1
Erano
nascosti dietro un divano
al buio e Chris, affacciato alla finestra, iniziò a pensare
all’espressione che
avrebbe assunto Darren appena varcata la soglia di casa.
Immaginò
il suo viso sorridente e
gli splendidi occhi cervoni spalancati per la sorpresa. Il cuore gli si
riempì
di gioia.
“Ragazzi,
sta arrivando” sussurrò
ai suoi amici vedendolo arrivare.
Darren
spalancò la porta e uno
spiraglio di luce si insinuò nella stanza.
“Sorpresa!”
Qualcuno
accese le luci e i
ragazzi saltarono in piedi allargando le braccia. Chris era proprio
davanti a
lui, incantato da quel bellissimo volto stupito.
“Buon
compleanno Darren!” esclamò
abbracciandolo.
Si
tennero stretti per un lungo
istante e Chris fu invaso dal suo profumo dolce; avrebbe voluto che
quel
momento durasse per sempre.
Darren
si allontanò da lui e
sorrise guardandolo negli occhi. “è merito
tuo?” indicò la sala, piena di
festoni e gente entusiasta.
Chris
annuì lentamente, senza
distogliere lo sguardo. “Volevo che fosse una serata
speciale.”
Si
allontanò a grandi passi,
lasciando da solo il ragazzo dall’espressione sgomenta.
Accese lo stereo e la
musica invase la
stanza, dando il via
alla festa.
Ben
presto i ragazzi iniziarono a
ballare a ritmo e i
loro corpi sudati
luccicavano, illuminati dalle luci psichedeliche.
Chris
era seduto su un divano con
una Diet Coke. Fissava il fondo del bicchiere, scuotendolo appena,
sconsolato.
Darren
era al centro della pista,
circondato da un’orda di ragazze che gli accarezzavano la
schiena e gli
scompigliavano i ricci. Lui le afferrava dai fianchi attirandole a
sé.
Di
tanto in tanto gettava
un’occhiata a Chris, tutto solo in un angolo. Avrebbe voluto
che anche lui si
divertisse, ma ciò nonostante continuò a ballare
imperterrito.
Chris
intanto fissava con sguardo
truce quelle ochette starnazzanti che toccavano il suo amico senza
alcun
pudore.
La
musica iniziò a martellargli
le tempie, mentre una morsa di gelosia gli stringeva lo stomaco. Non ne
poteva
più.
Si
alzò con gambe tremanti e,
mentre le lacrime cominciarono ad appannargli la vista,
avanzò verso la porta.
Erano
lacrime di rabbia,
rassegnazione e … sì, anche di tristezza.
Nell’istante
in cui poggiò la
mano sulla maniglia della porta, sentì qualcuno poggiargli
un braccio sulla
spalla.
“Te
ne vai di già?” Darren lo
fissava sorpreso, cercando di sovrastare il volume decisamente troppo
alto.
“No,
cioè … sì. Non mi sento
molto bene Darren.” Gli rispose, abbassando lo sguardo.
“Come?”
urlò lui, avvicinando una
mano all’orecchio. “Aspetta, non riesco a
sentirti.” Lo prese per mano e lo
condusse in giardino.
Chris
strinse la presa fino ad
avere le nocche bianche e si lasciò guidare come un bambino
spaesato.
“E’
successo qualcosa?” domandò
premuroso Darren.
Chris
rimase in silenzio,
guardandosi la punta delle scarpe.
Dopo
un’attesa che sembrò
infinita, Darren gli posò una mano sulla spalla.
“Va’
dentro Darren. Dopotutto è
il tuo compleanno, non vorrei che qualcuno- calcò la voce su
quest’ultima
parola – possa sentire la tua mancanza”
Darren
corrugò le sopracciglia,
confuso. “Ma che stai dicendo? Mi sto preoccupando per
te!”
Chris
arrossì e deviò il suo
sguardo girando la testa.
Darren
si avvicinò di un passo,
sfiorandogli le dita.
“Ehi”
sussurrò, accarezzandogli
il viso. “Hai gli occhi lucidi.”
Chris
aveva raggiunto il limite.
Una lacrima lo tradì.
Con
un gesto impacciato si passò
una mano sul viso, sperando che Darren non l’avesse notata.
“Ti
va se ci sediamo e ne
parliamo?” Domandò il moro, indicando il dondolo
in giardino.
Il
ragazzo annuì, sedendosi
accanto a lui. Era incapace di proferire parola.
“Fa
piuttosto freddo qui fuori”
considerò Darren, cercando di alleggerire
l’atmosfera.
Rabbrividì
e il suo respiro si
condensò nell’aria creando una nuvoletta bianca.
Osservava
Chris: si passava le
mani sulle gambe dondolando nervosamente.
Non
gli rispose, ma se lo
aspettava.
“Avrei preferito
nascere in un mese un po’ più
caldo. Maggio ad esempio, proprio come te.”
Continuò, sorridendo.
Calò
un lungo silenzio,
interrotto solo dai loro respiri irregolari.
“E’
stato un giorno piuttosto
burrascoso per me. Questa serata mi ha risollevato parecchio. Mio
fratello mi
ha chiamato dopo tanto tempo per farmi gli auguri. è ancora
arrabbiato. Il suo
orgoglio lo rende alquanto snervante a volte.” disse,
serrando la mascella.
Non
era sicuro che Chris lo
stesse seguendo. “Mia madre continua a ripetermi di non fare
follie e la nonna
mi ha implorato di mangiare di più.” Rise.
“Poi ho ricevuto le solite
telefonate, anche da parte di gente che non si faceva viva da tempo.
Pensa che
… “
“Sono
innamorato di te.”
Darren
ammutolì. Non si aspettava
di certo una confessione del genere.
Fissò
il ragazzo negli occhi. Il
suo viso angelico era dilaniato dalla preoccupazione.
Goccioline
di sudore gli
imperlavano la fronte. Era chiaro che il solo pronunciare quelle parole
gli era
costato parecchio.
Chris
proseguì “E’ da tanto,
sai?! Sul set, quando vidi per la prima volta il tuo viso, sentii le
ginocchia
tremare. Eri meraviglioso. Poi iniziasti a cantare e rimasi folgorato
dalla tua
voce. Ho sempre creduto che l’amore a prima vista non
esistesse, che fosse solo
una balla inventata dai romantici. Tutte quelle chiacchiere
sull’anima gemella …non
le avevo mai capite. Poi … beh, poi sei arrivato
tu.”
Si
bloccò per un istante, quasi
per riprendere fiato e coraggio. “ero
innamorato e rassegnato al tempo stesso. Per quei pochi mesi non ho
fatto altro
che osservarti da lontano, amarti in silenzio. Speravo che tutto
ciò potesse
finire, e invece di giorno in giorno la mia voglia di averti tutto per
me
aumentava. Volevo che mi stringessi tra le tue braccia, desideravo
vivere con
te la mia prima..la mia prima storia d’amore.” Nel
momento in cui le lacrime
iniziarono a rigargli il volto, e i singhiozzi a spezzare le sue
parole, Chris
capì di non poter continuare, non ce la faceva.
Darren
gli sollevò il mento con
delicatezza. Chris continuava a piangere ed esitò per un
momento, imbarazzato
dalle sue stesse parole.
Il
ragazzo si avvicinò sempre di
più al suo viso, sfiorandogli gli zigomi umidi. Sembrava che
volesse asciugare
tutte le sue lacrime e spazzare via la sua tristezza.
Chris
trovò rifugio nell’incavo
del suo collo e si abbandonò a quella sensazione di pace.
Con lui al suo fianco
era tutto così meraviglioso.
Darren
lo strinse tra le braccia,
accarezzandogli i capelli. Affondò le mani nel suo collo,
facendo una leggera
pressione affinché girasse il volto.
L’incontro
delle loro labbra fu
quasi naturale, la morbidezza di quel bacio sorprese entrambi.
Durò
pochi secondi, Chris fu il
primo a scostarsi.
“Questo
cosa significa?” esclamò,
con un filo di voce.
Darren
si soffermò ad osservare
le sue labbra gonfie e rosee, incantato.
“Significa
che ti amo anch’io.”
Il
cuore di Chris perse un
battito. Quelle parole riecheggiavano nella sua mente alla ricerca di
un senso che
non si sarebbe mai aspettato.
Darren
racchiuse le sue labbra in
un lungo bacio. Mordicchiò leggermente il labbro inferiore
di Chris, che
sussultò.
Così
, investito dal desiderio, dischiuse
le labbra approfondendo quel bacio passionale e dolce al tempo stesso.
Lo
amava molto.
I
minuti scorrevano veloci e il
buio della sera si faceva sempre più intenso, mentre i due
amanti si baciavano
ignari del resto del Mondo. Pian piano anche la musica sembrava essere
svanita.
Un
rumore di passi in lontananza
li riportò alla realtà e furono costretti a
staccarsi. Darren ansimò, bramoso
di un nuovo contatto.
Purtroppo,
una ragazza dai lunghi
capelli biondi (forse troppo) arrivò ancheggiando su tacchi
alti.
“Avete
intenzione di rimanere qui
fuori ancora per molto?” domandò, ammiccando.
“Darren, siamo qui per te.” Gli
mise una mano dalle unghie perfettamente laccate sulla spalla.
Chris
strinse i pugni. La magia
di quel momento era svanita, l’incantesimo era stato
spezzato.
Chris
osservò Darren sorridere
all’invitante bionda. Era davvero bella, una bella ragazza.
“Arriviamo
subito, Katy”
Darren
si alzò riluttante, con la
consapevolezza che, se non l’avesse fatto, Katy non se ne
sarebbe andata.
Lei
lanciò un’occhiata a Chris,
ancora fermo sul dondolo, prima di correre verso Darren e prenderlo per
mano.
Mentre
sparivano nel buio, Darren
si voltò verso Chris e sollevò le spalle,
sconsolato.
Chris abbassò il
capo, passandosi le dita tra
i capelli. Ancora non si capacitava di cosa era successo, ma voleva
rivivere
quel momento a tutti i costi.
Immaginò
il corpo snello e
slanciato di Katy muoversi attorno al suo Darren. Venne attanagliato
dal
dolore.
E
se fosse stato tutto uno
sbaglio? Un errore imperdonabile? Probabilmente
Darren aveva solo provato pietà
per lui, un ragazzino indifeso con le lacrime agli occhi.
Eppure
era tutto così vero.
Se
solo avesse avuto più coraggio
sarebbe stato lì accanto a lui, con le mani strette sui suoi
fianchi. Sospirò,
del tutto impotente.
Niente
avrebbe potuto cambiare le
cose. La sua timidezza lo faceva sentire inadeguato, del tutto inadatto
alla
situazione che stava vivendo. E non riusciva a smettere di tormentarsi.
Dopo
ore che gli parvero
interminabili, Chris disperato si alzò dal dondolo, deciso
ad andarsene una
volta per tutte.
Attraversò
il vialetto assieme ad
un gruppetto di ragazzi che, ubriachi, raggiungevano le loro auto
costose. La
festa era giunta al termine, ma lui non era giunto ad alcuna
conclusione.
Frugò
nelle tasche alla ricerca
delle chiavi della sua Mercedes. Sgomento, si accorse di averle
dimenticate
dentro casa.
Avanzò
verso la porta d’ingresso,
mentre l’agitazione aumentava ad ogni passo.
Spalancò
la porta e si arrestò di
botto. Non si sarebbe mai aspettato una scena simile.
Katy
era seduta sul divano, le
gambe accavallate sensualmente sulle cosce di un ragazzo. Gli stava
accarezzando i capelli, arrotolando quei ricci perfetti tra le dita.
Chris si
portò una mano alla bocca.
Quel
ragazzo era Darren.
I
due si voltarono
contemporaneamente verso Chris. Il sorriso falso di Katy contrastava
l’espressione colpevole di Darren, che si alzò con
impeto.
Provò
a raggiungere Chris per
rassicurarlo, ma lo vide fuggire via prima ancora di poter aprir bocca.
Il
ragazzo correva velocemente,
concentrandosi affinché non perdesse l’equilibrio.
Stava per crollare.
“Chris!
Chris aspetta!” urlò
Darren agitando le braccia.
Lui
non si voltò nemmeno, perso
nella sua corsa interminabile. Raggiunse precipitoso la macchina e
afferrò la
maniglia dello sportello.
Merda.
Le chiavi.
Attanagliato
dalla rabbia, continuò
a tirarla.
“Cazzo”
si arrese e lasciò la
presa, accasciandosi sull’auto.
Darren
lo raggiunse in poche
falcate e gli si parò davanti, il braccio poggiato sul
finestrino ad un
centimetro dal suo viso.
“Ti
posso spiegare!”
“E
il ti amo? Le tue belle parole?
Io non fingevo Darren. Per me era tutto così maledettamente
reale.” Non riuscì
a frenare le lacrime. Non si sforzò nemmeno di asciugarle.
“Anche
per me lo era.” Darren gli
sollevò il mento con due dita. “E lo è
ancora. Tra me e Katy non è successo nulla,
lei non significa niente per me. Era quello che stavo cercando di
dirle, non
volevo essere troppo brusco.”
Chris
sollevò un sopracciglio
“Ah, è per questo che era totalmente spaparanzata
su di te? Complimenti, sei
davvero premuroso” batté le mani, ironico.
Darren
sembrò rassegnarsi.
“Chris, te lo giuro. Non è come sembra.”
“Illuminami,
allora. Io sono
stato sincero con te, ben sapendo il rischio che stavo correndo. Non mi
aspettavo di certo una reazione positiva da parte tua, ero convinto che
mi
avresti respinto. Mi hai illuso Darren.” Gli urlò
contro.
Il
cuore di Darren cominciò a
battere freneticamente. Quelle parole l’avevano davvero
ferito.
Scosse
il capo, contrariato.
“Chris, ascoltami.”
Chris
alzò lo sguardo,
aspettandosi una valida motivazione, che non arrivò.
Darren
era alla ricerca delle
parole giuste, non sapeva come formulare i suoi pensieri.
“Lascia
stare” esclamò Chris,
deluso.
Iniziò
così a ripercorrere il
vialetto, deciso a dimenticare l’accaduto.
“Katy
non è come te” ammise
Darren, spontaneo.
“Ha
provato a baciarmi durante la
festa. Io mi sono scostato. E’ una bella ragazza, ma quello
che provo per te è
un sentimento troppo profondo” alzò la voce
pronunciando le ultime parole e
Chris si fermò all’istante. Ciò
nonostante non si girò, non era pronto a
guardarlo negli occhi.
“Chris,
sei la persona migliore
che io abbia mai conosciuto. Sei speciale, l’ho sempre
creduto, ma ero troppo
impaurito per poterlo ammettere persino a me stesso. Adoro la tua
timidezza, e
il fatto che cerchi sempre di essere discreto e di adeguarti ad ogni
situazione. Mi fa impazzire ogni minimo dettaglio di te, ogni sfumatura
del tuo
carattere … quando guardo il tuo viso mi perdo letteralmente
nei tuoi occhi. Il
tuo sguardo mi rende insicuro, impacciato. Sentirti pronunciare quelle
parole,
mentre mi eri accanto, mi ha scaldato il cuore. Ho capito una cosa:
tutte le
sensazioni che provavo per te non erano altro che…
amore.” Quasi sussurrò. “Amore,
Chris. Davvero.”
Chris
a quel punto si voltò e si
avvicinò pian piano. Gli accarezzò i fianchi.
“Baciami.”
esclamò deciso,
guardandolo negli occhi.
Darren
alzò il viso e premette le
sue labbra contro quelle tremanti di Chris. Le riscaldò
lentamente con il suo
respiro e il suo tocco leggero.
“Vuoi
che ti accompagni a casa?”
domandò, la fronte contro la sua.
Chris
scosse la testa. “No.”
Il
suo tono si addolcì. “Voglio
rimanere qui con te.” Gli prese la mano e la strinse tra le
sue dita.
“Andiamo.”
Darren indicò la porta
con un cenno del capo.
Si
affrettarono, presi
dall’eccitazione del momento.
Il
loro volto si rabbuiò appena
aprirono la porta.
Katy
era in piedi, appoggiata al
muro. Il suo corpo era fasciato da una provocante lingerie in pizzo
nero.
Fece
qualche passo verso di
loro. I capelli le
ondeggiavano selvaggi
sulle spalle, accompagnando il movimento del bacino.
Passò
le dita sul viso di Darren.
“Credevo di passare la notte con te.”
Lanciò a Chris uno sguardo di fuoco. “Noi
due. Da soli.”
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