Genere: introspettivo
Tipo: flash-fic
Personaggi: Ran, Gingetsu
Rating:
PG, verde
PoV:
prima persona
Spoiler: qualcuno qua e là nei quattro volumi
Disclaimer: i personaggi non sono miei, ma
delle Clamp. I personaggi e gli eventi in questo racconto sono utilizzati senza
scopo di lucro.
Riflessioni
Le gocce di pioggia battono violente sulla
finestra, mi rannicchio nel mio letto tirandomi fin sopra la testa la trapunta
leggera.
Mi sento solo. Terribilmente solo. Vorrei che
Gingetsu fosse a casa ed invece non c’è… è due giorni che manca… sono inquieto,
anche se sono stanco non riesco a dormire.
Un lampo illumina la mia stanza seguito dal
tuono.
Mi copro le orecchie con le mani… non ho
paura dei temporali, ma la pioggia mi fa ricordare il giorno in cui ci siamo
conosciuti… pioveva, proprio come ora.
Sospiro… due anni… due anni che sono qui.
Ero poco più di un bambino ed ora sono
cresciuto… quanto tempo mi è concesso ancora per rimanere con lui… non molto…
questo lo so… lo sappiamo entrambi… lasciando l’istituto sono condannato.
Due anni… fatti di piccoli gesti quotidiani,
di piccole attenzioni eppure in due anni non ho mai visto i suoi occhi.
Però quando avevo bisogno, lui era al mio
fianco… sempre, dopo avermi accolto qui.
A volte quando crede che io dorma resta ad osservarmi
e di tanto in tanto mi accarezza i capelli.
Vorrei che fosse qui adesso… per potermi
rifugiare tra le sue braccia… potrei cercarlo, ma non sarebbe giusto nei suoi
confronti.
Un altro lampo… un altro tuono…
Mi metto a sedere di scatto stringendomi le
braccia intorno al corpo.
Ho paura, ho paura che gli sia successo
qualcosa… se così fosse io sarei di nuovo solo.
Non voglio… non voglio… non voglio…
Mi sdraio nuovamente, lacrime silenziose
scendono sulle mie guance, me le asciugo con un gesto distratto della mano, ma
altre scivolano giù.
Non so quanto tempo passa, so solo che sto
per addormentarmi, quando una mano sfiora il mio viso.
Apro gli occhi, alla luce intermittente dei
lampi, vedo Gingetsu chino su di me.
Ha i capelli bagnati ed indossa ancora
l’impermeabile… è tornato ed è subito venuto da me.
“Perché piangi?”
Sollevo le mani, le poso ai lati del visore,
non mi ferma resta immobile, una mano sopra la testiera del letto, l’altra
oltre il mio fianco.
Sfilo il visore e lo poso accanto a me.
“Mi sentivo solo…” sussurro.
Di che colore sono i tuoi occhi Gingetsu? Non
lo saprò mai.
Un altro lampo… fugace attimo di luce… in
questa immobile oscurità.
Il rumore della pioggia, il rombo dei tuoni…
noi due sospesi in questi attimi di eternità.
Il temporale sta passando, il fragore dei
tuoni si allontana, i lampi sono sempre più radi.
Tante domande affollano la mia mente, ma non
voglio spezzare questo momento così magico.
Il suo viso si avvicina al mio, trattengo il
respiro… le sue labbra si posano sulla mia fronte.
“Dormi tranquillo, Ran, sono qui adesso”
Sospiro reclinando il viso da un lato, lo
osservo andarsene e socchiudere la porta alle sue spalle.
Sorrido leggermente chiudendo gli occhi…
… domani sarà una splendida giornata.