I Want. Prologue.
Nessuno
mi poteva capire.
Io
ero una ragazzina viziata che voleva tutto.
Un
giorno ho chiesto di rimanere incinta e di maturare,
ed
ora mi ritrovo nella sala parto.
Mille
persone che mi urlano respira.
Le
mie due amiche, Asja (con la telecamera in mano) ed Holland che mi
dicono ispira ed espira.
Io
che urlo.
Deve
uscirmi un bambino da un piccolissimo e fottutissimo buco, mondungus,
mi fa male!.
La
cosa peggiore è che non so chi sia il padre.
Quella
notte avevo esagerato con la vodka.
D'un
tratto ho sentito ancora un dolore più forte.
Tutti
che mi dicono: "Si vede la testa!"
Ed
io che urlo: "Non me ne fotte niente, fatelo uscire in fretta" e tra
una pausa ed un'altra "Morirò!".
E'
ciò che penso, se quella cosa non uscirà in
fretta mi ritroverò in una tomba.
Ho
solo diciassette anni. Londra mi aveva fatto male. Dovevo restarmene in
Italia.
Ecco
se sento un pianto infantile.
Asja
e Holland hanno le lacrime agli occhi. Mi posano tra le braccia un
essere umano.
E'
una bambina bellissima. Mi scende una lacrima lentamente.
"Ciao
Dianna Lucy Reed. Io sono la tua mamma."
Spazio
autrice.
Salve
questa è un'altra mia storia sui One Direction, vi prego
siate pazienti, perché è da poco che scrivo su di
loro, quindi qualsiasi consiglio ditemi."
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