boh
Disclaimers:
i Tokio Hotel non mi
appartengono e tutto ciò che ho scritto è frutto della mia mente.
Prologue.
I'm
coming home, I'm coming home
Tell
the world I'm coming home
Let
the rain wash away all the pain of yesterday
I
know my kingdom awaits and they've forgiven my mistakes
I'm
coming home, I'm coming home
Tell
the world that I'm coming
[Coming
home, Diddy & Skylar Grey]
Spesso,
chiedere perdono è arduo.
Inspiegabilmente
si considera una bassezza, un'umiliazione bella e buona. Ma si è mai
commesso un errore più grande di se stessi? Così tanto da mozzare
il fiato? Più grande di ogni altra umiliazione?
Lei
sì. Lei lo aveva fatto.
Ed
assieme a se stessa, aveva ferito le persone più importanti della
sua vita, senza riflettere, senza pensare a loro, da perfetta
egoista.
E
per questo doveva chinare la testa, raccogliere il fardello dei
propri sbagli ed affrontare chi aveva ferito.
Ingie
stava per farlo.
No,
non l'aveva capito subito; aveva agito d'impulso fin dall'inizio,
commesso madornali errori e continuato a commetterli, senza rendersi
conto del dolore inutile che stava procurando ad altre persone.
La
nostalgia ardeva dentro di lei come un tizzone, che la dilaniava
giorno dopo giorno.
Ed
era la nostalgia l'unica spiegazione per cui si trovava di fronte a
quella casa, intenta a torturarsi le mani umide mentre esitava sul
prossimo passo da compiere.
Non
sapeva cos'avrebbe trovato dall'altra parte. Accettazione? Rifiuto?
Un cinquanta percento di possibilità pesante come un macigno.
Ingie
si sentiva sempre più ansiosa e la tentazione di girare sui tacchi e
correre via era opprimente; ma non poteva farlo, non di nuovo. Era
giunto il momento per lei di accantonare i suoi timori, per una volta
nella vita.
Preso
un bel respiro, quindi, pigiò con l'indice quel dannato pulsante, il
quale la pose, con un trillo, di fronte ad uno spaventoso bivio.
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Note
finali
Mi
fa un po' strano postare una nuova Long, dopo quasi un anno e mezzo
di pausa. Sì, le ultime due storie che ho scritto mi hanno stremata!
Ammetto che ci ho pensato molto, prima di postarla. L'idea di
ricominciare da capo, sembra assurdo, mi spaventa un po' e non so il
motivo. Forse l'idea di tornare ad impegnarsi a scrivere velocemente,
di sperare in vostri commenti positivi, non so. Quasi non mi ricordo
come si fa, ahahah!
Comunque,
questa è una storia che mi è venuta in mente all'improvviso. Non mi
è mai capitato di avere le idee così perfettamente chiare sin
dall'inizio, tanto da scrivere un lungo riassunto su questa storia ed
un altro per il suo sequel. So già come si svolgerà e come si
concluderà questa FF e lo stesso riguardo il suo seguito. È una
cosa molto positiva, che mi permetterà di scrivere frequentemente –
eccetto cause esterne – e senza pause troppo lunghe, date da
assenza di fantasia.
Da
questo prologo non si capisce ancora nulla della storia, ma dal primo
capitolo sarà un po' più chiaro, anche se non in toto. Ci saranno
ancora molte cose non dette.
Tengo
molto a questa “creatura” e mi farebbe piacere leggere le vostre
impressioni. Ho seriamente bisogno di leggere le vostre recensioni,
perché è l'unico modo per capire se sbaglio e dove. E poi, è
sempre “ripagante” vedere che utilizzate qualche minuto per
scrivermi delle vostre impressioni, dopo l'impegno che metto per far
uscire fuori qualcosa di, spero, più che leggibile.
Spero
la possiate apprezzare.
Fatemi
sapere che ne pensate; un bacio.
Kyra
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