*Strappate quella
pagina*
***
Il Signor Anderson entra nella
classe e i sui studenti lo seguono con lo sguardo, incuriositi.
Si siede alla cattedra e li guarda, senza lasciar trapelare
nulla dagli occhi chiari. E’ giovane e questo in linea di massima va a favore
degli studenti.
Ma è presto per giudicare, del resto i professori non sono
tanto diversi gli uni dagli altri.
Todd Martin
Anderson, professore di lettere con Honorem.
Guarda la classe, seduto per la prima volta in vita sua
dall’altra parte della barricata.
Guarda i suoi studenti e si sente rivivere in loro. Loro lo
guardano e lui non sa più da dove iniziare, sebbene si sia preparato questa
prima lezione da mesi.
“Bene” esordisce scorrendo l’elenco
“Emerald…chi di voi è Emerald?”
Un ragazzo biondo dall’aria timida alza la mano senza troppo
entusiasmo.
“Bene, Emerald. Inizi a leggere
l’introduzione e vediamo di farci un’idea di cosa affronteremo quest’anno”
Josh Emerald,
che ovviamente tutto il corpo docenti conosce solo come ‘Emerald’,
apre il libro e si infila gli occhiali; il resto della classe cerca la pagina
giusta mentre pensa che no, non è affatto diverso da tutti gli altri.
Todd Anderson
apre a sua volta il libro e prima ancora che i suoi occhi si posino sul titolo,
la voce di Emerald lo colpisce come una lancia.
“Comprendere la poesia, di Johnathan
Evans Prichard, professore
emerito”
Todd Anderson
non ha neanche bisogno di leggere il libro, sa benissimo di cosa parla quel
saggio.
La prima volta che l’aveva sentito era stato Neil a leggerlo, l’ultima Cameron.
Ma ciò che è importante è quello che è successo nel mezzo.
La vista gli si annebbia mentre istantanee sbiadite si
affacciano alla sua memoria.
Charlie, sfacciato e
rivoluzionario che sorride mentre gli occhi chiari guardano Nolan
con irriverenza; Neil, che gli ruba i fogli della
poesia e inizia a correre per la camera; Knox, che
attaccato a un telefono si fa forza ripetendosi quella frase ancora e ancora; e
la grotta piena di fumo e la voce di Pitts che legge
una poesia mentre Meekx borbotta con Cameron; e poi lui, John Keating, l’uomo che gli ha insegnato a vivere;
ricorda tutto dei suoi anni alla Welton, dal cuore che batteva forte carico di ideali e
voglia di vivere dopo ogni lezione con Keating alla
tristezza di quella notte, quando Charlie l’ha
svegliato con gli occhi gonfi di pianto e niente è più stato lo stesso. Ricorda
le risate di Neil e la sadica ironia di Charlie, ricorda la fiducia che tutti riponevano in Knox e ricorda le lezioni di lettere. Ma soprattutto
ricorda quel giorno, quella mattina, quando una poesia inventata davanti alla
classe con gli ho chiusi e l’immagine di Walt Witman nella mente gli ha cambiato la vita.
“Non se lo dimentichi” gli aveva detto Keating
e no, non se l’era dimenticato.
Aveva scelto lettere perché gli era sempre piaciuto,
fregandosene di tutto il resto; e aveva scelto di diventare professore, perché
quando si insegna si impara tanto e per preservare in qualche modo viva la
memoria di quell’uomo fantastico.
Per provare, nel suo piccolo, a cambiare il mondo; per
essere se stesso, come gli hanno insegnato Neil e Keating. Immagina Charlie e Knox, cosi come erano a 17 anni, che seduti infondo alla
classe gli restituiscono una sguardo complice e non ha bisogno di altro per
sentirsi forte.
Emerald finisce di leggere il
saggio e la classe lo fissa.
Todd alza finalmente gli occhi.
“Strappate quella pagina” dice sorridendo.
E lontano nella sua memoria riaffiora quella voce
“Anzi sapete che vi dico? Strappate tutta l’introduzione!”
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Allora…sono partita a scrivere questa fics
dalle ultime tre righe; quelle frasi mi sono balenate in mente in un’ora un po’
noiosa di economia e mi hanno fatto venire voglia di scrivere questo piccolo
delirio sul mio film preferito.
Se avete voglia di lasciarmi un commento…
-Lady Glo-
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