Misaki ansimò lievemente, poi aprì gli occhi leggermente lucidi e con la bocca tutta arrossata e bollente a causa dei numerosi baci pronunciò solo:

-Sto per...- non terminò neppure la frase che venne nella bocca di Usagi, accompagnando il rantolo di ardore e piacere con il nome di lui, poi si accasciò sul letto sfinito e si mise le mani davanti agli occhi.

-Ehi, ma che fai?- chiese dolcemente Usagi accucciandosi di fianco al suo compagno.

-Mi vergogno di me stesso, ecco cosa faccio!- urlò quasi Misaki continuando sempre a coprirsi gli occhi.

-E perché mai dovresti vergognarti?- domandò di nuovo Usagi, stringendo il suo piccolo cucciolo in una morsa dolce e ferrea, la quale fece sospirare Misaki.

-Perché... Perché... non voglio guardarti negli occhi quando noi...-

-...Facciamo l'amore?- lo interruppe Usagi terminando la frase.

-NON DIRLO! È imbarazzante!- Urlò Misaki.

-Per me invece è qualcosa di stupendo e magico, perché so di farlo con la persona che amo di più al mondo- gli sussurrò all'orecchio l'amante mentre gli carezzava dolcemente la testa, scompigliando i capelli castani del ragazzino.

-Beh, anche io lo faccio con la persona che amo, ma è comunque...- lo scrittore lo interruppe con un bacio.

-Quindi mi stai dicendo indirettamente che mi ami?- domandò staccando le labbra da lui, poi un sorrisetto malizioso si impadronì del suo viso.

-No! Affatto!- Misaki si girò violentemente nel letto mostrando le spalle all'uomo.

-D'accordo, se la metti così, vorrà dire che continuerò a sedurti per tutta la notte finché non lo ammetterai- detto questo si mise su Misaki a iniziò a baciargli lentamente il collo, ogni tocco era un gemito, poi scese al petto, dove iniziò a volerlo più ardentemente, per poi arrivare all'inguine, dove si scatenò tutta la passione dell'uomo. Misaki stava per impazzire, ma non spiccicò una parola per il resto della nottata, anche se Usagi sapeva che lo avrebbe ammesso, prima o poi.