naruto
Aveva capito che tremare fosse inutile tanto tempo prima. Eppure quella
notte, senza stelle e senza luna, non riusciva proprio a far stare ferme le
mani. Le portò al viso, raccogliendo quell’ultimo calore che, nonostante il
gelo, le scaldava le gote. Sentiva di essere sola quella notte. Perché Lui
era fuori dal villaggio. Perché oramai era solo Lui la sua ragione di
vita.
Camminava dritta per una strada che solo le sue gambe le
indicavano. Piccole gocce, come di rugiada, le imperlavano il viso che,
nonostante tutto, era ancora giovane. Non poteva permettersi di piangere
quando era Lui a stringerla, a dirle che le sarebbe stato accanto, che tutto
sarebbe andato per il verso giusto. Ma ora…ora era libera di essere la
bambina che voleva tanto piangere. Gli occhi cerulei vagavano con una mite
speranza osservando il profilo nascosto dell’orizzonte. Cercavano,
indagatori, qualcosa che potesse scaldarla, anche solo un poco. Desiderava
quell’emozione che oramai nulla sembrava più darle. Perché era finita, vuota,
come congelata in un corpo che, giorno dopo giorno, non voleva più
risponderle. I suoi passi si bloccarono improvvisamente. La sua mente non
capì. Il suo cuore comprese.
Non avrebbe mai dimenticato la vera oscurità. Che non era quella di una
notte buia. Ma quella di un corpo la cui anima era stata divorata. Mai
vide spettacolo più atroce e sublime.
- non pensavo che saresti riuscita a vedermi, Sakura- ascoltare ancora
quella voce era un incubo che si ripeteva ogni dannata notte. Ma poi, prima o
tardi, arrivava l’alba a trarla in salvo. Cessò di tremare ed immobile fissò
quel punto lontano che le si avvicinava. Il terrore giocava con lei da
esperto marionettista: ora la bloccava, ora tirava qualche filo, scuotendola
impercettibilmente. Abbassò lo sguardo quando vide il fuoco di quello
dell’altro. - sei un traditore…- provò a bisbigliare, ma la sua mente correva
già lontana - non provare a chiedermi di andarmene…- continuò l’altro,
apparendo in tutto il suo nobile aspetto. Quanti anni erano passati? Sakura
se lo chiedeva ossessivamente. 1…2…10?... oramai non riusciva più a
ricordare nulla se non quei suoi occhi. Occhi che non aveva mai visto
così…terribili. Eppure…eppure quell’uomo davanti a lei era stato un ragazzo
una volta. Un ragazzo.
- ti prego…fermati…-
le sfuggì un solo gemito quando lui le si avvicinò tanto da poter sentire il
suo caldo alito sulla pelle. Quel calore la invase, con la forza di un
incendio. - Uchiha non costringermi a chiamare aiuto.- disse risoluta,
ricambiando lo sguardo fiero - Dove trovi ragazzina tutto questo coraggio?-
rispose l’altro, sformando il suo bel viso in un ghigno malvagio - Sono una
ninjia…ricordalo…- gli sputò lei addosso, riversando in poche parole tutta la
sua amarezza. Sciolta completamente da quell’incanto che l’aveva trattenuta
oramai troppo a lungo, lasciò scivolare la mano lungo il fianco per afferrare
una qualsiasi arma. Per difendersi… - non osare…- l’interruppe lui
bloccandole la mano. - Che ci fai qui?...non sei accetto nel villaggio della
foglia…vattene…- sibilò Sakura.
Ora ricordava. 12 anni. E un delirio lungo pochi mesi. Se aveva
amato nelle sua vita lo doveva solo a lui. A quel ragazzo dagli occhi gelidi
che aveva tradito. Il villaggio. Lei. Lui.
- dov’è la Volpe?- - è solo questo che vuoi sapere…Sasuke Uchiha?-
riprese lei. - No…voglio sapere…se è pronto a dare la vita per ciò che
ama…Sakura…-
scusate se è una fic quasi senso...non so ancora se
andare avanti con altri capitoli. Spero comunque che vi sia
piaciuta. Come ho già detto sono un pò
spaesata nel mondo di Naruto ma spero di migliorare presto! Grazie a tutte
voi che avete letto.
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