capitare un’emergenza
dovrai proteggere tu il Garden e gli studenti, in più dovrai istruire le
giovani piccole streghe e dovrai affiancare Squall nel dirigere la
?”
“Temo ci stia dando troppa
fiducia!” Disse Squall.
“No, la mia fiducia è ben
riposta!”
Ora potete pure andare, ma
ricordatevi che per stasera la Madre ha organizzato un piccolo party in vostro
onore!”
Quando tutti furono usciti Squall
si trattene un altro po’ a parlare con il preside di alcune questioni tecniche
riguardo al Garden.
“Signor preside potrei farle un’altra
richiesta?”
“Dimmi pure, Squall, sarò lieto
di accontentarti!” Disse Cid sorridendo.
“Potremmo avere una stanza
doppia?” Chiese Squall arrossendo.
Il preside fu un po’ perplesso,
poi però capì la situazione e senza troppi indugi, concesse a Squall ciò che
aveva chiesto.
Quella sera al party c’era
tantissima gente, Mairy quando entrò nell’enorme sala addobbata a festa, non
poté fare a meno di ricordare la sera, in cui aveva conosciuto Squall, che
stranamente si stava facendo aspettare.
Si girò e rigirò intorno, ma del
bel ragazzo castano non c’era nemmeno l’ombra, né tanto meno gli altri
sapevano dove fosse.
Dopo un po’ di tempo Mairy
decise di andarlo a cercare e qualche forza misteriosa la spinse a recarsi
vicino le cascate, luogo che le riportava alla mente non bei ricordi.
Appena arrivò lo trovò lì
seduto su una roccia a guardare il cielo.
“Squall che ci fai qui, ti ho
cercato dappertutto?” Chiese lei piuttosto preoccupata.
“Ti aspettavo!” Le rispose
girandosi per guardarla… era davvero molto bella.
Il suo viso finalmente, non era
più contratto per lo stress, era liscio e morbido come una pesca, i suoi lunghi
capelli biondi erano alzati sulla testa, facendo scendere qualche ciuffo
riccioluto. Quell’abito lilla, poi le stava d’incanto.
“Sei bellissima!”
“Grazie!” Disse lei sorridendo
e infilandosi fra le sue braccia.
“Lo sai che ti amo?”
“Si, forse me l’ha detto
qualcuno un po’ di tempo fa!”
“Questo qualcuno ti ha detto
anche che vorrei passare tutta la vita con te!”
“No, non mi pare proprio che mi
abbia detto qualcosa di simile!”
“Ma a te l’idea piace?”
“Se mi svegli ogni mattina come
hai fatto oggi, ci potrei seriamente pensare!”
“Se ti chiedessi di sposarmi?”
“Non me lo chiederesti…”
“Lo sto facendo!” Squall si
mise in ginocchio, le prese la mano e le fece la solita domanda di rito.
“Certo che lo voglio!!” Disse
lei al settimo cielo.
Lui la prese in braccio la baciò
appassionatamente e poi rimessa a terra le porse un cofanetto.
“Aprilo!”
“Ma qui dentro c’è una
chiave!” Disse la ragazza incuriosita dal gesto.
“E’ la chiave della nostra
nuova stanza!”
“E’ il regalo più bello che
tu potessi farmi, Squall!” E lo abbracciò forte.
“Non è finita, alza la parte
bianca del cofanetto e vedrai la seconda sorpresa!”
Nel doppio fondo della scatola c’era
un anello semplicemente meraviglioso, di oro bianco con uno stupendo diamante
incastonato.
“E’ bellissimo, Squall!”
“Quasi quanto te, amore mio!”
E così si baciarono, sotto un
fantastico cielo stellato, con il fruscio delle cascate come sottofondo e un’atmosfera
gioiosa e felice, che mancava da tanto, tanto tempo!
Fine
|