Role
Capitolo 1 - Che lo spettacolo abbia inizio.
Operazione pedinamento in corso.
Il
caso che aveva accennato a Dean qualche giorno prima alla Roadhouse era
lo stesso che stava trattando quella calda mattina, stesa nel
prato verde e rilassante solo alla vista di una piccola
università per ricconi.
Non
credeva che avrebbe mai più rimesso piede in un'
università dopo quello spiacevole incidente con il set di
coltelli e tanto meno lo voleva ma.. circostanze lavorative glie lo
imponevano.
Mentre
il calore del Sole le rendeva la pelle appena bronzea, Jo fingeva di
leggere un libro di astronomia, puntando però lo sguardo su una
ragazza bruna a ore dieci, circa a quindici metri da lei. La vedeva
parlare con una sua coetanea, il tono di voce era basso e il loro
sguardo sfuggente era molto, molto sospetto. Aggrottò la fronte
e assottigliò lo sguardo sperando nella lettura del labiale ma
niente da fare: il Sole rendeva a dir poco impossibile tale operazione.
«Devo
avvicinarmi a quelle due..» mormorò tra sé e
sé mentre sfogliava distrattamente una pagina di quel libro a
suo avviso molto inutile.
Un
caso di streghe: a questo pensava Jo. Considerava quella classe come
quella più.. fastidiosa. Erano semplici umani che presi da manie
di protagonismo o smanie di potere vendevano l'anima al diavolo e tanti
saluti a famiglie intere di conigli del tutto innocenti.
Al
solo pensiero arricciò il naso come ad esprimere il suo disgusto
e subito dopo, capendo di doversi dare una mossa, si alzò dal
suo piccolo rettangolo di prato e raccolse l'asciugamano usato come
base del corpo.
Non
aveva problemi a mostrare il suo fisico, infondo non aveva nulla che
non andasse: era snella e non possedeva quei mostruosi muscoli che
caratterizzavano la maggior parte delle cacciatrici che aveva visto
entrare nella Roadhouse... e poi tutti lì erano a torso nudo o
in costume pronti a prendere il Sole quindi era tutto normale,
imbarazzo zero (sempre che lei fosse in grado di provarne per quelle
situazioni).
Mentre
si avvicinava alle due, rifletté su come poter attaccare bottone
senza esser considerata una "rompiscatole", cosa ricorrente considerate
le tizie snob che popolavano quel posto.
«Ehi, sta attenta!»
si sentì rispondere subito dopo aver scontrato la spalla di
qualcuno per potersi fare strada verso le ragazze che continuavano a
parlare ad un volume impercettibile.
Ebbene
si. Dean era finito in una fottutissima università. Non avrebbe
mai pensato di ritrovarsi all'interno di un'istituto per secchioni,
nemmeno per fingersi uno di loro.
«Sai Sammy? A pensarci bene non è male come
copertura!» gli disse quando gli venne assegnata una bella stanza
tutta per loro.
Le tasse le avrebbero pagate con la nuova carta di credito falsificata di due tizi di nome Fred e Simon Spencer.
Non
era male fingere di essere due ricchi figli di papà che
studiavano filosofia e tutte le altre stronzate che andavano a
braccetto con quella materia. Si sentiva quasi importante, poteva
sentire la potenza di Fred Spencer, anche solo impugnando la sua carta
di credito. Sam invece voleva soltanto concludere il caso e, riguardo
la loro copertura, fece una stupida battuta del tipo ''il nome Simon
non mi dona".
Erano
arrivati lì da nemmeno un giorno e già Dean aveva fatto
conquiste, diventando l'argomento della settimana tra le ragazze. Sam
invece restò come al suo solito vago con tutti, forse era dovuto
al fatto che si sentiva abbastanza affascinante con un libro aperto
alto un metro sotto il naso.*
«Allora... abbiamo un caso di stregoneria o cosa?» chiese
Dean al fratello, seduto ai piedi di un albero, con la schiena contro
il tronco di quest'ultimo, mentre osservava la situazione in quella
specie di ''giardino dei sogni''.
Sam alzò le spalle e aggrottò la fronte, tirando un sospiro.
«Non
ne ho idea. Al momento è quello che sembra..» rispose
soltanto, sfogliando il libro che teneva sulle gambe.
«Guarda un pò... mi sembra di stare a figolandia! Perché tutti si credono di essere Naomi Campbell? ». Una delle sue squallide, retoriche, domande/battute, alle quali ovviamente Sam era del tutto indifferente.
Gettò un'occhiata alle pagine di quel libro e scosse la testa roteando gli occhi al cielo. «Non ti starai calando un po' troppo nella parte?»
Forse
al fratellino mancava la sua vecchia vita, l'università. Ma come
poteva biasimarlo? Era il futuro che avrebbe voluto per se stesso,
mentre Dean pensava di averlo salvato da una vita noiosa.
«Sta zitto!» lo ammonì e lui abbozzò un sorrisetto.
Guardandosi
un pò attorno, distrattamente notò una coppia di ragazze
che chiacchieravano in modo molto ambiguo. Che fossero le presunte
streghette? Che ne sapessero qualcosa?
«Torno subito» disse.
Si
alzò in piedi e si avvicinò a loro, ma nel tragitto si
scontrò con qualcuno, sentendosi dare una spallata. Si
voltò di scatto e, con la finezza di un ippopotamo, urlò: «Ehi sta attenta!»
Quando notò di chi si trattava, sgranò gli occhi e si bloccò di colpo, inarcando le sopracciglia.
Jo? Ma che cavalo ci faceva lì? Anzi, no: che cavolo ci faceva lì, in bikini?
E
come stupirsi: Dean Winchester era sempre pronto a rovinarle la festa
proprio quando meno se lo aspettava... e pensare che aveva scelto quel
posto proprio perchè sperava di non trovarsi faccia a faccia con
lui.. non le sembrava affatto un tipo da università, nemmeno
sotto copertura e per poche ore!
Inclinò
di poco la testa e sospirò a pieni polmoni come a voler svelare
la frase che pensava, senza però proferire parola: "Non è
possibile, sei anche qui!".
Poi collegò... o meglio, l'espressione imbambolata/sorpresa/sconfitta di Dean le fece ricordare un piccolo particolare: era in bikini di fronte a lui.
A Dean.
Perchè
fino a quel momento non si sentiva affatto al centro dell'attenzione? E
soprattutto perchè iniziava a sentirsi.. in imbarazzo? Noo, non
era da lei, minimamente. Era solo una sua stupida impressione destinata
a sparire e presto anche.
Per
deviare quella sensazione totalmente sconosciuta, Jo cercò di
mettersi come al solito sulla difensiva, tornando a concentrarsi sul
lavoro: cosa che la faceva tornare con la testa sul collo..
finchè ne aveva una come aggiungeva saggiamente la madre per
intimorirla. Cosa che ovviamente non funzionava mai!
«Chiudi quella bocca o mangerai mosche per pranzo»
riferì forse senza molta gentilezza mentre, posando due dita
sotto il mento del ragazzo, fece il gesto che tanto rispecchiava la sua
indole da falsa snob.
Difendersi
in quel modo era l'unica cosa che le riusciva meglio ultimamente,
nonostante riscontrasse diverse lamentele da parte della madre e anche
dai clienti, sempre meno disposti ad alzare le mani sul suo tanto
desiderato di dietro... infondo questa era una cosa positiva: niente
bottiglie volanti per calmare dei vecchi cacciatori in astinenza.
Uscì
da quella specie di tunnel che aveva nel cervello e gettò uno
sguardo alle ragazze che divertite si gustavano la scena.
Inutile dire che a Jo dessero fastidio.. e non poco.
«Possibile
che tu sia ovunque io vada? Capisco che tu possa sentire la mia
mancanza ma, per favore, datti un contegno!» lo coglionò
con un sorrisone stampato in faccia mentre stava ben attenta a non
farsi sfuggire il suo nome, il suo vero nome.
Sapeva
bene come funzionassero quelle cose, carte di credito false= nomi ed
identità false. Era talmente tanto "esperta" che aveva pensato
bene di adottare anche lei quella tecnica, evitando così di
farsi scoprire anche da Ash, totalmente incapace di raccontare bugie
all'espressione intimidatoria di Ellen.
La
faccia di Dean era abbastanza eloquente, non occorreva sentirlo anche
parlare per sentirsi dire quanto fosse poco credibile quella sua
affermazione ironica.
«Comunque grazie per il pensiero, come vedi sto bene e non ho bisogno di aiuti nella ricerca... di astronomia»
aggiunse subito dopo controllando con la coda dell'occhio quelle due
presunte streghe. Sapeva che non l'avrebbe avuta vinta, purtroppo Dean
era più testardo di lei.
Non
si sarebbe mai aspettato di vederla lì di fronte a lui, con
quell'aria da ragazza snob che non le donava affatto, un libro tra le
braccia e in bikini. Non l'aveva mai vista ''mezza nuda'' e, si poteva
pur dire, che si era perso uno spettacolo niente male. Fino ad ora.
Ringraziando
il cielo, aveva il buon senso di non pronunciare il suo vero nome.
Lì lo conoscevano tutti come Fred Spencer, soprattutto tra le
ragazze, anche quelle che era sedute lì a quattro passi da loro,
a godersi la scena mentre ridacchiavano sottovoce.
Chiuse
la bocca quando Jo posò il pollice e l'indice sul suo mento e si
inumidì le labbra, cercando di frenare la voglia di ridere e poi
gettò un'occhiata alle presunte streghe che ancora osservavano
tutto come se fossero sedute sulle poltrone di un cinema.
Tornò
a guardare Jo, lanciandole un'occhiata d'intesa e poi inarcò le
sopracciglia, incrociando le braccia al petto.
«Dolcezza, se fossi bella dentro come sei fuori, saresti l'ottava meraviglia del mondo».
Abbozzò
un sorrisetto sghembo -uno dei suoi soliti per attirare l'attenzione- e
poi si avvicinò con pochi passi a Jo, che era proprio di fronte
a lui, e arrivò a sfiorarle il naso con il suo.
Un gesto molto provocatorio, tipico di lui, ma soprattutto pericoloso.
«E
comunque, non pensare di essere sempre al centro dei miei pensieri. Ho
cose molto più importanti a cui dedicarmi. Come queste due belle
signore» mormorò, non esattamente a bassa voce: voleva che quelle due ragazze lo sentissero.
Praticamente aveva preannunciato la sua presentazione.
Guardò Jo molto divertito e poi le posò un bacio sulla guancia.
Quello
non fu affatto un gesto finto o provocatorio. Forse un pò lo era
stato, voleva soltanto stuzzicarla. Ma poteva anche essere ben inteso
come un gesto tra il vero Dean e la vera Jo, come se avesse voluto
dirle ''sono contento di rivederti''.
Si inumidì le labbra e poi si avvicinò alle ragazze sedendosi in mezzo a loro, sempre con una certa classe.
Era
praticamente circondato da ricconi in bikini e lui iniziava a sentirsi
particolarmente a disaggio, forse era l'unico ad essere vestito.
«Salve ragazze. Ci hanno già presentati?» chiese guardando prima una e poi l'altra. «Suppongo di no! Io sono Fred. Fred Spencer» disse incrociando le braccia, con una mano rivolta ad entrambe in attesa che gliel'avessero afferrata.
Voleva fare il simpaticone e ci stava riuscendo benissimo.
La
volontà di replicare alle parole di Dean si era praticamente
dissolta nell'aria nel momento in cui iniziò a mormorare
qualcosa a pochi centimetri dal suo viso.
Non
entrò in "iperventilazione" come avrebbero fatto tutte le altre
ragazze del mondo ma semplicemente non azzardò una mossa, avendo
forse paura di un qualsiasi movimento sbagliato e sopratutto
involontario: meglio concentrarsi sul lavoro.
Aggrottò
la fronte al suo gesto così insolito e lo guardò da
vicino, come se fosse stato posseduto... eppure sembrava che stesse al
massimo del suo splendore, cosa ancora più strana a suo avviso.
«Oh
certo, il bacio di Giuda!» pensò scherzosa tra sé e
sé mentre lo vedeva allontanarsi per dedicarsi alla sua
splendendente presentazione da ragazzo affascinante ed esperto.
Non potè nemmeno fare a meno di sorridere.. prima di scoppiare inevitabilmente a ridere sentendolo parlare.
«Fred
Spencer? Sul serio? Non poteva trovarsi un nome più.. credibile?
E poi cos'era quell'uscita alla James Bond?» si ritrovò a
chiedersi, trattenendo una risata plateale che l'avrebbe fatta passare
per una pazza.
Solo
dopo qualche secondo, mentre girava i tacchi per andarsene e
rinunciando così alla sua chiacchieratina con le streghette,
notò Sam a pochi metri da loro che, pensieroso, si domandava che
diavolo stesse succedendo.
«Beh,
almeno non alza gli occhi al cielo dopo avermi vista!»
continuò con le sue considerazioni mentali mentre lo
salutò con un sorrisetto acceso quasi senza rendersene conto: le
veniva troppo naturale essere gentile con "il piccolo Sam". Dopotutto
lei ricambiava con la stessa moneta l'immensa pazienza del fratello
ragionevole ed intelligente.
«Fred! »
lo chiamò per attirare la sua attenzione e per rivelargli una
delle sue frasi che da cacciatore a cacciatore avrebbero avuto un
significato diverso dal normale contesto in cui venivano spesso
pronunciate. «Per la ricerca.. sai, io ho già pensato alla
prima parte. Magari appena finisci la seconda vieni in camera mia
così la completiamo. Da quanto ho capito è l'unico modo
che abbiamo per uscirne illesi tutti e due» propose con un falso
tono gentile e disponibile che nascondeva -come Dean sapeva bene- una
certa minaccia non irrilevante.
Infondo
era sempre così quando si ritrovavano a lavorare tutti allo
stesso caso: nessuno dei due avrebbe mollato la presa, tanto valeva
darsi da fare per completare l'opera il prima possibile!
«Stanza
107, non perderti. Non vorrei che quell'antipatica della professoressa
Ellen venisse a sapere che mi hai aiutata, sai com'è fatta, se
la prenderebbe anche con te!»
"Soprattutto con te" avrebbe voluto aggiungere.. ma alla fine l'importante era che il messaggio gli arrivasse chiaro e tondo.
Dopo
un rapido cenno della testa a mo di saluto, attraversò tutto il
giardino per tornarsene nella sua stanza a "ripassare" gli elementi del
caso. Magari avrebbe anche fatto irruzione nella stanza delle due
sospettatate ma.. prima doveva mettersi qualcosa addosso!
Era ovvio che ormai entrambi avrebbero dovuto arrendersi alla loro stessa volontà.
Dean
non avrebbe mai lasciato un caso di sua competenza, non in mano ad una
cacciatrice alle prime armi come Jo almeno, e lei lo stesso anche
perché era davvero testarda, forse più di lui.
Perciò
dovevano accettare la situazione com'era e affrontare la cosa tutti
insieme e nel migliore dei modi, cercando di non prendersi con le
unghie e i denti.
A volte pensava che l'unico più maturo tra loro era proprio Sam, una specie di santo in pratica.
Non
ne ricavò molto stando lì tra quelle presunte streghette.
Sembravano sospettose, ma in realtà erano solo le classiche
ragazzine pettegole. Dean avrebbe voluto sapere qualcosa di più
sulle stranezze accadute in quell'istituto, ma l'unica cosa che era
riuscito a sapere era che Lindsay Farrell era andata a letto con quasi
tutti i ragazzi del suo corso di studi. Beh, esaltante.
Si sarebbe procurato il numero di Lindsay, per il resto ora erano proprio al punto di partenza.
«Scoperto
niente?» gli chiese Sam quando lui tornò da lui, ma Dean
fece una smorfia e alzò le spalle con indifferenza.
«Oltre al fatto che qui danno un premio a chi apre le gambe per prima? No, zero!» rispose sarcastico sedendosi di nuovo accanto a lui, proprio sulle radici dell'albero.
Piegò
le gambe per avvicinarle al petto e ne posò i gomiti,
guardandosi attorno con altro fare indagatorio, strinse gli occhi per
la troppa luce del sole che lo colpiva in pieno viso e poi
sospirò, gettandogli un'occhiata.
«Hai visto Jo?»
«Probabilmente Ellen non sa nulla..» rispose Sam accennando un sorrisetto divertito.
Sapevano
tutti e due i fratelli che Jo aveva l'abitudine di scappare e
raccontare frottole a sua madre, inventandosi una bella meta sulla
quale non avrebbe potuto avere i suoi dubbi.
Strano!
Perché l'ultima volta che le disse che sarebbe andata a Las
Vegas, Ellen chiamò Dean costringendolo a giurarle che non era
lì con lui.
«Dobbiamo tenerla d'occhio. Se Ellen viene a sapere che sta seguendo un caso e noi siamo qui con lei, ci uccide»
«Ci ucciderebbe in ogni caso, Dean»
Sam chiuse il libro e poi si alzò in piedi.
«Se non hai trovato nulla sarà meglio esaminare la situazione. Vediamo cosa ne pensa Jo...»
Dean emise un altro profondo sospirò e poi roteò gli occhi, mormorando: «D'accordo! Andiamo da Jo...»
------------------------------------------------------- Spazio dell'autrice-----------------------------------------------
Salve! Se hai letto questo primo capitolo: sei un gran figo!
Se stimi/ami/invidi/adori questa coppia: sei un gran figo!
Se l'hai letto solo perchè c'è Dean Winchester e guardi Supernatural.. beh si, hai capito, sei un gran figo!
In ogni caso ti avverto che questa fanfic è stata scritta anche grazie a Moonlight93,
che ringrazio dal profondo del mio cuore per avermi sopportato quando
non avevo né tempo né abbastanza ispirazione per
continuare questa storia. Sei una grande Ale!
Come avrete notato, in alcuni
pezzi in particolare, si mette a fuoco il pensiero di Jo (di cui mi
sono accupata personalmente, tentando di ragionare come lei) mentre in
altri quello di Dean (quindi per i dialoghi geniali dei fratelli
Winchester potere venerare Alessia!).
Quindi, detto ciò, vi invito cordialmente a proseguire la lettura perchè la caccia è appena iniziata! u.u
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