Titolo del capitolo: Nobody
knows me.
Personaggi:
Olanda / Lovino Vargas { Sud Italia }
Rating:
Giallo
Note dell'autore:
One-shot / Comica / Sentimentale
Disclaimer:
Personaggi, luoghi e abitudini sono di proprietà del
mangaka; lo scritto e le situazioni sono di mia proprietà.
.Nobody knows me.
Probabilmente, in Italia, l'estate del 2012 risulterà una
delle più calde tra tutte quelle registrate. Caronte,
Minosse, una lunga serie di anticicloni capaci di portare caldo afoso,
belle giornate e una discreta dose di umidità. Ma questo, a
quanto pareva, succedeva in Italia e da poche altre parti.
Perché ad Amsterdam, signori miei, andavano raggiungendo
temperature autunnali.
Il cielo coperto, vento che spazza le strade e una possibile
minaccia di pioggia: quale miglior cocktail per restare in casa?
Così aveva fatto Olanda, con addosso un semplice maglione e
un paio di jeans, seduto sul letto con un peso lieve sulle gambe. Un
peso parlante, a dire tutta la verità e null'altro che la
verità.
« Mi annoio. Non possiamo giocare a Kingdom Hearts in due,
idiota! »
La figura parlante che in quel momento si era messa ad agitare un
joystick altro non era che un noto italiano: capelli castani, occhi
ambrati, cipiglio vagamente feroce e ciuffo ben in evidenza
dall'irritazione. Agitava persino le gambe, rendendo difficile
all'altro il tenerlo, per ribadire la propria posizione.
Per quanto riguardava l'altro, che al momento si limitava a tenere
mollemente nella mano sinistra l'altro joystick, lo sguardo fisso allo
schermo con un Sora che, poverino, era la quinta volta che ce le
prendeva per colpa di entrambi, incapaci di decidere di chi dovesse
proseguire attivamente nel gioco fino al punto di salvataggio
successivo. Andavano avanti così da un paio di ore, le
finestre della camera da letto dell'olandese spalancate per dare aria
al suo corpo enorme a dire il vero, le tende bianche che si agitavano
nella fredda aria serale.
Si stava bene, in effetti. Il fatto che l'italiano si fosse rifiugiato
in casa sua per sfuggire alla canicola del suo paese, la scorta di
videogiochi che si era portato dietro e la pizza che avevano mangiato a
cena avevano messo vagamente di buon umore Olanda che, al momento, non
desiderava che si guastasse così in fretta.
Era una vacanza anche per lui.
« ... e che cosa proponi. »
Tutti i giochi che l'altro aveva portato erano giochi individuali e
l'unico in grado di supportare due giocatori era stato rosicchiato
dalla coniglietta dell'olandese, ora in severa punizione nella sua
gabbietta degna di una regina. Doveva essere... Tekken, o qualcosa di
simile.
Così dopo aver scartato praticamente ogni gioco si erano
messi a completare Kingdom Hearts II, dato che all'italiano mancava
solo di sconfiggere Sephiroth, quello che Olanda aveva ben presto
imparato a chiamare " quello con la spada che compensa ".
Non sapevano nemmeno quante volte ci avevano provato, forse cinque a
testa, ma il risultato era stato sempre lo stesso.
A quelle parole Lovino insorse, girandosi nella presa morbida
dell'altro per guardarlo in faccia, beandosi dei suoi lineamenti da
statua greca, le labbra sottili e gli occhi verdi insolitamente
tranquilli. Cosa proponeva di fare?
Un'espressione boriosa e carica di sapienza supposta prese posto sul
viso imberbe dell'italiano. Aveva un'idea, ovvio.
« Scommettiamo qualcosa. Chi riesce a batterlo per primo...
»
« ... si spoglia. »
Il silenzio più profondo seguì le parole
dell'olandese, pronunciate con una calma rasente il blasfemo. Come
poteva essere così tranquillo mentre pronunciava una /quasi/
condanna a morte?
Ma no, Lovino Vargas non può certo perdere contro un
olandese, a Kingdom Hearts. Non in quel momento, non con una cosa
simile in palio.
« Accetto. »
___
« Ah, lo sapevo, ho vinto! »
L'urlo di giubilo e di vittoria, in perfetto italiano, aveva raggiunto
persino la strada sottostante. Dopo qualche tentativo ciascuno Lovino
era riuscito, praticamente rompendo il tasto a forma di triangolo del
joystick, a battere il nemico e quindi a completare il gioco, almeno
secondo lui. Si era alzato dalle gambe dell'olandese e aveva cominciato
ad agitarsi con i piedi per terra, sedendosi poi di scatto lanciando
improperi in dialetto stretto verso il suddetto televisore, in cui
campeggiava un Sora palesemente vincitore, a quanto pareva.
Così preso dalla vittoria non si era nemmeno reso conto che
il letto aveva cigolato, liberato da un peso, e che alla sua sinistra
si stessero agitando rumori di stoffe smosse.
Solo un profumo ben riconoscibile, quello di muschio bianco, lo
portò a girarsi.
E vide la schiena dell'olandese tendersi nei movimenti atti a togliersi
i vestiti, le ossa sotto la pelle e i muscoli che guizzavano.
Seguì incantato e a bocca aperta ogni asperità,
ogni sfiorare delle mani grandi che stavano armeggiando già
con i pantaloni, il torso ormai esposto all'aria fredda. Non lo aveva
avvertito, aveva cominciato così senza dire nulla!
Stava per dirgli qualcosa, come ricominciare l'atto in modo che potesse
godere ancora di più della sua vittoria, ma nel momento
preciso in cui i pantaloni lasciarono libero il fondoschiena
dell'altro... il dito di Lovino cominciò ad avere vita
propria; gli occhi puntati su quella pelle che ora andava scoprendosi
ancora di più, provò a spegnere l'apparecchio. Lo
mancò, ci riprovò.
Non appena udì silenzio dal televisore, si accorse che non
era mai stato così semplice spegnere la Playstation senza
salvare.
.Fine.
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OlaMano senza pretese, LOL. Insomma, si vede benissimo che
è scritta di fretta, ma mi piaceva l'idea di un estratto di
vita senza legami,
una sorta di spaccato su una vita di coppia che è meglio non
approfondire.
Dedicata a Kam, perché puzza ma le voglio bene.
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