Ringraziamenti divini

di LucaGasai
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Era una notte stellata, ci trovavamo tutt’e due su una collina dalla quale era possibile vedere tutta Death City.
Intorno a noi regnava l’oscurità della notte, a farci un po’ di luce ci pensavano le luminarie varie della città.
«YAHOOOOO!! ☆» urlò Black☆Star.
«Sssh, fai silenzio, a quest’ora le persone dormono, non sono tutti iperattivi come te» gli risposi cercando di rimproverarlo.
«Bene, pezzenti del cavolo, a fare luce a questa città non sono né i lampioni né la zucca pelata di Ox ma è il mio radioso sorriso. YAHOOO!!! ☆» disse, non calcolandomi minimamente, facendo un sorriso a trentadue denti.
«Va bene, va bene, però adesso sediamoci e calmiamoci, va bene?»
Mi guardò dopodiché annuì e si accomodò sul morbido manto erboso.
Perché eravamo venuti lì? Sentivo che in questi anni trascorsi assieme, nonostante me ne abbia fatte passare di tutti i colori, il nostro legame fosse cresciuto ogni giorno di più. Ha fatto tanto per me, è diventato il mio partner, l’ho “usato” per sconfiggere mio fratello… devo ringraziarlo per tutto ciò. Ormai quel che provo per lui non è l‘affetto che può provare un’arma per il proprio artigiano, mi sento come se fossi sua sorella. Ciò che provo è amore. Lo stesso amore che provavo per mio fratello.
«Black☆Star, ascolta…»
«Guarda, Tsubaki. Il cielo oggi è completamente nero. Non c’è nemmeno una stella. Anche il mio nome, “Black☆Star”, vuol dire “Il mondo delle tenebre”. Ciò significa che io sono nato per sottrarre speranza alle persone e vivere nell’oscurità.»
Strano, non è da lui fare discorsi del genere…
«Black☆Star, a cosa pensi in questo momento?» dissi attirando la sua attenzione su di me.
«Mh? Cosa penso? E’ difficile da spiegare. E’ come se dovessi spiegare il motivo per cui sono un big. Io rincorro la luce. Dimostrerò a chiunque mi abbia dato ‘sto nome del cavolo che supererò Dio e che non sarò costretto a nascondermi nell’oscurità. E poi ci sei tu, Tsubaki-chan. Se io sono questo cielo nero tu sei la luce della città che rischiara la via a tutti» disse grattandosi il capo.
«Black☆… Star, sicuro di stare bene…?» gli domandai.
«I-insomma ciò che volevo dirti è g…»
Mi avvicinai a lui e gli diedi un bacio sulla guancia, dopodiché sorrisi.
«Non c’è bisogno di ringraziamenti o cerimonie simili, sono la tua arma, ma prima di tutto sono la tua compagna di avventure. Coraggio, dimostriamo a tutti che il sommo Black☆Star è capace di superare gli Dei»
Che buffo, ero venuta qui per ringraziarlo e alla fine è lui a ringraziare a me.
Grazie di tutto… BlackStar.




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