I'm with you, always. di Katia R (/viewuser.php?uid=119437)
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Castle - I'm with you, always.
Premessa: Salve
ragazze! Questa è la prima volta che scrivo su questo fandom
e non mi sento proprio all'altezza xD quindi mi scuso già in
anticipo! :P
Volevo ringraziare Daniela P., un'amica, che è anche la mia
"addetta stampa" e la mia "editrice" (XD), che mi ha aiutato a
correggere
questa storia! Sei un tesoro, sorellona! <3
E poi ringrazio LaniePaciock, che mi ha dato "la spinta" per cercare di
finire questa storia e per postarla. Grazie! :)
E ad Arby! Ti voglio bene tesoro! ; )<3
Detto questo, buona lettura! Spero! : D
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Aveva smesso di piovere solo da qualche ora. La città stava
ancora dormendo, e come lei anche quei due corpi aggrovigliati tra le
lenzuola. Kate era appoggiata al petto di Rick, mentre lui la teneva
stretta a sé.
Era ancora l'alba. Era
un giorno come tanti. Ma non per loro. Lo
avevano capito la sera prima, quando lei si era presentata a casa dello
scrittore. C'era qualcosa nell'aria che era cambiato.
Lui
la guardò senza riuscire a
parlare. Era fradicia, ma lui la trovò ancora più
bella
del solito. Sorpreso di ritrovarsela lì dopo la loro
litigata,
le domandò cosa volesse con un tono aspro, quasi seccato.
Lei
aveva deciso di buttarlo fuori dalla sua vita. Cosa voleva adesso?
Il
dubbio però svanì
non appena sentì quel piccolo, quanto grande,
"You". Non
ebbe neanche il tempo di realizzare che si ritrovò le labbra
a
contatto con quelle umide della detective, mentre le sue mani fredde
gli procurarono un brivido lungo tutta la schiena.
E
Kate iniziò a scusarsi
mentre Castle cercava di riprendersi. Stava sognando? Davanti a lui
c'era davvero la sua Kate che l'aveva baciato e poi continuato a
ripetere "mi dispiace"!?
Quando
la vide riavvicinarsi e
lasciargli un leggero bacio, Castle la bloccò e la
guardò
negli occhi chiedendole cosa fosse successo.
E
sul volto di Kate iniziarono a
scivolare due calde lacrime. Rick doveva saperlo. Doveva sapere quello
che sentiva dentro. Doveva capire che lei era lì per lui.
Per
loro.
"He
got away, and I didn't care."
E
nello sguardo dell'uomo lesse
smarrimento. Era rimasto a fissarla, ancora scosso per quello che era
successo pochi secondi prima. E adesso lei aveva ripreso a parlare.
"I
almost died"
Castle sentì una stretta al cuore, un pugno allo stomaco che
lo
fece rimanere immobile davanti agli occhi verdi e lucidi della "sua"
detective. Morta. Ha rischiato di perderla un'altra volta e lui non
c'era...
"and all I could think about was you. I just want you."
E rimase a guardarla, ancora più sorpreso. Il cuore aveva
perso
un battito. Forse due. Forse non batteva più. O forse
batteva
troppo forte ma non riusciva a sentirlo.
E in quel momento tutto sembrò ricomporsi, come in un
puzzle.
Come un oggetto rotto che improvvisamente tornava alla sua forma
iniziale. Il cuore di Castle riprese a vivere. Adesso lo sentiva.
Sentiva il sangue pulsare nelle vene quando lei si avvicinò
per
baciarlo di nuovo, per poi fermarsi, quasi intimorita dalla sua
reazione. Ma bastarono quelle dita fredde che gli sfiorarono le labbra
e quel tuono che fece quasi tremare i vetri, a scuoterlo.
Fu un attimo. Un altro suono sordo si sentì nella stanza. La
porta che si chiudeva e Kate contro di essa. Castle l'aveva baciata.
E ogni bacio era diverso. Era sempre più intenso. Il profumo
di
ciliegia si mischiò a quello del suo dopobarba. I respiri si
fecero più affannati. I movimenti sempre più
frenetici.
Castle sentiva che stava per succedere. La baciò lungo il
collo
e quando arrivò ai bottoni della camicetta di Kate, li
sbottonò. E il suo sguardo venne subito rapito da quella
cicatrice. Sentì una fitta al petto ripensando a quel
giorno.
Ripensando alla paura che aveva provato in quel momento.
Lei gli prese la mano e gliela poggiò lentamente proprio su
quella piccola cicatrice, mentre le loro bocche si unirono di nuovo in
un lento e dolce bacio. E quando si staccarono e Castle vide quel
sorriso illuminare il viso della sua musa, sentì il cuore
riempirsi di gioia. Lo sentì perdere un battito. Dio, era
bellissima. Ed era finalmente sua.
Poi sentì la mano di Kate scivolare lungo il braccio fino a
toccare la sua e stringerla. Erano due pezzi di puzzle che si
incastravano perfettamente. Kate si spostò, continuando a
guardarlo e prese a camminare. Castle capì subito. Era
pronta.
Ogni singolo mattone di quel muro era crollato giù. Ce n'era
voluto di tempo. Forse anche troppo. Ma ce l'avevano fatta.
Si chiusero la porta della camera alle spalle e solo in quel momento
Rick ritrovò la capacità di parlare
"Kate" - le sfiorò uno zigomo - "Forse dovresti farti una
doccia calda prima di..."
"Shhh" - disse lei posandogli un dito sulle labbra - "Sto bene, Rick. E
non posso più aspettare" - e riprese a baciarlo. Lui si
staccò.
"Ma stai tremando! Non posso permettere che tu ti ammali..." - disse
dolcemente.
"Rick, stringimi. Ho solo bisogno di te. Non ho bisogno di nient'altro"
- lo guardò negli occhi perdendosi in quell'immenso blu,
mentre
la sua voce usciva quasi incrinata. E stavolta riuscì a
convincerlo. L'attirò a sé baciandola con
passione mentre
una mano scivolava sotto la camicetta, accarezzandole la pelle umida.
Il gemito di Kate non fece altro che eccitarlo di più.
"Oh, Kate" - grugnì quasi, mentre iniziava a lasciare
piccoli
baci lungo il collo e lasciava cadere la sua camicetta.
Indietreggiarono fino a quando i polpacci di Kate non toccarono il
letto e si lasciò andare lentamente all'indietro sotto lo
sguardo di Rick. La trovava perfetta. Era lì, sdraiata
davanti a
lui, il petto che si alzava e si abbassava seguendo il respiro, le
labbra rosse e quel reggiseno che non vedeva l'ora di sfilarle. Si
abbassò lentamente su di lei e le scostò una
ciocca di
capelli.
"Sei bellissima" - sussurrò con voce roca, carica di
desiderio.
Kate gli sorrise timidamente e lo accarezzò, prima di
catturargli le labbra e lasciarsi andare tra le sue braccia, pronta a
perdersi in quella nuova "danza" intrapresa con l'uomo di cui si era
perdutamente innamorata. E ogni tocco di Rick rimise a posto ogni
singolo frammento di cuore. Spazzò via le macerie di quel
muro
che per troppo tempo aveva ostacolato il loro amore. Per la prima volta
in vita sua, Kate sperimentò cosa significasse essere amata.
Capì cosa significava fare l'amore. E fu nel momento in cui,
completamente nudi, si guardarono negli occhi e diventarono una cosa
sola che Kate e Rick si sentirono realmente completi.
E mentre intraprendevano la danza più antica e sensuale del
mondo, ad accompagnare i loro gemiti e i loro sussurri c'era la pioggia
che batteva prepotente sui vetri, come a scandire il ritmo di
quell'amore che si stava consumando dopo troppo tempo.
Un
piccolo raggio di sole riuscì a filtrare dalla
finestra colpendo il viso di Rick che aprì lentamente gli
occhi.
Ci mise qualche secondo a capire che il peso che sentiva sul petto non
era altro che la sua splendida musa, la sua Kate, che
dormiva
beatamente appoggiata al suo petto. Rimase a guardarla e sorrise. Se
era un sogno non voleva più risvegliarsi. Ma il sorriso
svanì quando i primi dubbi iniziarono ad affollargli la
mente. E
se Kate appena sveglia fosse scappata di nuovo? E se avesse pensato che
fosse stato solo un errore?
Un movimento
impercettibile lo destò dai suoi pensieri.
Tornò a guardarla. Kate si era appena svegliata e si stava
guardando intorno. Sollevò il viso e incontrò due
splendidi fanali blu che la fecero immediatamente sentire bene,
nonostante i lividi e i muscoli indolenziti.
-Ehi- disse lui,
cercando di apparire tranquillo. Kate lo guardò
per qualche secondo, poi sorrise e si avvicinò stampandogli
un
dolcissimo bacio sulle labbra -Buongiorno- disse assaporando quel
momento per poi riaprire gli occhi e notare lo sguardo sorpreso
dell'uomo. Ma fu un attimo perché subito dopo il viso dello
scrittore si illuminò e gli occhi ripresero a luccicare
carichi
d'amore.
Forse stavolta si era
sbagliato. Kate era lì, e aveva intenzione di rimanerci.
Capì che
quella parola che si erano sussurrati quella notte,
mentre si perdeva dentro di lei, non era che l'inizio di quell'amore
che per troppo tempo avevano desiderato e che ora era, finalmente,
sbocciato.
Always.
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