Alex.

di SaruwatariAyumu
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Erano le otto in punto del primo giorno della stagione fredda del pianeta Elias, quando la sveglia che segnava l’inizio di una nuova giornata iniziò a squillare all’impazzata. Alex doveva andare al suo primo giorno di scuola ,dopo averla saltata per un’intera stagione a causa della sua salute cagionevole. Si alzò di scatto e corse a vestirsi adeguatamente per il vento e le altre intemperie che si sbizzarrivano al di fuori della sua piccola casa in città. Dopo essersi vestita corse giù per le scale, prese al volo una mela dalla cucina e la mantella di fibra speciale fatta apposta per evitare il freddo pungente della stagione appena iniziata, infilò gli stivali lunghi fin poco sotto il ginocchio e strinse bene i lacci, quando fu pronta per andare mise un piede fuori e, subito dopo fu sopraffatta dal gelo, chiuse la porta che sbatteva per colpa del forte vento, girò la chiave e si incamminò verso il punto d’incontro fissato la sera prima con il suo migliore amico, che l’avrebbe accompagnata a scuola in metropolitana. Alex anche se sempre abituata ad arrivare in ritardo, almeno il primo giorno della sua nuova vita scolastica in primo liceo voleva arrivare in orario, ma questa volta fu Michael a tardare. Quando si fu stufata di aspettare prese la strada per la metropolitana, quando da dietro un mucchio di gente, che come lei si affrettava a entrare sentì una voce familiare, una che conosceva anche troppo bene: “ Hey! Heeeey! Non andare senza di me Alex! Arrivo! ” Michael, l’unica persona al mondo più ritardataria di lei cercava di farsi strada tra un gruppo di bambini probabilmente in gita scolastica. “ Qui, sono qui! ” Alex chiamava l’amico e gli faceva cenno di sbrigarsi, ma nonostante tutto arrivarono in ritardo a scuola.
 
Arrivati in classe, la professoressa li fulminò con lo sguardo e gli intimò con un gesto di stizza di andare a sedere. Finito di spiegare l’argomento del giorno, la professoressa si avvicinò ad Alex :“ Accendi il tuo computer ed apri il terzo file da sinistra, quello sull’intelligenza artificiale e il funzionamento di un automa, studialo e fanne un riassunto di 500 parole per lunedì, così ti troverai alla pari con i tuoi compagni”.  La ragazzina rimase a dir poco stupefatta dal compito assegnatole soltanto per il giorno dopo, racchiudeva il lavoro di quasi un intero quadrimestre di scuola, stava pensando di ribattere, quando dal fondo della classe il suo amico Michael gli fece cenno di evitare, si trattenne e si limitò ad annuire, suscitando un sorriso compiaciuto e malevolo della professoressa che era riuscita a riversare tutto il suo stress su un solo povero alunno.                                                                                                                                                                                  
                                                                                                                                                                      




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