No,il Sole non esiste per tutti.

di Parkout
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*Driiiin*
Ariel fa scivolare il braccio verso il comodino,rovesciando la sveglia sul lurido pavimento.
Piove e ha tanto freddo,le vengono i geloni sulle mani,ma poco può farci.
Si alza e cammina verso la cassettiera,prende chiodi e martello e prova a chiudere qualche buco della sua capanna. 
'Oh si,nel 2012 c'è ancora gente che vive così' pensò Ariel con le lacrime agli occhi,ma le ricacciò subito dentro.
Le avevano insegnato a non sprecare nulla neanche le lacrime,un giorno sarebbero servite anche quelle.
La madre,donna molto ricca ma con tanti vizi,alla sua morte le aveva lasciato più debiti che profitti a tal punto che Ariel,diciannove anni,aveva dovuto appartarsi con una comunità di extracomunitari sotto uno dei ponti del suo paese.
Il suo sogno era laurearsi in medicina,quindi tutto ciò che aveva lo investiva nelle fotocopie e nelle tasse per l'università.
La mattina frequentava le lezioni; il pomeriggio,a turno,lavorava come lavandaia presso una lavanderia del quartiere,faceva la lavapiatti in un locale.
'Ci sono riuscita! Ah Dio,posso fare anche il carpentiere' fingendo un sorriso.
Era una bellezza fuori dal comune,con lunghi capelli rossi e gli occhi ghiaccio.
Ariel,occhi di ghiaccio sì,cuore di pietra no.




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